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domenica 31 marzo 2019

.....il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli. (Isaia 56,7)

31-3-2019
" Non  formare dentro  di te  immagini della Divinità quando preghi e  non  permettere che  la tua  intelligenza accetti l'impronta di  una  forma qualsiasi. Mantieniti come immateriale davanti all'Immateriale, e allora comprenderai."  Evagrio Pontico
--La  preghiera si  dilata ed  esce dallo stretto senso a cui  molti pensano: si  spezza quel  sistemare in categorie, momenti ed  elementi che  vanno  al di là della  ristretta intelligenza; che  sfuggono dalla  onnipresente ragione, che a ogni costo vuol classificare ogni attimo e  ogni esperienza nella  vita  dell'essere.
---"-Pregare è un atto  di fede...Pregare è  ammettere che  noi  viviamo nel  mistero di Dio , che  vi  siamo immersi[....] è  prendere coscienza che  il mistero di Dio nella  sua  infinita pienezza è  contemporaneamente in  noi e  fuori di noi [...]Ogni avvenimento della nostra  vita è  destinato a  far  nascere in noi  un  atto  di fede  e  a  culminare in  preghiera e   contemplazione"(p.H. Le  Saux)
Per ogni credente l'insolito, il Mistero, dovrebbero essere la  "normalità", la "realtà"...la "chiave" che  spiega il proprio pellegrinaggio in  questo  mondo; ciò che  lo  fa  differire da  un oggetto o  animale e che  lo pone al  di sopra delle  cose, ma  soprattutto lo fa  guardare oltre le  piccolezze della  quotidianità per  spaziare in  quell'universo nel  quale  approderà,  prima o poi . Un universo che  è il " mondo nuovo", quello  vero , paradiso o  nirvana o altro, a seconda del  proprio credo ,  della  propria realtà religiosa,  luogo che  è il Luogo per eccellenza dove  l'incontro con  il divino darà luce  e  sapienza, pace e  amore.... dove la preghiera ---mezzo umano di  dialogo con  il Creatore-Dio-Padre---diviene contemplatio, anche oltre le  sole categorie semitico-greche del  cristianesimo.  E nell'oggi già si può cercare di raggiungere attraverso l'orazione la contemplazione.-------------
Il  solo pensiero dell'Altissimo,  dell'Uno,  dell'Onnipotente....dovrebbe  essere stimolo a questa sorta di "dialogo"  giocato a due , dove il  breve dialogo, intervallato da lunghi silenzi, affronta i problemi, le  emotività, i  desideri,le  paure e  altro dell'essere, e   dall'altro le  silenti risposte del Padre  ridanno giustificazione,ri-confermano il  bisogno del sacro. Ma  preghiera è  anche quella  necessità di  aprirsi verso l'ignoto, il "nulla"; quel fare attorno e dentro di se'il deserto, annientando gli ostacoli che  intralciano il cammino. Prendere possesso di  se  stessi; essere consapevoli del  proprio stato, della propria umanità, sempre in lotta con  barriere di ogni  genere; cercare così di fare il "vuoto", o  come  diceva  p.Bede Griffiths"  il  ritorno al  centro" di noi stessi( guardando ad Agostino:"in  Te  ipsum redi: in  interiore homine habitat Veritas") 
E in questo momento ascoltare quello che  ci  viene detto; tacere, e  attendere quelle risposte che  le  nostre domande hanno  richiesto. Isolamento, separazione che recano   buon frutto:  la grazia.
Con la grazia dello Spirito ecco che  quello che  può apparire come un "rito" assume un  diverso aspetto, si arricchisce della  munificenza e  grandezza del  divino; diviene  a tal  punto avvicinamento con l'Assoluto; la  creatura perde la  sua corporeità per  immergersi e "confondersi" con il suo stesso  Creatore.---------------Per  dirla ancora con  p.Le Saux:" Pregare sempre non  è tanto pensare continuamente a  Dio, quanto agire sempre sotto la  direzione del suo Spirito".

sabato 30 marzo 2019

Era Ludovico Antonio Muratori di :Pietro Thouar

30-3-2019
Questo accadde in  un  paesello del  Modenese,più di  duecentocinquant'anni fa, e  a quei tempi non  era  come  oggi: la scuola si  apriva solamente a chi aveva da  pagarsi  il maestro. Chi nasceva povero non  aveva  diritto a crescere educato e istruito in  pubbliche  scuole. Oggi, se  uno viene su ignorante è tutta  colpa sua!  Vedete quel  contadinello? Eccolo là , sulla soglia di quella  porta chiusa, tendere l'orecchio per  sentire.... che cosa?
Quella è una  scuola, e il ragazzo tende l'orecchio a quello che, dentro, il maestro dice ai pochi scolaretti, figlioli dei  ricchi e  possidenti del villaggio.
Il maestro racconta ai suoi scolari di Roma e dei Romani. Il  contadinello sente parlare di Orazio Còclite, di Camillo, di Attilio Regolo, e si  commuove alle belle parole, con le quali il maestro racconta i fatti della storia romana. 
A vederlo, il povero fanciullo ha tutta l'aria di un  mendicante. Oh, egli non è lì a  domandare l'elemosina di un pane che  sostiene il corpo, ma l'elemosina del sapere, pane che  sostiene e  fa  forte l'anima!
Dal di dentro gli scolaretti svogliati s'accorgano del  loro coetaneo, e ne traggono ragione a distrarsi più del  solito. Il maestro, alla  sua volta, si accorge che all'uscio della  sua scuola c'è qualcuno che  distrae la sua scolaresca; e allora fra l'ardito e il curioso si  avanza per  vedere chi sia il  disturbatore delle  sue lezioni.
--Chi è qui? Ah , un monello!...Che fai?... Che vuoi?...Aspetta, ragazzaccio! che  corro a pigliare la bacchetta, e la provo sulle tue spalle....
Queste parole escono dalla bocca  del maestro, in quel primo  momento di collera; ma il  suo sguardo s'è  incontrato cogli occhi  buoni, che lo guardano supplichevoli, del fanciullo, ed  egli muta voce e  contegno. Piglia per  la mano il poverino, gli  fa coraggio, e gli  dice  affettuosamente:
Che facevi ora qui?... Chi sei?
---Signor maestro, mi perdoni, non  verrò più qui a sentire  le sue  lezioni....
---Le mie  lezioni!
---Si, signore; e sono tanto  belli i fatti  che lei  racconta.....
Il maestro commosso, fece entrare nella  scuola il contadinello, lo interrogò e  fece vergognare molti dei suoi scolari, mostrando loro come  quel poverino,  ascoltando dalla  soglia dell'uscio, avesse imparato più di loro, accomodati  oziosamente fra i  banchi.
Il maestro accarezzò a lungo quel  caro  contadinello; gli  domandò il nome , volle sapere della famiglia, e infine lo assicurò che da  quel  giorno, sarebbe stato, benché povero , uno  dei  suoi  scolari.
Quel povero fanciullo, che non  aveva denari per andare a scuola, e che non solo, nel modo che  abbiamo  raccontato, trovò chi lo  avviasse, per carità,nelle  strade del sapere, era Ludovico Antonio Muratori di Vignola. 
Come quel  giorno aveva sorpassato i  ragazzi  della scuola, fatto uomo sorpassò nel  mondo, gl'ingegni tutti del suo tempo, sicché oggi il suo nome è  onorato fra i più  gloriosi della nostra letteratura,e seguito dal  titolo di Padre della  storia  italiana.
Quel  ragazzo timido e povero divenne il  celebre storico, visitato in Modena dal  duca Emanuele  di Savoia, entrato in quella  città da vincitore. Essendogli da questo  domandato:
---Signor  Muratori, come  mi   tratterete nelle  vostre Storie?--egli rispose:
---Come Vostra Altezza tratterà la mia patria!

