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lunedì 31 ottobre 2022

Bertolt Brecht "Domande di un lettore operaio "

 31--10--2022
Tebe  dalle   Sette  Porte , chi  la costruì?
Ci sono  i nomi  dei re  , dentro  i libri.
Sono stati  i re    a strascicarli, quei   blocchi  di pietra?
Babilonia  , distrutta   tante volte,
chi  altrettante  la riedificò  ?  In quali    case,
di Lima  lucente  d'oro  abitavano  i costruttori ?
Dove  andarono ,
la sera  che  fu  terminata  la Grande   Muraglia,
i muratori?  Roma  la grande
è  piena  d'archi di trionfo. Su  chi 
trionfarono i  Cesari? La  celebrata  Bisanzio 
aveva  solo  palazzi  per  i suoi  abitanti? Anche  nella  favolosa  Atlantide
la notte  che  il mare  li  inghiottì,  affogavano  urlando
aiuto ai  loro schiavi.
Il giovane  Alessandro  conquistò l'India.
Da solo?
Cesare  sconfisse i Galli .
Non  aveva  con sé  nemmeno  un cuoco?
Filippo di Spagna  pianse  , quando  la flotta
gli fu  affogata . Nessun  altro  pianse?
Federico  2 vinse  la guerra dei  Sette  Anni. Chi,
oltre  a lui , l'ha  vinta?
Una  vittoria  ogni pagina.
Chi  cucinò  la cena  della vittoria?
Ogni  dieci   anni  un grand'uomo.
Chi  ne pagò  le spese?
Quante  vicende,
tante   domande.

Stephane Mallarmé "Il vergine, il vivace....

31--10--2022

Il vergine, il vivace e il  bell'oggi  d'un  colpo 
d'ala  ebbra  quest'obliato  , duro
lago  ci  squarcerà  , sotto  il gelo  affollato 
dal  diafano  ghiaccio del non  fuggiti  voli! 

Un cigno  d'altri  tempi  si ricorda  di sé 
che   si libra  magnifico ma  senza   speranza
per  non  avere  cantato  l'aerea  stanza  ove  vivere
quando  splendè la  noia  dello  sterile  inverno.

Odi di Salomone

 31--10--2022
Cristo è  presso  di  me: io gli sto  vicino  ed  egli  mi stringe. Io  non avrei  saputo  amare  il  Signore se egli  non mi  avesse  amato  per primo . Chi  può  capire  l'amore , se  non colui  che  ama? Io  stringo   l'amato  e la  mia anima  lo accoglie , ed  io  rimango  là.  Non sarò  più  uno  straniero  per lui, poiché  non  vi  è odio  nel Signore , Sono  legato  a lui  come  l'amante  che  ha  trovato  colei  che ama . Poiché  amo  il Figlio , diventerò  Figlio .  Si, chi aderisce  a colui  che non muore , non morirà . Colui   che si  compiace   della  vita,  sarà  a sua  volta  vivo.  Tale  è lo   Spirito  del Signore  senza  menzogna  che insegna  agli  uomini a conoscere  le sue vie.....  Ho creduto  al Cristo  del Signore, e   ho visto  che era  il Signore  Cristo.   Mi  ha mostrato  il  suo   segno , mi  ha condotto  nella  sua luce . Per  mezzo  della  sua  parola  , il Signore   ha  abbattuto  il nemico, lo  ha ridotto  come   foglia  trascinata dal vento.  Ho  reso gloria  all'Altissimo  ,  poiché   ha magnificato  il suo  servo  , figlio  della  sua serva.
Voi  tutti,  che avete  sete, venite  ad attingere  alle fonti  delle   vive acque  , poiché  esse  sono  offerte  a tutti  : prendete  la  bevanda  che disseta . Riposatevi  presso  la fontana   del Signore ; essa  è  bella e  pura,   mette  l'anima  in pace , poiché  scaturisce   dalle  labbra  stesse  di Dio  ;   trae  il suo  nome  dal  cuore  del Signore .  La  fonte  scorre  , eterna  e invisibile  . Prima  che  essa  apparisse  nessuno  l'aveva vista . Beati  coloro  che hanno  bevuto  a questa  fonte,  e che  hanno  ristorato  la propria  sete. 

giovedì 27 ottobre 2022

Charles Baudelaire =I fiori del male - Spleen e ideale " Il serpente che danza "

 27--10--2022
Quanto  mi piace ,  adorata  indolente,
        del  tuo  corpo  così bello
vedere  come  un tessuto  cangiante 
        luccicare  la pelle!

Sulla  tua  capigliatura  profonda 
        dagli  acri  profumi ,
mare  odorante  e vagabondo,
        dai  flutti azzurri e bruni,

simile  a un  battello che  si sveglia
        al vento del mattino ,
l'anima  sognatrice  alza  le vele
        verso un cielo  lontano.

I tuoi  occhi  in cui  nulla  si rivela
        di  dolce  né  d'amaro,
sono gioielli  freddi  in cui  si lega
        il ferro all'oro.

Quando  cammini con  quella  tua  cadenza,
        bella  d'abbandono ,
fai pensare a un  serpente che  danza
        in cima  a un  bastone.

Sono  il fardello della  tua  pigrizia
        la tua  testa  d'infante
dondola  mollemente  con  la grazia
        d'un  giovane  elefante,

e  il tuo  corpo  s'inclina allungandosi
        come  un vascello sottile
che fila  ripiegato  spenzolando
        i suoi  alberi in mare.

Come  un  rivo  ingrossato dalla  fonte
        dei  ghiacciai  rombanti,
quando  l'acqua  della  tua  bocca  rimonta
        fino  all'orlo dei  denti.,

mi  par   di bere  un vino di Boemia
        amaro e vincitore ,
un firmamento liquido  che  semina
        di stelle il mio cuore!

mercoledì 26 ottobre 2022

Le mie riflessioni: barbare

 27--10--2022
Ho  trovato interessante , l'intervista  RAI  al Presidente  della Polonia.
La  fede  cristiana cattolica,  si identifica , fortemente  , con  l'identità nazionale , per il popolo  polacco. Il  quale ,  ha molto  sofferto  nella sua   lunga  storia ,  subendo , oppressioni  e tentativi di  cancellazione  , della  propria identità.
Per  questo popolo , il sentire  , la  fede cristiana  cattolica , è  diverso  , da  noi. L'Europa  occidentale , pur  con   tutti  i conflitti , le guerre , gli  scontri  , politici e teologici , che hanno caratterizzato  , il passato, non ha mai  vissuto  , sulla propria  pelle , l'oppressione , di chi vuole cancellare , la sua identità , come popolo , con la propria cultura , con la propria fede.
Mi ha , commosso, la commozione  di questo  , giovine  uomo,  quando  ha pronunciato  , il nome  di Papa  Giovanni  Paolo  2°(Papa  Wojtyla).
Sua  Santità , San  Giovanni Paolo 2° , per il popolo  polacco ,  non è  solo  , il "Pontefice",  ma  è    la Luce di riferimento .
La figura  di  Papa  Wojtyla , affascina tutti;  amo   questa   figura , che con la sua vita , prima come uomo,  poi come Pastore , ha dato  testimonianza di   coraggio , nell'opporsi, al male , prima  , quello del nazismo, poi  quello del comunismo.   Per  questa,  grande testimonianza  , associo  la  figura   del pontefice a quella  di un altro  polacco , santo martire : San  Massimiliano Maria Kolbe.
Sono due  due figure   di riferimento, per la mia visione , dell'essere "Cristiano",  nella  società  moderna .
L'atteggiamento  , forte , coraggioso ,  tenace, pacifico ,  del cristiano , nella società , e nella  storia, e  nei confronti del male.  Nell'oggi storico , che  stiamo vivendo  , i cristiani  d'Europa  , debbono  , comprendere  , che  non è   più tempo  , né  delle  dispute  teologiche , né  della  tiepidezza.  Necessariamente , bisogna essere uniti , diventare un tessuto compatto, determinati, nel combattere  il male  , che  mostruosamente  avanza. Uniti  , nel costruire  : Pace  e  giustizia,   prima di tutto nella nostra vecchia Europa.  La pace,  ha bisogno  dell 'Amore, del  rispetto  di  quel   bene prezioso, che è la vita, del rispetto  dell'integrità  dell'uomo , e  della sua  dignità.  Solo in questo modo si può   giungere  ad  una pace  costruita  , passo dopo passo.   Non  basta sostenere ,il popolo ucraino , con  parole, con le armi, con le sanzioni, bisogna  , credere e rendere possibile  , un cammino per il cessate il fuoco. Con  la speranza  , non solo  di salvare  vite umane  preziose, ma di potere  con il dialogo , risolvere  le controversie.
Un cammino  , di  un 'Europa , unita  , politicamente , una realtà , che  non deve  essere solo  economica; ma una vera unità dei popoli europei.
Un vecchio continente , colto raffinato, che libero dalle velleità  nazionali , sia capace di costruire , un nuovo cammino storico,  come veri, di costruttori di pace e giustizia

lunedì 24 ottobre 2022

San Francesco d'Assisi

 24--10--2022
Voi  , o figli  degli uomini,
lodate  bene  il Signore della gloria
sopra tutte le cose,
magnificatelo e   molto  esaltate!
E   glorificatelo  nei secoli dei secoli,
affinché sia  ogni  onore  e gloria
nelle altezze  a Dio, 
creatore  onnipotente,
e sulla terra sia pace 
agli uomini di buona  volontà!
Assai  magnifico
è questo  Re  pacifico , al  di sopra 
di tutti  i re   dell'universo intero.
Signore  Dio , nostro Creatore ,
Redentore  e Salvatore ,  Consigliere
e nostro  ammirabile Legislatore!