mercoledì 27 marzo 2019

Storia del re che venne dal mare da :Andersen racconta

27-3-2019
Tanti , tanti  anni fa--sarebbe difficile farne il conto--suonarono le trombe degli  araldi per tutta  la terra di Danimarca.
---Abitanti  del  regno  felice  di Danimarca, il nostro amato re è morto.  E alle  parole degli araldi tutti  chinavan la testa,  perché in realtà il re Erik era  stato un buon  re , e durante il suo  regno la Danimarca era  stata veramente felice.
Ma i danesi si  domandavano chi  sarebbe  stato ora  il loro re, perché Erik non aveva  lasciato figli, ne' nipoti, ne' altri discendenti, e si  sapeva che  non  aveva nominato il  suo  successore.  Così, dopo la morte di  Erik, vi fu per la Danimarca un  periodo che non  fu  affatto felice. I signori,  che  un tempo erano stati il braccio e  la difesa del regno,  cominciarono ad  essere in  guerra fra loro,  perché ognuno di  essi  voleva primeggiare per  impadronirsi del regno.
Così, avendo bisogno continuamente di uomini, toglievano le braccia  più robuste ai  lavori  della terra e alla pesca.  Sui prati  abbandonati, invece del trifoglio crescevano erbacce e  gramigne e così le belle  mucche  bianche e nere  intristivano nelle  stalle  e non  davano più latte.  E le barche rimanevano abbandonate sulle rive del mare, e chi ne  godeva erano le  aringhe e i salmoni, che  potevano liberamente scorrazzare per il mare, perché non  avevano più  da temere le reti dei pescatori. Il paese si  era così ridotto in una  grande  miseria e  anche  chi  aveva  sempre  fatto  una  vita tranquilla e serena, viveva ora in  mezzo a  inauditi stenti e sacrifici.   Invano le  persone più  autorevoli si  erano date  da fare  per  veder di ricondurre i signori alla  ragione. Si  erano  accorti che è più facile  vuotare il mare  che  andar  contro  l'ambizione degli  uomini. E così sospiravano e non  avevano altro  conforto che  quello di  ricordare i tempi  felici in cui regnava il buono e giusto Erik.
Un giorno , mentre  gli abitanti  di un  villaggio se  ne stavano seduti sulla   riva  del mare a  discutere chi in Danimarca avrebbe  potuto essere  il re,ecco che  improvvisamente si  vide avanzare sulle  onde appena increspate una nave meravigliosa.
I vecchi  avevano  sentito raccontare  dai loro vecchi  delle  meravigliose leggende, di navi guidate da uomini simili a eroi che  se  ne  andavano giù  verso il sud, a conquistar terre e ricchezze, di navi  che  portavano  teste di draghi a prua, con  fianchi  ornati di pitture che  rappresentavano le lotte degli  eroi con  gli dèi, con  ghirlande d'oro scolpite su  scudi rilucenti , come specchi d'argento.  Questa nave sembrava proprio una  di quelle , e le vele  scarlatte  che si  gonfiavano nel vento potavano una  corona reale ricamata in oro. 
Ma  una cosa  era  veramente  strana e  balzava agli occhi di  mano  in mano che il vascello si  avvicinava: che  mentre sul ponte tutto era in perfetto ordine, e le tende dorate erano al loro posto, e sotto di esse  si  vedevano  tavole incrostate di gemme e  ricoperte di  drappi preziosi,  non c'era ombra  di anima viva. Non  si vedeva un marinaio ne' un  guerriero, non si sentivano voci, ne' rumor  di passi.  Era  davvero  straordinario.Pure i vecchi guardavano meravigliati, perché non  avevano mai  visto una nave così bella  nemmeno quando  da giovani erano andati  verso terre  straniere, e i  giovani che  erano  ansiosi di andarsene a cercare la fortuna sul mare, rimanevano lì a  occhi  spalancati, senza  fiato.  La notizia dell'arrivo del  misterioso veliero  si  sparse i un  baleno per tutto il paese, e per  tutto il giorno fu  un  accorrere sulla  spiaggia di contadini e di pescatori, che  volevano vedere la' nave del  miracolo già la  chiamavano. E vennero  anche i signori dei  castelli  più  vicini e i loro visi erano alquanto pallidi dal timore, perché pensavano che,  nascosti nella  nave,  fossero dei  guerrieri pronti ad  assalire le loro  fortezze e  scacciarli dalla  Danimarca.Ma nessuno osava avvicinarsi al vascello, e  quando venne la sera e sul mare  si  stesero le  prime ombre nere , tutti  erano ancora lì sulla  spiaggia a  confabulare  e a pensare che  qualche cosa  bisognava  pur  decidere.....
Ma  il giorno dopo quando arrivarono nuove  persone  dai campi e  dai  paesi vicini, e videro il vascello  sempre  lì immobile sullo  specchio  dell'acqua accanto  alla riva, cominciarono a lamentarsi, nel timore che  fosse qualche malefico inviato degli dei.  "vedete--dicevano--che  non  ci  verrà nulla  di buono.I nostri campi  saranno  devastati e i  tetti delle nostre case portati  via dal vento.  Che cosa possiamo fare per  placare gli  spiriti del mare?".
E tutti  rimanevano lì, sulla  riva, notte e giorno, a vegliare per  essere pronti a difendere la loro terra non  appena si  fosse  mostrato il pericolo.  E  intanto la notizia del vascello  misterioso era  arrivata anche alla  città, e dalla  città alla capitale. E  allora il  corpo  delle guardie reali,  quelle  che, aspettando di tornare al servizio del re ,  non  avevano ormai più  quasi nulla da fare , si  misero in marcia per arrivare al villaggio, là dove  si era fermato il vascello ormai famoso, perché in tutta  la Danimarca  non si parlava di altro.  E   quando , con il  corruscare  di armi, esse  arrivarono sulla riva  del mare, e  agitarono le lance verso la nave, e  con  un grido  di guerra si  misero in ordine di battaglia e  poi  lanciarono la sfida, nessuno dalla  nave rispose.
--Venite  fuori, anime  dannate...gridarono tutti insieme.   E dopo aver  crivellato i fianchi della nave di frecce senza che  nessuno reagisse e  si  mostrasse, si  arrampicarono su per  i fianchi della  nave e salirono a bordo.   E mentre  procedevano cauti e  guardinghi, per  il timore di un  agguato,  che cosa  videro sotto la tenda d'oro?
Videro una piccola  culla  tutta intrecciata di vimini d'oro e d'argento appoggiata a un  tappeto magnificamente ricamato di mille colori. E nella  culla , con  i piccoli pugni rossi simili a boccioli di  rosa , dormiva un   bambino dai capelli biondi: era  tanto  bello che in terra  sarebbe  stato impossibile vederne l'uguale. Attorno c'erano scrigni colmi di pietre  preziose, trofei di armi d'oro e d'argento finemente cesellate, elmi incrostati di gemme, pezze di  stoffe finissime, trombe, corni d'avorio, cinture di  lamine d'oro,  collane di  perle, e  coppe intagliate nel  rubino e nel  topazio ricolme di  monete d'oro...insomma un  tesoro come  non  se  n'era  mai visto alcuno.  I soldati rimasero l' fermi, sbalorditi.  La vista di  quel  bambino circondato da  tutte  quelle  cose preziose li  aveva riempiti di  un  senso di meraviglia che  vinceva perfino il timore di vedere da  un momento all'altro uscire dai  boccaporti schiere di guerrieri selvaggi.  Ma  poiché nessuno  appariva,  capirono di  essere davanti  a un prodigio, e che  la nave e  il bambino erano il segno della  benevolenza degli dei, che una  nuova  era di felicità e di  pace si  sarebbe aperta per la Danimarca. Allora  sollevarono delicatamente il bambino, lo  ravvolsero nei  panni preziosi, lasciarono due  guardie a custodire il tesoro, poi scesero a terra . E quando i pescatori , i contadini e i  signori videro il bambino che ora si era  destato e sorrideva  agitando le manine, si  inchinarono riverenti e dissero:" Questo  è il  re  che  ci  hanno  mandato  gli  dei". E al  grido di:" Viva  il re di  Danimarca!" lo  portarono in trionfo fino alla capitale. Là , i  maggiorenti della città deposero il bambino sul  trono, gli  misero sul capo la corona reale e lo  proclamarono re. E  poiché non  sapevano come  si chiamasse, e  neppure lui  , il bambino, lo sapeva, lo chiamarono Skiold, che in danese significa "scudo", perché, come si  sa, lo scudo serve come difesa, e così il nuovo re  doveva  esser la difesa  del paese.   Passarono gli anni  e Skiold diventò un  bellissimo giovane. Ma  non  era soltanto  bello. Valorosissimo in guerra, e  implacabile quando si  trattava di difendere  il suo  regno dalla  prepotenza dei nemici, era altrettanto giusto in pace. Ed  era così pieno di pietà e di misericordia verso i poveri che  in breve in tutta  la Danimarca nessuno ebbe  più  bisogno di mendicare, perché anche  quelli che  erano stati  i più  derelitti avevano ora il  campicello a la loro casetta, o la barca per  trarre da vivere pescando.    Così la Danimarca era  di nuovo diventata uno  dei paesi più  prosperi e più felici del mondo, e quando Skiold passava per  le vie della  città o per quelle dei paesi vicini, tutti correvano sulla  porta delle  loro case  o  abbandonavano il lavoro dei campi per  salutarlo e  benedirlo. E ugualmente salutavano e  benedivano la regina Cristina, la  figlia dell'imperatore di Svevia,  che  Skiold aveva  sposato e  che  era  buona quanto bella . Ma poi Skiold diventò vecchio anche lui , e un giorno,  sentendosi vicino a morire, chiamò  i suoi più fidi scudieri e disse:"Miei  cari amici, il mare  mi  portò a voi e il mare deve riprendermi. Non  appena  sarò morto, prendete il mio  corpo e  portatelo sulla  nave che è  ancora là in attesa nella rada....Poi slegate tutte le vele e  mettetele in  direzione del vento.... E lasciate che la nave vada verso l'alto  mare e mi  porti così verso il mio  ultimo destino....Sono tanto felice di  avervi  donato la prosperità, ma  più  ancora sono  felice di sapere  oggi il mio popolo tutto unito..... Questa è la  ricchezza maggiore per  una  nazione..."  Sorrise a tutti  coloro che gli  stavano intorno, agitò la mano in segno  di saluto, chiuse gli occhi e non li riaprì più.
Allora i suoi più fidi scudieri lo  vestirono  con gli abiti più belli,  gli misero in capo la corona reale, e  sul petto gli posero la grande spada che non era mai stata vinta da nessuno. Lo  adagiarono su una lettiga ricoperta di  broccato prezioso, andarono alla spiaggia, verso la nave che  dondolava le sue vele rosse nell'ultimo sole.  Nulla era mutato sulla nave anche se erano  passati  tanti anni. Le  tende d'oro brillavano nel cielo azzurro e  dalle travi del pavimento erano  spuntati dei gigli candidi, profumati e bellissimi.  Gli scudieri appoggiarono il corpo del re  sui  gigli ed  egli giacque là  immobile con il bel viso rivolto verso il cielo. E tutti  i suoi sudditi,  dal più piccolo al più vecchio , sfilarono davanti a lui e  tutti  lasciarono cadere sulla  nave il  loro dono. Poco importa se  accanto alle  spade  cesellate o ai gioielli femminili c'erano semplici tralci di  fiori o mannelli di grano.   Il cuore con cui ogni cosa  veniva donata era lo stesso.  E in breve, il cumulo divenne  un monte, così che  tutta  la tolda ne  fu  sommersa e solo il corpo del vecchio re  affiorava più bianco dei gigli.  Poi i pescatori e i marinai tirarono la nave fuori della  grande insenatura, e la misero contro il mare aperto. E la nave lentamente si  allontanò trasportata dalla  brezza leggera e dalle onde.
Si  confuse nella  foschia lontana, non  si  vide più. Ma  ci fu, dopo,  chi  assicurava di aver  visto sollevarsi dalla nave un gran  chiarore e in  questo chiarore una figura---quella  del vecchio re?--che si alzava verso il  cielo, si  confondeva coi raggi  del sole,  svaniva nell'azzurro carico dell'infinito.