= Con questa preghiera , di San Francesco , un pensiero  al popolo ucraino. Una speranza  che si possa al più presto ritrovare, la pace , in questo  paese  martoriato, ed il suo popolo possa ritornare a vivere la propria vita in serenità.  Un pensiero  di speranza , per i politici   perché con grande volontà possano iniziare un cammino per la pace , ma anche  per la giustizia.

domenica 23 ottobre 2022

Le mie riflessioni : barbare

 23--10--2022

Abbiamo un nuovo governo!   
Che possa  essere stabile, e  guidare con responsabilità , l'Italia; è una grande sfida  per  il nuovo  Presidente, molti i problemi d'affrontare. Non sono d'accordo con le idee del fronte di destra, ma bisogna augurare buon lavoro , nell'interesse comune della nostra  Italia.
In  passato ho avuto molta fiducia nel signor Fini, per avere avuto il coraggio di smantellare  il MS, così come alla sinistra era stato smantellato il PCI, un percorso necessario per un cammino nella democrazia.
Ammiro il coraggio , la determinazione della signora Meloni, le auguro buon lavoro.
Lo schieramento politico a mio avviso dice molto , dello scenario odierno dell'Italia, mi preoccupa  all'interno del parlamento  la presenza di  filo putiniani, in questo modo l'Italia diventa  il tallone di Achille,  per l'Europa.

Stephane Mallarmé = Brezza marina

23--10--2022

La  carne   è triste , ahimè!  e ho  letto  tutti  i libri.
Fuggire!  laggiù  fuggire ! Io sento  uccelli  ebbri
d'essere  tra  l'ignota  schiuma  e i cieli!

Niente  , né  antichi   giardini  riflessi  dagli  occhi
terrà  questo  cuore che  già  si bagna  nel mare
o notti!  né il cerchio deserto della  mia  lampada 
sul  vuoto  foglio difeso dal  suo  candore
né  giovane  donna  che  allatta  il suo  bambino.
Io  partirò!  Vascello  che  dondoli l'alberatura
l'àncora sciogli  per  una  natura  straniera!

E crede  una  Noia  , tradita  da  speranze  crudeli
ancora  nell'ultimo  addio  , dei  fazzoletti!
E  gli  alberi forse  ,  richiamo dei  temporali 
son  quelli  che  un  vento  inclina  sopra  i naufraghi
sperduti  , né  antenne , né  antenne , né  verdi isolotti ....
Ma  ascolta ,o mio cuore , il cammino dei  marinai!

sabato 22 ottobre 2022

Le crociate raccontate dagli arabi [ dove il pio esercito di Allah difende la Sacra Roccia dai cani infedeli, i cristiani ]

 22-10--2022
 
I   dissidi  interni  ,  uno  dei mali peggiori  dell'esercito  musulmano :

Dalla  cronaca  i Ibn al-Athir, il  più grande  storico del  basso Medioevo musulmano:
"I Musulmani  avanzarono e  vennero  a fronteggiare  i Franchi sotto  Antiochia ;  ma  Kerbuqà si comportò  male  con  i  Musulmani  che erano  con lui  ,  li  indispose  e  trattò  superbamente  ,  pensandosi  che  sarebbero  rimasti  con lui in tali  condizioni.
Ciò  li sdegnò  , e  fece loro   concepire   l'intimo  disegno  di  tradirlo al momento  della  battaglia , e  di abbandonarlo  quando  si fosse   venuti  all'urto  decisivo . I Franchi restarono  in  Antiochia per dodici  giorni ,  dopo  averla conquistata , senza   avere  di che  mangiare ;  i grandi  si nutrivano  delle loro  cavalcature  , e  i poveri  delle   carogne  e  di foglie  d'albero .  Ciò  visto  , mandarono  a  chiedere  a  Kerbuqà  di uscire  salvi   dalla terra  , ma  egli  non  lo   concesse,   e disse:" Non   uscirete   che con le  armi ". Tra  i re  che   erano  con loro  c'era  Baldovino ,  Saint-Gilles, Golfredo , il  Conte (futuro signore di Edessa), e  Boemondo signore  di Antiochia, capo  di loro  tutti;   c'era   anche  un frate  di grande   autorità  fra loro , furbo  matricolato , il quale   dichiarò  loro   che  il  Messia  aveva  una lancia  sepolta   nel  Qusyàn, un  grande  edificio  di Antiochia  , e "se  la  trovate  vincerete , e se no,  avrete  morte certa".   Precedentemente , costui  aveva  sepolta   una lancia  in un  dato  luogo , e  cancellatane  ogni  traccia  ; e   ordinò  loro  digiuno  e penitenza   per tre giorni , e al  quarto  giorno  li fece  entrare  tutti  in  quel  posto , con  i loro  gregari e gli  operai  , che  scavarono   dappertutto  e   trovarono   la lancia   come  questi  aveva  annunciato . Al  che  il frate  proclamò : "Esultate  per  la sicura  vittoria"  . Così  al quinto  giorno  uscirono  dalla porta   della città ,   divisi  in gruppi  di cinque  o sei  e simili. I Musulmani   dissero a  Kerbuqà :  "  Devi  metterti   sulla  porta  ,  e uccidere  ognuno   che esca :  è facile  spacciarli,  ora  che  sono  dispersi".  Ma  quegli rispose ."  No,  aspettate   che siano  tutti usciti , e allora  li uccideremo; e non  permise   di coglierli  d'un  subito  assalto ,  e quando  dei Musulmani   uccisero  un gruppo  di quelli  che  uscivano  andò  lui  di persona   a  proibire  e impedirli.  Usciti  che furono  tutti i Franchi  senza  che  in Antiochia  ne   restasse  più  nessuno  , appiccicarono   una  gran battaglia , e  i Musulmani si  volsero  senz'altro  in fuga   per colpa  di Kerbuqà  , prima   per  lo spregio  e  disdegno  con cui  li aveva  trattati , e  poi  per averli  impediti   dell'uccidere   i Franchi . La  loro  rotta  fu  piena  , senza  che  alcuno  avesse  dato  un  sol colpo  di spada  o di lancia , o  tratto  d'arco . Gli  ultimi  a fuggire   furono  Suqmàn  Ibn-Artùq e  Gianàh   ad-dawla,  che erano   entrambi  appostati  all'agguato ,   e  Kerbuqà  scappò  via   con  loro.  Il  che  visto , i Franchi  credettero  a un'insidia  , non  essendoci  stato  ancora  combattimento  da cui  fuggire  , e  temettero  di inseguirli . Solo  un  corpo  di combattenti  della guerra  santa  tenne fermo  ,  e si  batté per  acquistar  merito presso  Dio e cercare  il martirio . I  Franchi  ne uccisero  a migliaia ,  e  predarono  i viveri  e averi ,  arredi  e cavalcature  ed armi  che  erano  nel campo  ,  uscendone  così  ristorati  e rinforzati".

giovedì 20 ottobre 2022

Io : Torquato Tasso

 20--10--2022
Son  nato  nel regno di Napoli, città  famosa  d'Italia , e  di madre  napolitana ,  ma  traggo  l'origine  paterna  da  Bergamo , città  di  Lombardia ;  il nome  e il  cognome  mio  vi taccio,  ch'è   si  oscuro  che , perch 'io pur  il  vi   dicessi, né  più né   meno sapreste delle  mie condizioni.
Il corpo  è infermo  di  molte  infermità ,  tutte  spiacevoli , tutte  noiose ;  l'ingegno   offeso,  la   memoria, indebolita e quasi  perduta ,  amici  non   ho  o non  conformi   al mio desiderio, perché  vorrebbono   quelle cose  ch'io  non voglio,  e a   quelle  ch'io  voglio  non  sono  favorevoli in modo alcuno;  padrone  non ho, né  vorrei averne , s'egli  non fosse  tale  che  volesse  farmi  un  sicurissimo ozio  da studiare.
Io sono nato  ed allevato , in  corte si che,  riguardando  il  nascimento e  l'educazione , non posso  essere  senza  ambizione;  ma  d'altra  parte  io  non  son  così  cieco  ne  l'amor   di me   stesso  ch'io  non mi  persuada  che  il  mio  poema   non sia  senza  molti difetti.
Son    ambizioso , ma  a ragione  , perché  niun   difetto  è  in me che  non  sia  il più   delle  volte  moderato da  la ragione.
Non  è alcuno  che  ami  la virtù  più di me, ovunque  ella  si trovi , o in alto o in   basso  soggetto, o in  oscuro  o in  illustre  , perché   ella  suole  innalzare  ed  illustrar  ciascuno ,  e  spesse  volte  mal grado de la fortuna ....Per   mia natura sono inclinatissimo  a la  benivolenza , a   la pace , a  la compagnia  de' nobili e  de' virtuosi ;  e mi   sdegno  agevolmente  contra  quelli  che  vogliono  dividerla  o  perturbarla.
Non è più tempo ch'io  parli de  la  mia  ostinata   fortuna  , per  non dire  de  l'ingratitudine  del   mondo, la  quale  ha  pur  voluto   aver la vittoria  di condurmi  a la  sepoltura  mendico , quando  io  pensava  che quella  gloria  che,  mal  grado  di chi  non  vuole  , avrà  questo  secolo  da   i miei  scritti  , non  fusse  per lasciarmi  in alcun   modo  senza  guidardone.   
                Torquato  Tasso
PS)  bisogna leggendo , comprendere  che è un italiano del   cinquecento.

Alda Merini

 20--10--2022
"Ciò  che  nella vita  rimane
non  sono  i doni  materiali , ma
i ricordi  dei  momenti  che hai 
vissuto  e ti  hanno  fatto  felice.
La  tua  ricchezza  non è chiusa 
in  una  cassaforte ,
ma nella tua mente .
è nelle emozioni  che hai  provato 
dentro  la tua anima".