domenica 24 marzo 2019

Vivere il proprio Battesimo: è la vocazione del cristiano! di Pina Maria Rita Raciti

24-3-2019
Il dogma della  Santissima Trinità, è il  fulcro, del  credo dei  cristiani.  Fuori da questo dogma, non  c'è chiesa  cristiana, ne' cristiani, ne' cristianesimo.
Il battesimo, è  nel nome  della Santissima Trinità; e  con  esso si diventa cristiani, si  entra a far  parte della  famiglia  di Dio. Con il battesimo,  una  Presenza(Cristo), coabita nel  battezzato, quindi il suo  cammino spirituale,  consiste nel fare  emergere questa "Presenza" divenendo vangelo vivo,  ovvero entrando nella  dimensione evangelica, per  divenire luce--riflessa di Cristo, strumento di Dio,  costruttore di pace e di giustizia.
Curare le pecore malate, fasciare le pecore ferite,  ricondurre le  disperse, è compito missionario, di tutti i battezzati.
Il corpo mistico di Cristo, sono tutti i battezzati,  appartenenti, alle varie comunità dalla  chiesa cristiana  d'oriente a quella  d'occidente.
L'evangelizzazione cristiana, inizia dalla  Palestina,e si  diffonde in tutto il mondo  allora conosciuto, il vasto impero romano.  La storia di questi  duemila anni , non è  tutta  rose e fiori,   lo scisma d'oriente, spacca  l'Europa in due parti; un grande avvenimento, l'incontro  del Santo Padre Francesco,  con il  patriarca di Russia,  ha riempito , il mio cuore di gioia e di  speranza.   ed infine  gli scismi : luterano ed anglicano.
In questi duemila anni , l'Europa  non  ha dato esempio di  chiesa di Cristo; perché è stata  percorsa da guerre, fra  cristiani, i quali  si  sono scontrati uccidendosi, in nome di una "fede".
Guardo con timoroso interesse alla chiesa cristiana d'oriente,  dai cristiani del Libano a quelli  di Siria.  Sono le comunità  cristiane  più antiche, sono quelle che  nel corso storico dell'espansione  islamica,  hanno   affrontato persecuzioni, e  ciò nonostante hanno  resistito nel tempo. In questi  duemila anni , è  mancata, la solidarietà, la comunione, fra le famiglie cristiane. In prossimità della Santa  Pasqua di resurrezione, di pace,  possa realmente,iniziare un cammino di  comunione,  di accoglienza, di aiuto, di dialogo, per  una   conoscenza  reciproca, fra tutti noi  cristiani; perché solo uniti, possiamo diventare  costruttori di pace  e di giustizia, nel mondo.

sabato 23 marzo 2019

Natura e attività della Santissima Trinità di Mesrop armeno, primo discorso

23-3-2019
Unica è  la natura , l'essenza della  santissima Trinità. Da  nesssun'altra essenza essa deduce il suo  essere. Il Padre ha in se' il primo principio del Figlio increato e  dello Spirito; egli è un'essenza non  generata, è l'eternità non  limitata, la verità immutabile, la vita e il  vivificatore di  tutti i viventi. è il  Padre del  Figlio e la fonte dello Spirito; è Dio e  creatore di tutto il creato visibile e  invisibile. Egli viene detto"principio" perché genera il Figlio ed  è la  sorgente dello Spirito Santo. Egli ,  che  non è generato, ha  generato l'essenza eterna,  ha  generato l'eternità, la  sconfinata e  immutabile  verità. Egli , dispensatore di vita , ha  generato la vita per la vita dei  viventi; ha  generato la luce vivente, per la  luce dei  viventi.  Per  il  loro bene, ha  generato l'autore del  bene; egli , che  è creatore,  ha  generato il  creatore di  tutto il creato visibile e  invisibile. è il  creatore del  cielo e  delle potenze celesti, della  terra  e  di  tutte le creature che  sono su  di essa. è  ricco e perfetto, e  riempie tutto in  tutto;nessuna manchevolezza vi  è in  lui: mai si fa nuovo, e non  è  antico; mai si  riempie, e  non è  vuoto; è eterno nella  sua  pienezza e  incommensurabilità. In  nessun verso vi è una  crescita o un ampliamento della  sua  natura , irraggiungibile, illimitata e perfettissima. L'intelletto non  comprende ciò; anche  gli  angeli non  lo comprendono, che  pur  hanno  un'intelligenza tanto più acuta di  quella dell'uomo. Ma  al primo cenno della  volontà del  creatore, le  nature  celesti e quelle  terrestri lo servono. Come  infatti il cielo, e tutti gli  esseri che lo  adornano, consistono per la  parola di Dio, e  per lo Spirito  tutte  le potenze, così pure la terra con i suoi monti e  le sue valli, con i mari, i fiumi, le sorgenti e gli alberi frondosi.
Non vi è altro creatore al  di fuori della  sola  Santissima Trinità, della  sovranità onnipotente, della  potestà pura, semplice e  onnipotente.
Essa parlò, e  tutto fu; comandò, e  le cose esistettero(Sal 148,5) Abita nei  cieli dei cieli e  si dà per  tutto il creato; tutto governa nel  cielo e  sulla terra con la  sua  provvidenza e  la sua  infinita sapienza.Per  tutti è  vita  ed  elargitrice di vita,in  tutto è  infinita, inconcepibile, ineffabile. Essa è  amore ,beatitudine piena di vita; è luce inaccessibile, terribile e stupenda. Penetra ogni sapere e ogni saggezza. è  viva  e  vivificatrice, è  ricca di misericordia e di  bontà nelle manifestazioni della  sua grazia; è paziente e salvifica.
Per i  santi, che  a  lei si  avvicinano, è la santità che illumina,  con santità e giustizia eterne, le  nature ragionevoli. In  tutto è verità:
quando  ci  ammonisce e quando rimprovera i peccatori perché possano sfuggire l'ira che  cadrà sugli  empi.  Ma  li  allieta anche  con le sue promesse, per  renderci degni della  corona e della  gloria dell'eterna beatitudine. è  infatti il porto tranquillo  di chi  sfugge il mondo per  dedicarsi tutto al suo santo amore; con gioia ineffabile  rallegra chi  è  virtuoso in spirito. E la sua  grandezza  è insondabile, il suo essere è senza principio, la sua  infinità e la sua  incommensurabilità sono molto al di  sopra di ogni  comprensione; con  cura e  attenzione essa  riempie ogni creatura. Conosce i  pensieri dei  cuori e penetra le reni; con la  legge  dello spirito vivificante conduce alla  gioia  inobliabile  dell'immortalità, alla letizia senza  fine, alla  felicità ineffabile e indescrivibile  coloro che  ereditano la sovranità di Dio.
Tutto  ciò è  un libero prodigio dell'eterno e dell'infinito,  prodigio ordinato, per  la  bontà della sua  creazione, alla salvezza della creatura. Colui infatti che è  infinito e  incomprensibile elargisce,  per  sua  sollecitudine, la vita.  L'intelligenza degli  spiriti non  può comprendere lui: ne' il Padre, ne' il Figlio, ne'  lo Spirito Santo; solo dalle  loro   opere e dai loro  benefici l'unica deità, l'onnipotente sovranità viene intuita e riconosciuta dalle  nature corporee e  incorporee. Come  infatti i raggi , la luce e il calore si  attribuiscono all'unico sole e non ad  altri, e  come  la sorgente, l'acqua e il  ruscello si ritengono di un'unica natura, così è  dell'intelligenza,  della ragione e  dello  spirito umano; e così è  anche dell'unica natura  e della  divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il sole,  infatti, non  è senza luce e  senza calore; la sorgente non è  senza  acqua e  senza rivo; l'intelligenza non  è  senza parola e senza mente. In tal  modo anche il Padre non fu mai  senza il  Figlio e lo  Spirito Santo.


venerdì 22 marzo 2019

Europa ed Italia di Pina Maria Rita Raciti

22-3-2019
Ho  visto  ieri sera in TV , le immagini degli  scontri di  Parigi. Sono immagini che ci  portano davanti ad una  realtà, che  difficilmente  riusciamo ad  accettare, perché mette in dubbio , le  certezze  di noi  occidentali. Il nostro mondo , ricco ed opulento,  genera povertà,  squallore,fisico e psichico,  emarginazione. è  l'odio di una  massa , emarginata, priva di una  coscienza politica e civica, carica  di rabbia repressa dovuta a  tutte le umiliazioni della vita, che è costretta  a subire. Un odio mortale verso quel mondo che  non solo  non le appartiene, ma  sopratutto  non  può raggiungere.
L'Italia ,  ho un giudizio  negativo riguardo il governo e la sua classe politica, un  governo così  formato, è  rappresentativo di uno stato  africano e non di uno stato  europeo. Nel gioco della  democrazia, si governa in due: maggioranza e opposizione; un governo deve avere un programma unitario al quale  aderiscono tutte le forze politiche che lo compongono. Ma  vedo solo  una lista di cose,che mi riporta ad una lista della spesa quando si va al supermercato.
L'Europa come vede l'Italia?
L'immagine dell'Italia fuori  dai  suoi confini,  non credo  che sia molto positiva, a prescindere dalla  nuova classe politica, e di un governo discutibile.
Corruzione, che  come  una macchia nera , oscura tutta l'Italia, infiltrandosi in  tutto il tessuto sociale;
Una criminalità organizzata di stampo mafioso, uscita dai confini naturali, nonostante gli sforzi per contrastarla;
Evasione fiscale, ed abusivismo edilizio, sembrano, rappresentare l'unico possibile stile di vita  della società italiana;
Roma, un lazzaretto! la capitale di uno stato occidentale; ma ciò  che non si comprende, Roma è la madre  della civiltà occidentale, non può essere trattata in questo modo. Se la politica,  l'ha sempre considerata l'anticamera degli intrighi, del potere centrale; i romani con la loro negligenza, sciatteria, corruzione, sono i responsabili  dell'ingovernabilità   della città. Ciò non  scusa , l'incapacità del  sindaco odierno.
è  dovere di tutti i cittadini  italiani, pulire  la nostra società, da tutte queste  brutture.  Come  nel secondo dopoguerra, il popolo italiano, si è rimboccato le maniche , lavorando per la  ricostruzione, così oggi dobbiamo avere il coraggio di esigere da noi stessi ,rigore e moralità, per costruire un futuro alla nostra terra.
Europa, la mia  cara e vecchia Europa, ci  approssimiamo alle elezioni, ma quanta fragilità nella realtà storica che stiamo vivendo!
Gli europei, migrando nei  continenti nuovi,  sono stati capaci di costruire grandi nazioni, con  grandi ideali di democrazia. Mi  chiedo perché gli stessi europei, nella vecchia casa , non sono in grado di costruire insieme  un futuro. Continuando ad essere nemici, per autodistruggersi.