mercoledì 19 ottobre 2022

Le mie riflessioni : barbare

 19--10--2022
Il  fascismo , è ormai storia!  E come tale  è stato sottoposto  ,  ad un processo, e ad  giudizio, oggi  esso fa parte del dibattito culturale, e non di quello politico.  Bisogna   spegnere   le polemiche politiche, ma non quelle culturali, perché la coscienza di un popolo si forma attraverso la conoscenza della propria storia.
Purtroppo , la nostra storia repubblicana , iniziò  70 anni   fa, circa con  la presenza  nel parlamento di due forze  con opposta ideologia: a sinistra  il PCI , stalinista, e a destra  il MS, repubblichino. Erano due forze antidemocratiche , che in un parlamento  democratico non potevano essere rappresentate.
Per questa anomalia , nel secolo scorso abbiamo vissuto il momento più drammatico della storia d'Italia, la strategia della tensione , un terrorismo di stampo  fascista , ed un terrorismo di stampo comunista. Che  ha  portato tanto lutto e tanto dolore, che ancora oggi non si è sopito
In effetti questa anomalia , ha attraversato la storia quotidiana di tutti noi, a  scuola, all'università, gli scontri  verbali ed anche  fisici fra ragazzi appartenenti  a fazione avverse.
Ho sempre odiato , il blocco della società in branchi, perché  per me il branco , significa  una visione  primitiva della società;    e   a casa mia  non  c'è stata  mai una discriminazione  delle persone. L'ospite  è  stato sempre considerato  sacro, e degno di rispetto , al di là delle differenze:  sociali,   culturali,  politiche,  e di religione.
Sono stata sempre  molto curiosa della conoscenza , del nuovo , del diverso, pronta all'ascolto; mi ricordo era il primo anno di università, e  i ragazzi del movimento studentesco ,  vendevano il loro giornale , ed io mi sono fatta appresso , per comprarlo, mi è stato rifiutato, ho  chiesto, ad una mia collega di compramelo,  ma poi non l'ho mai sfogliato.  Ho vissuto , nei primi anni di università dei momenti critici , perché  accusata, come se fosse una colpa di essere una borghese.
 Sono riuscita  a vincere  questa angoscia dopo un po' di tempo ed a camminare dritta contro corrente , per la mia strada fiera dell'essere borghese con i miei valori morali , e la mia educazione, e cultura.

San Giovanni Maria Vianney, = Curato d' Ars

 19--10--2022

Guardate  , figli   miei!   Il tesoro  di un cristiano  non è  sulla  terra , ma  è in cielo . Il nostro pensiero deve  andare  dov'è  il  nostro  tesoro!  L'uomo  ha un  bel  compito  : quello   di pregare  e  di amare...  Voi  pregate , voi  amate  : ecco  la felicità  sulla  terra .  La  preghiera  non  è  altro  che unione  con Dio . Quando  si  ha  il cuore  puro  e unito  a Dio  , si  sente  come  un balsamo  nel   cuore  , una  dolcezza  che inebria  , una  luce  che abbaglia . In   questa  intima unione  , Dio  e l'anima  sono  come  due  pezzi  di  cera  fusi  insieme  : nulla  può  più  separarli  . è cosa  bellissima  questa  unione   di Dio  con  la sua  piccola  creatura ; è  una   felicità  che  non si può  capire . Noi  non  avevamo  meritato di  pregare , ma Dio  nella  sua  bontà  ci ha  permesso  di  parlagli .  La   nostra preghiera   è un  incenso  che  egli  riceve con piacere .  Voi  avete  un cuore  piccolo  , ma  la preghiera  lo fa  più  grande  e lo rende  capace  di amare  Dio.
La   preghiera  fa  passare  il tempo  assai  rapidamente , e  così piacevolmente  che  non ci  si  accorge  della  sua durata  . Quando   percorrevo  la Bressa , al tempo  i cui  i poveri  curati  erano   quasi tutti  malati  , pregavo  il buon Dio  lungo  la strada  . Vi   assicuro  che  non sentivo  il tempo  passare  . Lo  sanno  coloro   che si  perdono  nella  preghiera  come  il pesce  nell'acqua ,  perché  sono  interamente  in Dio  .  Nel  loro  cuore  non  vi è  via  di mezzo.
Oh!   Come  amo  queste  anime  generose!
San  Francesco  d'Assisi e Santa  Coletta  vedevano  nostro Signore e gli  parlavano  come  noi  ci parliamo . Mentre   noi,  quante volte  veniamo  in chiesa  senza  sapere  cosa  veniamo   a farci  e cosa  vogliamo   chiedere! Eppure  , quando  si va  da  qualcuno  , si  sa bene   perché  ci si va. Alcuni  sembrano   dire   al buon Dio :" Vengo  a dirvi  due parole   per   sbarazzarmi  di  voi" . Penso  spesso  che,  quando  veniamo  ad adorare   nostro   Signore , possiamo ottenere ciò  che  vogliamo , a patto  di  chiedergli  con  una fede  vivissima.

Da: Capitale de la Douleur, 1926 " La curva dei tuoi occhi " Paul Eluard

 19--10--2022
La  curva  dei tuoi  occhi  intorno  al cuore
ruota   un moto  di danza  e di dolcezza ,
nimbo  del tempo , arca  notturna  e fida,
e se  non  so  tutto  quello che vissi
è  che  non sempre  i tuoi  occhi  m'hanno visto.

Foglie   di luce   e spuma  di rugiada 
canne  del vento,   risa  profumate ,
ali  che il  mondo  coprono  di luce ,
navi  che  il cielo  recano  ed  il mare ,
caccia  dei  suoni  e  fonti  dei   colori,

profumi  schiusi  da  cova  di  aurore 
sempre  posata  su  paglia  degli astri ,
come  la luce  vive  d'innocenza 
il mondo vive  dei   tuoi occhi  puri
e va  tutto  il mio sangue  nei tuoi  sguardi.

giovedì 13 ottobre 2022

Libero Bigiaretti : "Civiltà delle macchine, 1963 " = 3

13--10--2022
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coteste  letture , spesso  appassionati , spesso assai  fini  e  sensibili , ci offrono  la versione moderna  , aggiornata  di un  aspetto  della  infelicità umana :   la infelicità dell'uomo  alienato, mercificato , reificato o come  in altro  modo  si voglia  chiamarlo  ; o la sua  ottusa  , massificata  felicità (che è lo stesso); spesso un'infelicità  destata  e resa  cosciente  dal riscontrare nelle  condizioni  dichiarate  o  profetate in testi  memorabili  la conformità  al proprio  stato.  In  una sua lirica  il poeta   Giovanni Giudici  offre  questa  lineare  , asciutta  esplicazione  :"Mi  chiedi  cosa  vuol dire --la parola   alienazione :--da  quando nasci  è morire--per vivere  in un padrone  --che  ti  vende..."
Un  tempo  Edmondo  De   Amicis  lacrimava  sui  picciotti  delle   solfate ("la  cupidigia  e la fame condannano  una fanciulla  senza  gioia ...") , altri  descrivono  la troppo  lunga  fatica   dei campi  e delle "ferriere  "  e  il riposo  avvilente  nelle  catapecchie  e nelle  topaie , e  invocano  per  i  diseredati  l'avvento  della giustizia  sociale  o della  pietà  cristiana. Gli  scrittori  di oggi  denunciano  , senza  tremiti  di commozione  (giustamente)  ,  quel  che  Vittorio  Sereni  chiama  "  questi  asettici  inferni"  nella sua  bella  lirica  --Una  visita  in fabbrica--.  Denunciano  ; tutti  denunciano ; ma  si ha  il  sospetto  che  la denuncia  riguardi  il  particolare  aziendale ,  non investa  in  pieno  la realtà  industriale  che è  tutt'una  con  la realtà  della  nostra   vita sociale . La  vita  aziendale , gli  inferni  asettici  , che  tali  sono,  con i tempi  stretti  , la  oppressione  alimentare , le  nevrosi  chapliniane da  gesti  ossessivamente  ripetitivi, la velocità del tempo  libero , la degradazione   delle  mansioni   e  delle qualifiche  ,non  costituiscono  qualche  cosa  di  estraneo  , di  abnorme  , di  mostruoso  , rispetto  al totale  della  esistenza   odierna  . Dalle  cause  , che  conosciamo , cioè  dalla  produzione  in  grande  serie, sortono  effetti che  investono e   condizionano la nostra  vita,   di là   dalla  prestazione  lavorativa   a   qualsiasi livello : il   traffico  cittadino  assurdo  e micidiale  , la  insalubrità,  la  dilatazione  aberrante  di suoni  , rumori  , immagini; l'artificiosità   dei  desideri e la  convulsione del ritmo  vitale, la  solitudine, l'insufficienza  dei vecchi  schemi  familiari ,  , sociali, ecc. Descritta  , interpretata  dalle cosciente testimonianza  dello scrittore  la vita  che  si svolge   nei reparti d'officina , nei  box dei  minimi  uffici, nei saloni  dove  già  troneggiano in  aspetti  bonari  di   grandi  armadi  i paurosi   robot  del domani  fantascientifico , andrebbe   rappresentato  quanto  della vita   industriale  (e  in che  misura) si  ripercuote sulla  vita privata  , nella   privata  e pubblica  moralità , nella  privata  e  pubblica   psicologia , nel comportamento  culturale  , sessuale  ,   sociale .  In altri  termini , a  scoprire    che  la  meccanizzazione  e   l'automatismo  sono presenti  anche  nella  vita  di relazione  e  nella vita  intima, e  che  la frustrazione  e la  estraneazione   si verificano  anche   oltre  la presenza   delle  macchine  , nei  rapporti  dell'uomo  con  gli uomini . C'è  da  estrarre  da tutto  ciò  una quantità  ingente  di   significati  metaforici, di verità   poetiche e sociologiche. Se  lo scrittore  non è più  il  -Deus   ex  machina , il Demiurgo  , o  il  concorrente  dello   stato civile  , è  pur  sempre  il testimone  più  attendibile  , la  coscienza  di un  tipo  particolare  di civiltà  sul  comportamento  esistenziale   dei singoli . La  nostra epoca   è quella   che è  , non  quella  che  vorremmo  . D'accordo . A  nessuno  verrebbe  in mente  di rifarsi  a   Rousseau  , o  di pretendere  la totale   distruzione  delle macchine:  nessuna  ideologia  politica  , liberale  o  collettivista  , se  lo  propone ; nessun  potere  potrà   dare  una  diversa  connotazione  esteriore a  questa  nostra  civiltà meccanica.
Lo scrittore  può  desumere  da questi  caratteri  di cui  egli  , al  pari  di  tutti,  è  partecipe  , aspetti  non  rivelati  ancora  della  loro   corrispondenza  con  i  sentimenti  e il linguaggio  degli  uomini ;   e può   registrare  insieme  con  la protesta  di questi  , le  petizioni   di   compensazioni morali e spirituali,  oltre  che nazionali , che  essi  rivolgono  alla società . Per  quanto  deformano  e condizionano  l'uomo  dell'oggi  industriale  e del  domani di quella  paurosa  e  totale  " civiltà  del consumo "  che  ci minaccia  , è  pur sempre  (lui e non le macchine ) il  correttore dei  suoi  propri  errori,  e il  liberatore dalle  condanne che si  infligge.
Si dice  che  sviluppandosi  sempre  più  , "  l'inferno  "  delle  macchine   e della  produzione  , chiederà all'uomo   prestazioni temporali (e quindi  usura  e frustrazioni)  sempre  più  esigue .  Si  afferma  che  il  lavoro  non sarà  più  luogo  d'ingiustizia  e di  punizione , ma  necessità controllata dall'uomo e ridotta  per l'appunto  alla  misura  della necessità . Ma  resta  , per  chiari  segni  visibili , il  timore che  l'ampio  margine  di tempo libero  di cui  fruiremo  sia  sottoposto  allo stesso  condizionamento del tempo  lavorativo . Gli  scrittori  possono  accertare  questi  timori e offrirci  qualche indicazione  per  allontanarli.