mercoledì 20 marzo 2019

La leggenda del crisantemo di : Maria Tibaldi Chiesa

20-3-2019
Intorno al  crisantemo si  narrano in Giappone poetiche  leggende,  malinconiche come  l'autunno. Una è quella della sposa del soldato.
Vivevano una  volta due  giovani sposi, che si  amavano teneramente.  Ma un giorno si scatenò  la guerra e lo sposo  dovette partire per  andare a fare il soldato.  Trascorrendo alcuni mesi , nella  dolorosa separazione: finalmente al  soldato fu  concessa una licenza di alcuni giorni ed  egli poté tornare alla  sua casetta. La sposa lo  accolse festosamente e subito gli  chiese:
---Quanti  giorni  potrai  rimanere a casa?
--Quanti  petali ha quel fiore--rispose il soldato, accennando a  un fiore entro un vaso.
I petali del  fiore erano poche , ahimé...Allora alla sposa  balenò un'idea : di notte  tempo  ella si levò, prese le forbici e  frastagliò  la  corolla delicata in innumeri minutissime listerelle.  E così il marito rimase  con lei  molto più  a lungo di quanto non  gli  fosse concesso.
Purtroppo egli  doveva pagare  a caro prezzo la grave  infrazione; tornato al campo , fu  sottoposto  a giudizio e condannato a morte.   La  sposa morì  anch'ella poco  dopo , di  rimorso e di dolore. E sulla tomba sbocciarono fiori prodigiosi, che  nessuno aveva mai  seminato, che  nessuno  aveva mai  veduto; erano  fiori dalla  corolla soffice  e piumosa, formata di  innumerevoli petali frastagliati, simili a  quelli che aveva ritagliato con le  forbici, nel suo  immenso e  incauto  affetto per lo sposo.
I crisantemi erano  nati , dall'amore e dal  dolore.

martedì 19 marzo 2019

periodo di quaresima, 2019

19-3-2019
Chi non s'innamora di Gesù e della Madonna  è un fallito!
Umiltà,  essendo una virtù morale , comincia  dall'intelligenza,  risiede essenzialmente nella  volontà. Ma  da dove  iniziare il cammino per  vivere l'umiltà vera, quella cristiana?
San Benedetto così ci presenta il capitolo  sesto  della sua regola:
" Facciamo  come  dice il profeta:  "Dissi: veglierò sui  miei passi per  non  peccare  con  la lingua:  tenni a freno la mia  bocca , ammutolii, mi  umiliai e  non  parlai nemmeno  di cose  buone(SI 38,2-3) Nel  molto parlare non  eviterai il peccato(Prov. 10,19) La  morte e la vita  sono in  potere della  lingua(ivi18,21)"
Lo Spirito Santo dice:" La morte e la vita sono in potere della  lingua" e non di altre virtù. E sappiamo  anche dai  libri  sapienziali e dai  moralisti greci antichi che   dipende dal  dominio totale della lingua il totale  dominio di se stesso.  San  Giacomo apostolo, nella sua lettera ci  dice chiaramente:
" Se  uno  non manca nel  parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere  a freno  anche  tutto il  corpo. Quando  mettiamo il  morso in bocca ai  cavalli perché ci  obbediscano, possiamo dirigere  anche tutto il corpo. Ecco , anche le navi, benché siano così   grandi e  vengono spinte da  venti gagliardi, sono  guidate da un  piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra. Così anche la  lingua ; è un piccolo membro e può  vantarsi di grandi cose.
Vedete un piccolo fuoco quale  grande foresta può accendere? Anche la lingua è un  fuoco ,è il mondo dell'iniquità, vive inserita  nelle  nostre membra e  contamina tutto il corpo e  incendia il  corso della vita, traendo la sua  fiamma dalla  Geenna. Infatti ogni  sorta di  bestie e di uccelli , di rettili e di esseri marini sono dominati e  sono stati domati dalla  razza umana, ma  la lingua nessun  uomo  la può  dominare: è un male ribelle è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e il Padre, e con essa malediciamo gli uomini fatti a  somiglianza di Dio .è  dalla stessa bocca che esce  benedizione e maledizione. Non deve essere  così, fratelli miei! Forse la sorgente può far   sgorgare dallo  stesso getto  acqua dolce e  amara? Può forse, fratelli miei, un fico produrre olive e una vite  produrre fichi? Neppure una sorgente salata può  produrre acqua dolce(Gc3,1-12)


da ."Le onde" di Virginia Woolf

19-3-2019
---Non siamo schiavi condannati a subire senza tregua sulle nostre schiene ricurve i piccoli colpi di sventura che non vale  pena registrare. Non siamo neppure un gregge , che  segue il  pastore. Siamo dei  creatori. Anche noi abbiamo fatto  qualcosa che si  aggiungerà alle  innumerevoli creazioni delle  genti nel passato.-------
---La goccia  che  cade è il tempo che  si  assottiglia fino  a  diventare un punto. Il  tempo , che è un  pascolo assolato inondato  di luce  danzante, il tempo , che  è vasto come un  campo  a mezzogiorno, si stacca , si assottiglia,  diventa un punto. Come da un  bicchiere stracolmo la goccia , così il tempo cade. Questi sono i veri  cieli , i veri eventi.-------
---Quando poco  si  conta, penso. Quanto poco  contano tutti, e  com'è invece travolgente e  furiosa e  imperiosa la vita, e come  migliaia tutti  nuotiamo per stare a galla.

lunedì 18 marzo 2019

Rivelatore di luce il fatto narrato è storico

18-3-2019
Nel silenzio del mattino la voce del  capitano della nave si  levò improvvisa sul ponte.
---Gettate le  ancore! Preparate le scialuppe!
Frumenzio, , che  dalle  prime  luci  dell'alba se  ne  stava con gli occhi bassi a  meditare, balzò in piedi e ,  senza  fare rumore per  non  svegliare il fratello  Edesio e  il  maestro  Meropio che  dormivano con lui ,  salì sul ponte.
L'equipaggio era  indaffarato attorno alle scialuppe, già cariche  di barili e di otri. Il sole stava innalzandosi nel cielo purissimo; una leggera brezza soffiava sul mare.
Frumenzio si  avvicinò al comandante, un  uomo tozzo e  nerboruto, e gli chiese che cosa  stesse succedendo.
---Non abbiamo più acqua da bere --- gli rispose l'altro piuttosto bruscamente---e  allora  andiamo a farne provvista.
---Dove ci troviamo?
---Quel  paese laggiù si  chiama Adulis.
----Siete  preoccupato?----domandò il giovane.
Il capitano  arrossì di collera sotto la folta  barba nera e fissò quel  giovane delicato e gentile che  gli  stava di fronte con  un  sorrisetto  infantile sulle labbra.
----Di chi  t'impicci tu?--urlò poi .---Lasciami in pace.
Frumenzio  si  allontanò, ma   quella sfuriata lo  aveva  convinto che il  comandante non era  del tutto tranquillo. Che  cosa poteva turbare quell'uomo rozzo e coraggioso, abituato ad affrontare i più disparati pericoli?   Passando  vicino a un gruppetto di marinai, ebbe la tremenda  risposta a quella domanda. Il  vecchio nostromo stava  brontolando: "Che  il Cielo ce la  mandi buona ! Se  qualche  nave  pirata non  ci  salta addosso,  possiamo dirci  fortunati...."
Frumenzio fece  ritorno  sottocoperta,dove  il fratello e il maestro Meropio dormivano ancora. Anche gli altri  passeggeri riposavano fiduciosi. Solo un bambino, in  un angolo, piangeva tra  le braccia  della mamma che  si  accingeva ad  allattarlo. Poi   anche   quella  voce  tacque,  e si udì soltanto lo  schiocco delle  onde  contro  la  chiglia.
Ora  era  Frumenzio a  essere  preoccupato. Il  turbamento del  comandante lo  aveva contagiato. Non  era  certo  il caso  di  spaventare i  compagni  mettendoli  a parte del pericolo che correvano, ma il giovine decise di stare all'erta e, sdraiatosi sul  suo  giaciglio , rimase in ascolto dei minimi rumori che  scendevano dal ponte. Incapace de restare immobile, poco dopo  fece ritorno di sopra . Non  aveva ancora rimesso piede sul  ponte,  quando un grido proveniente dall'albero  di maestra gli  agghiacciò il sangue nelle vene.
---I pirati!....Laggiù, una nave  pirata!
Un attimo dopo, equipaggio e  passeggeri erano in preda al  panico.La nave pirata, inconfondibile per  la  caratteristica  bandiera che issava sull'albero  maestro, si  trovava a due  miglia circa di distanza. Certo era  venuta fuori da  qualche  insenatura della costa, poiché i marinai di guardia non  l'avevano avvistata prima.  La scialuppe che  erano  state  messe  in acqua  e che  già si  stavano avvicinando alla costa , furono  fatte tornare indietro e tirate a bordo. Poi  la nave  levò le ancore e spiegò le vele verso  sud-ovest. Ebbe   inizio  così una gara  di velocità tra la forte nave  pirata e la modesta navicella  passeggeri. Dopo  una decina  di miglia, la nave inseguitrice si  trovò a circa cinquecento metri. Poi  avvenne  l'arrembaggio,  terribile, pauroso, straziante: un'orda di uomini inferociti balzò a bordo della nave  passeggeri e, urlando di  gioia,  levando in alto pugnali e  scimitarre, cominciò a seminare morte e distruzione.
Dal quel  giovane coraggioso che era, Frumenzio si  affiancò all'equipaggio nella  difesa  della nave, ma  a nulla valse il suo eroismo. Decine  di cadaveri ben presto si ammucchiarono sul ponte della nave. I  pochi  passeggeri superstiti si erano rifugiati nella stiva e, tremando di  terrore, tentavano di sfuggire alla morte. In quel momento, qualcosa di nuovo si produsse  nell'animo di  Frumenzio, che  già aveva  visto  cadere  sotto i colpi delle  scimitarre l'amato maestro Meropio. Il giovane sentì che  doveva agire , non  più con le armi, ma  con la parola e,  alzando la voce  sul  frastuono della  battaglia, si mise a urlare all'indirizzo del comandante della nave pirata:
---Tu pirata!....Sei  un uomo tu? Sei un uomo  tu, che  non ti  vergogni di assalire una folla  di uomini , donne  e bambini  inermi?
Il feroce capo  dei pirati, richiamato da  quell'urlo stridente come  una scudisciata , si fermò, e subito i suoi  uomini lo imitarono.
---Come osi dubitare  della mia forza tu,  miserabile?---rispose avvicinandosi  a Frumenzio con la scimitarra nel pugno.  Il giovane gettò sul ponte la sciabola insanguinata che  teneva in mano e  incrociò le braccia sul petto. Il fratello Edesio si pose al suo  fianco, più per essere protetto che  per proteggere.  Frumenzio disse:
---Non  dubitavo della  tua forza, pirata,  dubitavo invece della  tua  intelligenza,  ammesso che  tu  sia un uomo e  non un animale. Non  vedi  quanti cadaveri sono ai tuoi  piedi? Che  cosa  ti  riprometti di ottenere,  uccidendoci tutti? Sei forse una iena che  si  ciba di carogne? Ebbene,  io  non  ti temo! Io ti  affronto senz'armi, senza violenza.....Il pirata, che era una specie di  gigante, scoppiò in una  fragorosa risata, alla quale fecero eco quelle  grossolane e  sguaiate dei suoi uomini:--State  zitti voi!--urlò il capo all'indirizzo dei  subalterni.---Voi  non  siete degni  di ridere del coraggio  di questo  ragazzo......-Non  so  chi tu sia, amico, ma il tuo  coraggio ti  ha salvato, e  con te  ha  salvato gli altri tuoi compagni ancora vivi.... Forse hai ragione. Ora che  ci penso,  perché uccidere, quando si può  soltanto depredare? I morti non si  possono  vendere......
---Vedo  che hai capito--- disse Frumenzio.
--Certo  che ho  capito. Non sono un ignorante come posso sembrare. Ho  girato il mondo in  lungo e largo. Sono un  grande pirata, ecco!.... Ma anche tu  diventerai famoso...
--Non  della  tua fama, spero ---- replicò Frumenzio con un  sorriso ironico.
----Già, non  della mia fama!---mormorò il feroce pirata, e  abbassò lo sguardo, incapace di  sostenere quello del giovane che  lo  fronteggiava. Poi riprese:--Ti porterò con me  alla corte di  re Afila, che  certo sarà  contento do conoscerti. Vieni sulla  mia nave. Forse il  destino ha voluto  quest'incontro.
--Forse-- disse Frumenzio come tra se'.
Ed entrambi avevano  ragione. Il popolo d' Etiopia aspettava l'arrivo di colui che più tardi doveva  essere chiamato ABUNA   SALAMA, cioè  "rivelatore di luce",della luce del vero Dio.

martedì 12 marzo 2019

Una società malata di Pina Maria Rita Raciti

12-3-2019
Mi auguro, che i post con i brani di un testo di Maslow , letti possano portare a qualche piccola riflessione.  Prendendo a prestito una espressione del Santo Padre, secondo la quale noi viviamo in una società da considerare come un ospedale da  campo; espressione che mi porta ad un ospedale militare in una guerra,con una umanità  sfigurata , sofferente. Le pagine di cronica, sono un quotidiano, bollettino  di guerra:   violenza  gratuita, stupro , femminicidio; se il 90 %  dei casi , la vittima è la donna, il paziente malato , il tallone di  Achille , è  l'uomo.  Una società malata , crea  frustrazioni,  e quindi soggetti  malati,  dobbiamo comprendere , che nella  cattiveria, nel  male di  una persona, c'è una patologia  comportamentale, un disagio sociale.
Lo sviluppo somato-psichico di un  un soggetto ,  la formazione della sua personalità, non è  data dall'influenza  degli astri , ne' segnata dal segno zodiacale;  bensì  dal rapporto, che si  instaura fra :soggetto e  realtà oggettiva, sin  dalla nascita. Se il rapporto è ottimale, c'è amore ,c'è protezione, c'è dialogo con la madre, il bambino cresce sano;se non è così, il bambino, cresce,  sviluppando insicurezza, disagio nella socializzazione.
AMORE è un sentimento, è il sentimento che permette all'uomo di relazionare, di dialogare, con gli altri suoi  simili; senza  questo sentimento, l'uomo è un'isola deserta. Per  un credente, la sua fede è AMORE, perché Dio è amore! "Ama il prossimo  tuo come te stesso" è il filo  conduttore, nella  vita relazionale del cristiano. Il cammino di fede , verso Dio , è trasversale, cioè , è un cammino che  deve portare, l'uomo ad uscire dal  proprio  IO, per andare verso l'altro .Solo imparando ad amare l'altro, il credente, può imparare ad amare Dio.
La sessualità, è la componente ,più  fragile, complessa  della persona umana; ed è  quella più  marcatamente  compromessa, dal costume sociale;più travolta dai  tabù e pregiudizi.
Non ho alcuna esperienza pratica di  vita in due;ma credo che, un uomo che  utilizza la violenza nei riguardi di una donna, è un uomo  frustrato,  malato, insicuro. Se  a questo aggiungiamo, che tutta la storia umana è maschilista, e l'uomo è  dominatore--possessivo che si esprime attraverso le pulsioni, possiamo dire che un uomo  frustrato, e respinto ,può diventare omicida.

da:"Motivazione e personalità" Abraham H. Maslow 4°

12-3-2019
OSWALD  SCHWARZ = THE PSYCHOLOGY OF  SEX:
"L'amore  non è inganno, non c'è  dubbio che qui c'è un notevole elemento emozionale, ma essenzialmente l'amore è un  atto  cognitivo, è l'unico modo di  cogliere la  parte più intima della  personalità".
----Noi  abbiamo  la tendenza  a  percepire gli eventi più  facilmente come  rappresentanti di categorie che per se  stessi , come  unici ed  irripetibili.------------Una  cosa  che  è  stata inclusa in una rubrica  tende  a restarvi,  perché un  comportamento che  contraddica lo  stereotipo della  rubrica può essere considerato semplicemente come un'eccezione da  non  prendersi sul serio.-----il concetto di  stereotipizzazione o di  rubricazione ci da la risposta a  vecchi  problemi su  come  le persone  possono persistere nelle  false credenze,  anche  quando per  anni la verità è  davanti ai loro occhi.----------La vera percezione, che colga l'oggetto come unico,dev'essere una percezione che lo investa tutto , che vi penetri, che lo capisca; come  tale essa non può  non prendere molto più tempo della  frazione di secondo che basta per catalogare  un oggetto.-------Gli abiti sono  utili , quando uno  non dipende da loro e non  insiste per  seguirli, senza badare  alle circostanze; per le persone meno intelligenti, gli  abiti tendono ad  essere causa di  incapacità, di stupidità e di pericolo.------
il nostro  carattere , se non la condensazione della storia che è stata vissuta da noi fin  dalla nostra nascita, anzi anche prima della nascita, dato che noi  portiamo con  noi le nostre disposizioni prenatali. Non  c'è  dubbio che noi  pensiamo  utilizzando solo  una piccola parte del nostro  passato, ma è con  tutto il  nostro passato,  comprese le  inclinazioni originarie del   nostro animo, che noi  desideriamo,  vogliamo ed  agiamo. Quindi il nostro passato, nel  suo  insieme, si  palesa a  noi  nei  nostri  impulsi e  viene sentito sotto forma di  idea.--------------
La struttura caratteriale  si  mostra  nei  gusti, negli  abiti,nel  comportamento durante incontri, ecc. nel  comportamento funzionale , intenzionale e motivato.----------Gli  esseri umani nella  loro vita  quotidiana hanno senza alcun dubbio un apprendimento latente. La scoperta di  AUSBACHER, che le  persone insicure hanno  una  forte tendenza a  conservare ricordi di insicurezza della  prima infanzia e  la mia scoperta  che le  persone  insicure hanno una  forte tendenza ad  avere sogni di  chiara insicurezza,--------------Nella  vita  retta  goduta da  una persona  sana il pensiero, come  la percezione, può essere una  spontanea e  passiva ricezione  o produzione, una espressione immotivata, senza  sforzo e felice della  natura e dell'esistenza dell'organismo, un lasciare che  le cose  accadano anziché un farle  accadere, un  caso  di essere , come sono casi  di essere il profumo di un  fiore o il pendere delle mele di un albero.----------------
---L'uomo  ammalato è colui  che non  ha  ricevuto abbastanza amore, rispetto,ecc. ---ogni  volta  che uno  minaccia, umilia,  danneggia, schiaccia o rigetta un altro essere umano, mette in  funzione forze psicopatogeniche,  anche se  si tratta di forze deboli.---
----La buona  società è quella  che è  organizzata in modo da  fomentare,  incoraggiare, ricompensare e produrre una  grande quantità di  buone relazioni umane ed un minimo di  cattive relazioni umane,--------La buona  società è la società psicologicamente sana , mentre la cattiva società è  la società psicologicamente ammalata, la  buona società è quella che  gratifica i  bisogni  fondamentali , mentre  la cattiva società è quella che li  frustra, cioè  è quella  in cui  c'è poco  amore , poco  affetto,  poca protezione, poco rispetto, poca  fiducia, poca veracità e troppa  ostilità,  umiliazione, paura , disistima ed oppressione.---------Ogni  persona  profondamente ammalata vive soggettivamente , in  una  società malata.-----la natura umana  produce  molto male , se non per  malizia innata , almeno per ignoranza, per  stupidità, per timore, per  incomprensione, per  insufficiente destrezza ecc.------------la tendenza al pregiudizio, che è una  sotto sindrome del  bisogno di potere,che è  una sotto sindrome della  sindrome generale di insicurezza.-------------Il contesto culturale  in cui  l'organismo svolge il suo  comportamento e  che  ha già  contribuito a determinare la natura interna dell'organismo, è  anche un  determinante  del comportamento.--------------Mentre gli  scopi del  comportamento sono  determinati dalla natura dell'organismo e le vie per il  raggiungimento dei fini sono determinati dalla cultura,----------
Articolo 1 della ( costituzione) dichiarazione della conferenza di ALMA ATA  1978 sull'assistenza sanitaria primaria. "La salute  è uno stato  di  completo benessere fisico e mentale e sociale e  non soltanto assenza  di malattia o di infermità, è un fondamentale  diritto umano e che il  raggiungimento del  più alto livello  possibile di salute è uno dei più importanti obiettivi sociali nel  mondo."
La promozione e la protezione della salute della popolazione è essenziale  per lo  sviluppo  economico e sociale  e contribuisce ad una migliore qualità della vita e della pace  mondiale.