mercoledì 12 ottobre 2022

San Bennardo

 12--10--2022

"Chi  salirà  il  monte  del Signore?" (Sal  23,3 ).   Chi  si sforza  di   salire  sulla  vetta  di questa  montagna  , alla  perfezione  della  fede,  saprà  fino  a che  punto  è dura  l' ascensione, fino  a che  punto  senza  l'aiuto  del Verbo il suo  sforzo  è  vano  . Beata  l' anima    di cui  gli angeli   hanno  potuto  dire, guardandola , con   gioia  e  meraviglie :"Chi  è  colei  che  sale  dal  deserto , appoggiata  al suo  diletto?"(Cl 8,5). Senza  questo  appoggio  sarebbero  vani  i suoi  sforzi  , ma  appoggiandosi  a lui  , ella  rimane  salda ;  divenuta  più  forte  potrà  sottomettere  ogni  cosa  alla  ragione : collera , paura , bramosia,  gioia...
Cos'è  impossibile  a chi  si  appoggia  a colui  che  può  tutto? è  quale  fiducia  si  esprime   in queste  parole  dell'apostolo  "Tutto  posso  in colui  che mi  da la forza !"(Fil 4,13).  Nulla  afferma meglio  e più  chiaramente  l'onnipotenza   del Verbo  della  sua  capacità  di  rendere  onnipotenti  coloro  che  sperano  in lui. "Tutto è possibile  a colui  che crede". Non  è infatti  onnipotente  colui  al quale  ogni  cosa  diventa  possibile?
Così  l'anima  , se  riceve  la sua forza  dal  Verbo ,  potrà  divenire  padrona  di se  stessa e sfuggire  alla  schiavitù  di ogni  ingiustizia .
Si,  lo ripeto  , nessuna  forza  , nessuna  scaltrezza  ,  nessuna  seduzione  potrà  più  abbattere  , né  privare della  padronanza  di  sé  colui  che    si  è    appoggiato  al Verbo , che  è  stato  rivestito dall'alto  di potenza .
Chi si regge  in piede  , se non vuole  cadere non  deve  affidarsi  a se  stesso  , ma  riporre  tutta  la sua  fede  nel Verbo . è  Cristo che dice: "Senza  di  me  non potete far  nulla " (Gv 15,5).  Così ,senza  il Verbo,  noi non  possiamo  alzarci  verso  il bene né  rimanere  saldi  in lui . Tu  , dunque  , che  ti  reggi  in  piedi, da' gloria  al Verbo   e di ':" I  miei  piedi  ha  stabilito sulla  roccia ,  ha reso  sicuri i miei  passi (Sal 39,3).  Se  la sua  mano  ti ha  messo in  piedi, bisogna che  la sua  potenza  ti sostenga.

=l'anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano  secondo,   siamo figli di questo Concilio, e come tale viviamo in quel cammino di dialogo, di comunione , con tutti i nostri fratelli di tutte le chiese cristiane. Oggi più che mai  il dialogo , il sentirci tutti, una sola chiesa al di là delle differenze , è divenuto una urgenza  , una necessità , difronte  ai  problemi di questo millennio.
Il mio  augurio   a tutta la Chiesa Cristiana, è di camminare con forza  ,certezza,  con coraggio nella costruzione di quella ,Gerusalemme terreste , che da sempre è stato fondamento  di una società cristiana;   costruita sulla : pace  ,  concordia ,  dialogo,  giustizia. Dobbiamo oggi , più di ieri averlo come obbiettivo!

lunedì 10 ottobre 2022

Edgar Allan Poe "Il Verme Conquistatore "

 10--10--2023
Guardate ! è sera , di gala
    dopo questi  ultimi  anni di desolazione!
Una folla di angeli alati,
    di veli  avvolti  e  immersi nelle  lagrime
siedono  in un teatro  per assistere 
    a  un dramma  di speranze , e di paure
mentre  l'orchestra  a soprassalti sospira
    la musica  delle sfere.

I  mimi , a  immagini dell'Iddio supremo ,
    brontolano  e sussurrano sottovoce ,
e  volteggiano in ogni senso;
    poveri  burattini  che  vanno  e vengono 
al comando  dei  grandi  esseri senza  forma
    che  muovono  la scena  in su  e in giù 
scuotendo  dalle  loro  ali  di Condor
    la  invisibile  sventura!