da:" Motivazione e personalità" di A.H.Maslow 3°

12-3-2019
------una persona nevrotica  è inefficiente non  solo relativamente, per  il semplice fatto che tale persona non percepisce il mondo reale, in modo così accurato ed  efficace come fa la persona sana.-----le persone che si  auto realizzano, distinguono molto più facilmente degli  altri ciò che  è genuino, concreto e  particolare da ciò che è generico,  astratto e  rubricato. La  conseguenza è che  essi vivono nel  mondo reale della natura più di  quanto  vivono nel mondo artificiale dei  concetti,  delle  astrazioni, delle  aspettative, delle  credenze e  degli  stereotipi, che molti  confondono con  il mondo reale. Perciò essi sono  molto più  adatti a percepire le  cose  come stano anziché  i loro desideri, le loro speranze, le loro  credenze, o quelle del loro gruppo  culturale. ------soggetti sani  risultano in  generale  persone che  non  si  spaventano dell'ignoto ed in questo senso diversi dall'uomo medio.------Per l'uomo fondamentalmente deprivato il  mondo è  un posto  pericoloso, una giungla , un territorio nemico popolato soltanto da persone  che possono dominarlo e da persone che  egli  può  dominare. Il  suo sistema  di valori è  come quello di chi  vive nella  giungla, è  dominato ed organizzato dai bisogni inferiori,  soprattutto  dei bisogni di vari  oggetti e dal bisogno di sicurezza.
La persona soddisfatta nei  suoi bisogni  fondamentali si trova in una  condizione molto diversa. Egli  è in grado di sentirsi sicuro della gratificazione dei  bisogni  fondamentali e può  dedicarsi alle  gratificazioni più alte. Cioè il  suo sistema di valori è diverso e dev'essere diverso.
OSWLD  SCHWARZ:  "THE PSYCHOLOGY  OFSEX:
"Pur essendo di natura totalmente diversa l'impulso sessuale e  l'amore sono reciprocamente dipendenti e complementari. In un  essere umano pienamente maturo   esiste solo questa  inseparabile fusione di impulso sessuale e amore. Questo  è il principio fondamentale di ogni psicologia del sesso. Se  c'è qualcuno che  è capace di provare una gratificazione  sessuale puramente  fisica, si tratta di  un  subnormale  sessuale immaturo o  altro genere"-------
la sessualità e l'amore possono essere e molto spesso sono effettivamente fusi meglio nelle  persone sane.------- gli uomini  e le donne  che si  auto-realizzano nell'insieme tendono a non  cercare il sesso  per se stesso.-----i piaceri sessuali sono  provati nella loro perfezione più  intensa e  più  estatica nelle  persone che  si  auto -realizzano.---Nelle persone che si auto-realizzano l'orgasmo è insieme più  importante e meno importante che nelle persone  medie. Spesso  è un'esperienza  profonda e quasi  mistica; d'altra  parte l'essenza dell'uso del sesso  viene  tollerata da loro più facilmente che dalle  altre persone.---------il godimento sessuale può essere vissuto pienamente, con  una  intensità che va al di là  delle possibilità della persona media, sebbene non abbia un ruolo centrale  nella  filosofia della vita.------il piacere sessuale delle persone  che si  auto--realizzano può essere molto intenso  o non esistere affatto..... L'amore che si  auto--realizza mostra molte delle caratteristiche dell'auto--realizzazione----è basato su di  una  sana accettazione di se stesso e  degli  altri----- sono molto più libere delle  persone comuni , nel  riconoscere di  sentire  delle  attrazioni sessuali .----quando  parlano  di argomenti sessuali, ne parlano in modo  molto più libero,  casuale e  non  convenzionale di  quanto facciano le persone  ordinarie.------ secondo la tesi  di D'ARCY secondo cui l'amore  erotico e quello agapico sono  fondamentalmente diversi, ma  nelle persone  migliori si  fondano. Egli parla di  due  specie  di amore,  che  sono in ultima analisi maschile e femminile, attivo e passivo, egocentrico ed  eccentrico.------
--E. FROMM" L'uomo per se stesso "  L' amore autentico è un'espressione di  produttività ed implica cura , rispetto,  responsabilità e  conoscenza------- uno sforzo attivo che mira a realizzare lo sviluppo e la felicità della  persona amata, tale  sforzo è radicato nelle proprie capacità di  amore."
----Il mondo ordinario in cui  si manifesta questa identificazione dei  bisogni è in termini  di assunzione di responsabilità, di prendersi cura , di preoccuparsi di un'altra persona.--------Una  malattia  in una  coppia ben  riuscita è  una malattia  dell'intera  coppia e non  una  disgrazia  di una  sola persona. Automaticamente vengono assunte eguali responsabilità ed è come se  ambedue  i coniugi fossero stati colpiti dal male. Il   comunismo primitivo di una  famiglia dominato  dall'amore appare sopratutto in  questo e non nell'avere in comune cibo o  denaro.-------i bisogni  dell'altra persona sono i bisogni della  persona  che l'ama.----------trascendenza dell'  IO è la sana relazione amorosa.-----un aspetto della  sana relazione  amorosa , --c'è divertimento, allegria ,euforia , sentimento di  benessere, gioia. è caratteristico delle  persone che  si auto-realizzano, che possono gioire dell'amore e del sesso.----- FROMM dice:"L amore è la forma  produttiva del  rapportarsi agli altri e  a se stesso. Esso implica responsabilità , cura,  rispetto e conoscenza e il desiderio che  l'altra persona cresca e si  sviluppi. Esso è espressione di intimità fra due esseri umani con la condizione che ciascuno difenda  l'integrità dell'altro".--------------A spingere le persone l'una verso l'altra non è ne' il benessere della specie, ne' il  compito della riproduzione, ne' lo  sviluppo futuro dell'umanità. La vita  amorosa e sessuale  delle persone sane , nonostante il  fatto  che  raggiunge spesso i vertici dell'estasi, può essere facilmente paragonata ai  giochi  dei bambini.-----essa è fondamentalmente un godimento ed una  gioia.-----------
OVERSTREET   dice:"l 'amore di una  persona implica non il possesso , ma  l'affermazione di essa . Significa che le  viene garantito lietamente il pieno diritto alla propria irripetibile umanità."-----
FROMM dice:"L'amore  è il principale  componente di questa  spontaneità; non  l'amore  come  dissoluzione dell'io in un'altra  persona , ma l'amore  come  affermazione spontanea degli  altri , come  unione dell'individuo con  gli altri sulla  base  della  conservazione della propria  individualità". ---   L'amore ed il  rispetto sono separabili. sebbene  vadano insieme. è possibile rispettare senza  amare, anche al livello di auto--realizzazione.   La persona che si  auto--realizza non  fa mai uso dell'altro, non lo controlla, non  disconosce i suoi desideri, ma  riconosce alla persona rispettata una  dignità  fondamentalmente irriducibile e non l'umilia senza  necessità.----

lunedì 11 marzo 2019

"Motivazione e personalità" di A. H. Maslow 2°

"---la deprivazione sessuale produce inevitabilmente tutti o alcuni degli  effetti che sono tipici della frustrazione,per es.: l'aggressività, la sublimazione, ,ecc.Si sa  bene che esistono molti casi in cui il  celibato non  ha effetti psicologici, mentre in molti altri casi ha molti affetti cattivi. Qual'è il  fattore che determina se il risultato è  buono o cattivo? Ricerche cliniche effettuate su persone non nevrotiche danno  la  chiara risposta che la  deprivazione sessuale  diventa patogena in forma grave solo quando è sentita dall'individuo come  rappresentativa di un  rifiuto da parte del sesso opposto,di  una  certa inferiorità, di  indegnità, di non  rispettabilità, di  isolamento o  di frustrazione di  bisogni fondamentali. La deprivazione sessuale può essere sopportata facilmente da individui per i quali non  ha  implicazioni.---------
----Le inevitabili  deprivazioni che  sopravvengono durante l'infanzia vengono ordinariamente  considerate come  frustranti.----------------quanto più si sale nella scala  filogenetica e più ci si  accosta all'uomo, tanto più  divengono deboli le  ragioni per ritenere che  esista un istinto primario di aggressività,-----------------il bambino insicuro, fondamentalmente frustrato o minacciato nei  suoi  bisogni di  sicurezza, di amore, di appartenenza e di  autostima, è il  fanciullo che  si mostra più  egoista, più pieno d'odio, di aggressività e di  distruttività. Nei fanciulli che sono  fondamentalmente amati  e rispettati dai  genitori, si deve riscontrare una  minore  distruttività.-------------------
ostilità= deve essere interpretata come  una  reazione, come un  comportamento strumentale e difensivo e non  come  un  comportamento istintivo.------------le persone che si sentono  sicure e  che  sono sane , non  sono  ostili o  aggressive contro  persone che in senso  largo sono loro fratelli e  con  cui possono identificarsi. Se  alcune  persone non sono viste come  esseri umani, possono essere  spazzati via con  leggerezza anche da persone  gentili, amabili e sane, nello stesso  modo che queste persone  uccidono senza sentirsi colpevoli di insetti fastidiosi---------le persone psicopatiche , come  persone, che  non hanno  identificazioni amorose con altri esseri umani e quindi possono far loro male  o anche ucciderli, se si dà il caso , senza odio e senza piacere,----------violenza ,l'odio e la vendetta sono  conseguenza de tali frustrazioni-------------L'essere umano non ha  istinti, ma  sembra avere residui istintuali, bisogni istintuali,  capacità intrinseche e  potenzialità. Inoltre l' esperienza clinica e personologica fa pensare che queste deboli tendenze istintoidi sono buone, desiderabili e sane  e non  cattive e che vale la pena ed  è possibile salvare  dall'annullamento-------------
"quando ti sarai liberato da tutto ciò che  è apparente---dice Lao Tse--da tutti i desideri e da tutte le  aspirazioni, allora ti muoverai secondo il tuo impulso, senza ben renderti conto che ti stai muovendo"
---------------" bisogni supremi"metaneeds, per indicare le motivazioni delle persone che si auto realizzano.----il desiderio di amore può chiamarsi  bisogno , la spinta ad  auto-realizzarsi deve essere chiamata  con un  nome  diverso da quello di bisogno, perché ha  caratteristiche  molto  diverse. La  differenza più importante per  ciò che ci  riguarda è  che l'amore , il rispetto , ecc. possono essere  considerati come  qualità esterne , di cui  l'organismo  manca, e di cui ha bisogno.  L'auto-realizzazione non è  una  mancanza  o deficienza in questo senso. Non è  qualcosa di  estrinseco, di cui  l'organismo , abbia bisogno per essere sano.--------------L'auto-realizzazione è uno  sviluppo  intrinseco di ciò che  già esiste  nell'organismo, o meglio  di ciò  che l'organismo è in se stesso.  Come l'albero ha  bisogno di  ricevere dall'ambiente cibo, sole, acqua,così la persona ha  bisogno di sicurezza , di amore , di rispetto da parte dell'ambiente sociale.------------- tutti  gli esseri umani hanno  bisogno di amore , tuttavia, una volta soddisfatte queste  necessità elementari, ----- ciascuno essere umano si sviluppa  a suo modo,  utilizzando queste necessità ai fini individuali.-----lo sviluppo procede allora dall'interno e non più dall'esterno e  paradossalmente il motivo più alto diviene quello di  voler essere non motivato, non più  teso nello  sforzo, cioè di  comportarsi in modo puramente espressivo. I bisogni inconsci  si esprimono comunemente nei  sogni, nelle allucinazioni, nelle  esplosioni emotive, negli atti non  premeditati, nei lapsus di lingua o di penna, nei  gesti distratti, nel  riso, in innumerevoli forme  camuffate fuse  a   bisogni  coscienti accettabili, in  compulsioni, in sentimenti razionalizzati, in  proiezioni(  illusioni, delusioni e credenze) ed  in  tutti i sintomi (sopratutto nei  sintomi isterici di conversione), nei  giochi infantili, nelle  regressioni, nella  costruzione di  storie (TAT), nei  giochi di ombre con le  dita, nei  disegni di un uomo e nei prodotti della fantasia. Possiamo aggiungere a questo elenco i rituali , i cerimoniali, i racconti popolari e  cose simili.

domenica 10 marzo 2019

1° domenica di quaresima anno C

10-3-2019
Probabilmente nessuno  di noi , nemmeno uno tra gli uomini,  oserebbe gridare "no" di fronte  Dio. Eppure esistono mille modi  di sottrarsi alla  sua sovranità sulla storia. Esiste una  fondamentale tentazione  dovuta alla  concezione che  l'uomo ha del tempo--cioè, del susseguirsi dei  minuti e delle ore, nella sua propria storicità--e dello spazio. O  noi utilizziamo il tempo e lo spazio come circostanze all'interno delle  quali l'uomo può realizzare il  suo  progetto fantastico sulla vita (di potere, di vanità ed anche di perfezione), oppure concepiamo il tempo e lo spazio come  dimensioni  fisiche nelle  quali Dio rivela il suo  progetto di amore sulla  nostra esistenza, il progetto che  permette all'uomo di scoprire il gusto della vita , il senso ultimo della cose .
La prima scelta, seguire le proprie  fantasie, finisce inevitabilmente per  soffocare e degradare fino al cinismo il cuore  dell'uomo.Quello che  è grave, è che il  successo  può essere  ottenuto , all'inizio, con relativa facilità.Ed è grave perché questo successo  iniziale ci  mantiene nell'errore menzognero della nostra  concezione. Vivere nel falso, significa perdere   il proprio tempo, perdere la libertà.
Nel secondo caso, l'uomo riconosce la  relazione tra tutto  quello che esiste e il  proprio cuore. Tempo e spazio non  soffocano il cuore dell'uomo, che fa  avanzare la sua  libertà, felice, nella  giusta direzione. Guardare e avanzare nella  giusta  direzione. Ecco la vera  conversione.
D.Javier Calavia Balduz

venerdì 8 marzo 2019

da." Mulieris Dignitatem" lettera apostolica di Giovanni Paolo 2°

8, marzo ,2019    festa della donna
--"Dio  creò  l'uomo a  a sua immagine; a immagine di Dio  lo creò". Questo passo  conciso contiene  le verità antropologiche fondamentali: l'uomo è l'apice di tutto l'ordine del creato nel mondo visibile-----------------ambedue sono esseri umani, in  egual grado l'uomo e la donna , ambedue creati a immagine di Dio.Questa  immagine e somiglianza con Dio,  essenziale per l'uomo, dall'uomo e dalla donna,  come sposi e genitori, viene trasmessa ai loro discendenti:"Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela" Il Creatore affida il "domino" della  terra al genere umano, a tutte le persone, a tutti gli uomini e  a tutte le donne, che attingono la loro dignità e vocazione dal  comune "principio"-------------------
L'uomo è una  persona, in eguale misura l'uomo e la donna: ambedue, infatti, sono stati creati ad immagine e somiglianza del Dio personale. Ciò che rende  l'uomo simile a Dio  è il fatto che-diversamente da tutto il mondo delle creature  viventi,  compresi gli  esseri dotati di  sensi (animalia)- l'uomo è anche un essere razionale(animal rationale). Grazie a questa proprietà l'uomo e la donna  possono " dominare" sulle creature del mondo visibile.--------------------
------Nella descrizione della Genesi 2,18-25 la donna viene  creata da Dio " dalla  costola" dell'uomo ed  è posta come  un altro "io", come un interlocutore accanto all'uomo, il  quale  nel mondo circostante delle creature animate è solo e non trova in nessuna  di esse un "aiuto" adatto a se'. La donna chiamata in tal modo all'esistenza, è immediatamente riconosciuta dall'uomo come "carne della  sua carne e osso delle sue ossa" e appunto per questo è chiamata"donna". Il testo  biblico fornisce sufficienti basi per  ravvisare l'essenziale uguaglianza dell'uomo e della donna dal punto di vista dell'umanità. Ambedue sin dall'inizio sono persone, a differenza degli altri esseri viventi del mondo che li circonda. La donna è un altro "io" nella  comune umanità. Sin dall'inizio essi appaiono come  "unità dei due", e ciò significa il  superamento dell'originaria solitudine, nella  quale l'uomo non trova " un  aiuto che gli sia simile". ------------------
-si tratta della compagna della vita, con la quale , come con una moglie, l'uomo può  unirsi divenendo con lei "una sola carne" e abbandonando per questo "suo padre e sua madre". ---------------
--l'uomo e la donna sono simili a Dio. Ogni singolo uomo , infatti ,è ad immagine di Dio in quanto creatura razionale, e libera, capace di  conoscerlo e di amarlo. Leggiamo, inoltre, che l'uomo non può esistere "solo" può esistere soltanto come "unità dei due", dunque in relazione ad  un'altra persona umana.Si tratta di una relazione reciproca: dell'uomo  verso la donna e della donna  verso l'uomo. Essere persona ad immagine  e somiglianza di Dio  comporta, quindi, anche un esistere in relazione , in rapporto all'altro"IO".

giovedì 7 marzo 2019

da: " Motivazioni e personalità" di Abraham H. 1°

7-3-2019
-------------Ci sono  considerazioni  a priori, che  c'inducano a  collegare la gratificazione  dei  bisogni con lo sviluppo di alcuni, forse di  molti, tratti  caratteriali------------
Se è facile  accettare le frustrazioni dei  bisogni fondamentali come  un  determinante del  comportamento di ostilità, è facile ammettere anche il  contrario, cioè che  la gratificazione dei bisogni fondamentali è un determinante del comportamento opposto.-----------
La gratificazione  infantile ha (significato)nella formazione del  carattere dell'adulto.----
---molti tratti caratteristici dell'adulto, sano,(sono) conseguenze positive della gratificazione infantile.--------------il bisogno di  appartenenza, di amore, di rispetto, di autostima. La gratificazione di questi bisogni permette la  comparsa di caratteri come  l'affettuosità,  l'auto rispetto l'auto fiducia,la  sicurezza ecc.------
la soddisfazione dei  bisogni fondamentali dell'uomo, lo migliora non  solo nella  costituzione del  carattere, ma anche come  cittadino sul piano  nazionale ed  internazionale e su  quello dei rapporti con il suo  prossimo.-----------------la gratificazione di un  bisogno  è un determinante della  frustrazione del bisogno stesso----------------perché i bisogni più alti non appaino alla  coscienza finché non  sono  stati gratificati i bisogni  più bassi e più forti.------------finché non  esiste , un bisogno non può   produrre sentimenti di frustrazione.   L'uomo che  appena sopravvive , non  si preoccupa molto delle  cose più alte della vita, dello  studio della geometria, del diritto al voto, del buon  nome nella sua città, del  rispetto; egli si preoccupa prima di tutto  di beni più  fondamentali. Ci vuole una  certa quantità di  gratificazione dei  bisogni inferiori, per  innalzarlo al punto in cui egli sia abbastanza civilizzato, da sentirsi frustrato nei  riguardi di  argomenti più personali,  sociali ed intellettuali. Come conseguenza di ciò si può essere certi che  molte persone sono condannate a desiderare ciò che  non hanno e non sentono che è inutile lavorare per sempre nell'affannosa ricerca di soddisfazioni maggiori. Così apprendiamo simultaneamente a non  aspettarci miracoli da nessuna singola riforma sociale(per es. il suffragio alle donne, l'educazione libera, il voto segreto, il  sindacalismo, le elezioni dirette) ed a non  sottovalutare la realtà  del progresso lento.

mercoledì 6 marzo 2019

Tempo di Quaresima: mercoledì delle Ceneri

6-3-2019
Il mercoledì delle Ceneri, la liturgia è marcata storicamente dall'inizio della  penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall'intensificazione dell'istruzione dei catecumeni, che  dovevano essere battezzati durante la  Veglia pasquale, apre ora il tempo  salutare della Quaresima.
Lo  spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e  di conversione al Signore, che  proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprimono simbolicamente nel  rito delle cenere sparsa sulle nostre  teste, al quale noi ci  sottomettiamo umilmente in risposta alla  parola di Dio .Al  di là del senso  che queste  usanze hanno  avuto  nella storia  delle  religioni,il  cristiano le adotta in  continuità con le pratiche espiatorie  dell'Antico Testamento,  come un " simbolo austero" del  nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per  riconoscere che il nostro  corpo, formato dalla  polvere , ritornerà  tale,come un sacrificio reso al Dio della  vita in unione con la morte del suo  Figlio Unigenito. è per questo che il mercoledì delle Ceneri , così come il resto della Quaresima, non ha senso di per se', ma ci  riporta all'evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo.
Il rinnovamento pasquale è proclamato per  tutta l'umanità dai credenti in Gesù Cristo, che seguendo l'esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai  beni e dalle seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in  tentazione. La riduzione del nutrimento del corpo è un  segno eloquente della  disponibilità del cristiano all'azione dello Spirito Santo e della  nostra solidarietà con  coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell'eterno e definitivo banchetto pasquale. Così dunque la rinuncia ad  altri piaceri e soddisfazioni legittime completerà  il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di  grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore

martedì 5 marzo 2019

da:Cosima di Grazia Deledda

5-3-2019
"----------------Ci sono molte donne che vivono del ricordo  di un amore fantastico; e  l'amore vero è  per esse un mistero grande e inafferrabile come quello della divinità.-------
------------La vita segue il suo  corso  fluviale, inesorabile:vi sono tempi di calma e  tempi torbidi, a cui nulla può mettere riparo: e invano si tenta di  arginarla, di mettersi anche di traverso nella  corrente per impedire che altri ne venga travolto. Forze occulte, fatali, spingono l'uomo al  bene o al male, la natura stessa, che sembra perfetta, è sconvolta dalle violenze di una sorte ineluttabile.-----

lunedì 4 marzo 2019

da:"La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne

"------Sarebbe un interessante soggetto d'osservazione e d'indagine se  l'amore e l'odio non siano, in fondo, la stessa cosa. Ciascuno, nella  sua  massima espressione, presuppone un alto livello d'intimità e di  conoscenza del cuore;ciascuno rende una singola persona dipendente da un'altra per il  nutrimento dei  suoi  sentimenti e della  sua vita spirituale; ciascuno rende solo e disperato chi ama appassionatamente, o non meno appassionatamente  odia ,se gli viene a mancare l'oggetto.
Da un punto di vista filosofico, dunque, le due passioni sembrano essenzialmente identiche,con  la differenza che una è  vista in  uno splendore celestiale,l'altra in un  bagliore sinistro e tenebroso.
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"E diciamo la dura verità,che  la breccia prodotta un giorno  dalla colpa nell'animo umano mai nella vita sarà  riparata. Può essere sorvegliata e  riparata.Può essere sorvegliata e  protetta affinché il nemico non  penetri nella cittadella e possa addirittura , in ulteriori tentativi, scegliere altre strade invece di quelle usate prima con successo. Ma rimane il muro  sbrecciato e , li vicino, il passo furtivo del nemico che  vorrebbe ottenere una volta  ancora il dimenticato trionfo."------------------
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"è un ottimo contributo alla  salute morale e intellettuale di ciascuno  dover frequentare individui diversi da se , che  non condividono i nostri obiettivi e hanno sfera e capacità d'azione apprezzabili solo fuori dal nostro contesto"-----------------------
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"Il dolore ,l'immobilità della vita fanno sembrare  dilatato il tempo, e ho l'impressione di un ricordo oscuro che mi dice che ho vissuto alla riva o nella'acqua in tempi lontani."----------------

venerdì 1 marzo 2019

Passeggiare: per Catania di Pina Maria Rita Raciti

1-3-2019
Catania è la mia città: è la città dei miei studi universitari; è la città del mio cammino  spirituale. Una bella giornata di febbraio, un viaggio a  Catania, per fare delle spese, e per una passeggiata, per le strade del centro  storico. Ho ritrovato una città sotto la luce di un  sole caldo, calma, bella. pulita; avevo una grande voglia di  rivedere il  complesso monumentale del monastero benedettino di San Nicolò la rena, con  la sua abbazia. Ho visitato, questa bella chiesa, da bambina in compagnia dei miei zii e cugini.
Inscritta all'università, in medicina, frequentando le lezioni di anatomia  umana normale, nell'adiacente palazzo Ingrassia, finite le lezioni, prima di  ritornare a Belpasso, andavo a visitare la mia cara San Nicolò.  Ogni  volta , una tristezza invadeva il mio cuore, per il suo  abbandono,per il suo saccheggio; ma  erano  anni tristi, perché, la città tutta era:l'abbandonata, la saccheggiata.
Alla fine degli anni --80 del secolo scorso, sono accaduti avvenimenti, che io  considero importanti per  la città di Catania:
nel monastero benedettino di San Benedetto, nel 1987, inizia a formarsi la comunità laica,  degli oblati secolari di San Benedetto; mentre nella  diocesi c'è un cambiamento con  l'arrivo come vescovo, di Sua Eccellenza Bommarito. Un piccolo gruppo di monaci benedettini del monastero di San Martino le scale, viene ospitato in una parrocchia catanese, " I Minoritelli", nei pressi  dell'abbazia  di San Nicolò; la cui rettoria, viene  affidata, dopo più di  un secolo,  ad  un monaco benedettino, Don Michele Musumeci.
San Nicolò, inizia a vivere, con la celebrazione domenicale della Santa Messa, mentre l'urna  del Beato Dusmet, con una  solenne  celebrazione,  attraverserà, la soglia principale, della chiesa.
Io sono, la presidente ,di una  piccola e  sconosciuta comunità degli oblati.
è  il ricordo, di quei momenti storici, nei quali , inizia a formarsi nel  cuore  e nella  mente, di tante persone perbene, la speranza, di un  cambiamento nella  città di Catania, per uscire per sempre dagli  anni bui e di orrore.
I monaci benedettini, dopo poco tempo sono  andati via da Catania,  trasferendosi nella  loro definitiva ed  attuale sede ,  Nicolosi.  Molti sono state le difficoltà che  hanno accompagnato, in questi anni, il restauro della bella San Nicolò; oggi  rivedendola, pulita, con un restauro completato, il mio cuore trabocca di gioia, mentre porgo gli auguri  al  rettore.
Continuando la mia passeggiata, sono entrata nel monastero, che è sede dell'università di Catania, esso è completamente ,restaurato e  ristrutturato, ed è  stupendo, vive di una  luce propria. Mi  dirigo all'uscita del monastero, mi  fermo , per un attimo, e chiudo gli occhi,per vedere il Beato Dusmet, che come ultimo abbate  consegna le chiavi del monastero,al neo-stato italiano. Mi chiedo, oggi, il  Beato Dusmet, guardando da lassù, il monastero affollato di ragazzi,cosa pensa? Sono certa, che è felice,perché i nuovi ospiti, sono il futuro, e la speranza della nostra città, della nostra isola.
Palazzo Ingrassia è stato da sempre , il palazzo della facoltà di medicina, ospitava gli istituti di:
Anatomia  umana normale;
Anatomia umana patologica;
Igiene:
Medicina legale;
oggi la facoltà di medicina , si trova alla cittadella , ed il palazzo ospita delle facoltà umanistiche.
è stato , insieme all'aula A della cittadella , il primo istituto che ho frequentato, ed i primi esami che ho sostenuto. Nel ricordo, mentre  cammino per i suoi corridoi, un sentimento di nostalgia attraversa il mio cuore. Andando via , rifletto, quanti  studenti di medicina, negli anni, abbiamo attraversato,il portone di questo palazzo, con l'ansia per gli esami, con tanti  progetti per il nostro futuro. Un caro pensiero e un grazie ai nostri professori, che ci hanno dato molto.