Quel    dramma   così  scomposto -oh!  siate  certi -
    non  sarà  mai dimenticato!
Col  suo  Fantasma   eternamente  inseguito
    da  una  folla  che  non  lo raggiunge mai,
attraverso   un  circolo  che  di continuo  torna  
    sempre  allo  stesso  punto!
è  molta  Follia  e ancor  più Peccato 
    e  Orrore  ad  animar  la vicenda!

Ma  guardate : nella confusione  dei  mimi
    s'insinua  una forma  rampante!
è rossa  di sangue  e viene  giù  svolgendosi
    dalla  solitudine  scenica!
Si  svolge !  Si svolge!  In   angoscie     mortali 
    i  mimi  le sono  di  pasto ,
e i serafini  singhiozzano ai  denti  del mostro
    che  s'imbevono    di sangue  umano !

Si  spengono  , si  spengono  i lumi 
    e  sopra  alle  forme  tremanti 
con  la furia  di una  raffica  cala,
    drappo  mortuario , il  sipario .
E   gli angeli, pallidi e disfatti ,
    alzandosi e svelandosi , affermano
che  quella  è  la tragedia   dell'Uomo
    e  il  Verme  conquistatore , l'eroe.

Eugenio Montale =Ossi di seppia : Mediterraneo

 10--10--2022
A  vortice  s'abbatte
sul  mio capo reclinato
un  suono  d'agri  lazzi.
Scotta  la terra  percorsa
da  sghembe  ombre di  pinastri ,
e  al  mare  là in  fondo  fa velo
più  che  i rami  , allo sguardo , l'afa che  a tratti erompe
dal  suolo  che  si  avvena.
Quando  più  sordo  o meno  il ribollio dell'acque
che  s'ingorgano
accanto  a lunghe secche  mi  raggiunge:
o  è  un  bombo  talvolta ed  un  ripiovere
di  schiume sulle  rocce.
Come  rialzo il viso, ecco cessare
i ragli  sul mio capo ; e scoccare 
verso  le  strepitanti acque,
frecciate biancazzurre,  due  ghiandaie.

venerdì 7 ottobre 2022

La lanterna del festival per cercare la pace di: Franco Colizzi ((Amici di Follereau)

7--10--2022
Si  racconta  che   Diogene  di Sinope , filosofo  greco  del quarto  secolo  avanti Cristo , andava in  giro di  giorno  con  la lanterna  accesa  per "cercare  l'uomo" . Sinope  è una  cittadina  portuale  sulla  costa  settentrionale   della Turchia  e si  affaccia sul  Mar Nero . Se  Diogene    ci vivesse  oggi  , vedendo  i  bagliori  delle esplosioni  a Odessa e Mykolaiv , forse  manterrebbe  la sua  lanterna  accesa per cercare  la pace" .
Anche  per l'affaccio  sul Mar Nero , l'invasione  dell'Ucraina  assegna  al Mediterraneo  e ai  suoi   Paesi  il compito  di sprigionare   e  tenere  accese  le energie  migliori  , quelle   dei  movimenti  per  la   democrazia  e i diritti  umani, per  la pace   e per  la  convivialità  tra i popoli .
Per  la  RIDS  (rete  italiana  Disabilità  e Sviluppo che  raggruppa   AIFO, FISH, DPI, EducAid,  OVCI) che  , insieme  a  la  coda di Ulisse , promuove  la   6°  edizione  del Festival  della   cooperazione   internazionale , la  virulenza   della  pulsione   di morte   che  le civiltà  albergano  al loro  interno  illumina   ancor  più , purtroppo  tragicamente , il significato  profondo  della  cooperazione  internazionale .
La   struttura   strategica  di base  dell'Agenda   ONU 2023 è   esprimibile  attraverso  le cinque  P:
Popolazione (mettere  fine  a povertà  e fame , garantire  dignità e uguaglianza   a ogni  essere  umano);
Pianeta  (tutelare   le risorse  naturali  e il clima della   Terra per le generazioni  future);
Prosperità  (garantire  vite  prospere  e piene  in armonia  con  la Natura);
Partenariato (implementare  l'Agenda   attivando  una  larghissima   e solida  rete  di cooperazione globale);
Pace  (edificare   società  pacifiche , più giuste  ed  inclusive ).
La quinta dimensione , quella  della pace  , si rivela obiettivo  e  presupposto  delle  altre  quattro.
La  parola pace  sembra  essere  sempre  in stretta dipendenza  dalla parola guerra: non a caso  l'etimologia   della  parola  pace, il  latino pacere , rimanda al mettersi  d'accordo , a  stipulare  un  pactum , quasi  essa  fosse  un  intervallo  tra  le guerre .  Tuttavia  dobbiamo  aspirare  a parlare  di pace  senza  ricorrere  al concetto  di guerra.
Il  nostro  Sud  e il Mediterraneo tutto  devono  tornare  ad essere  soggetti  di un  pensiero  che  sviluppi  l'antica  propensione  della  cultura  greca ad  aprirsi  ai discorsi  in  contrasto  tra loro  . Scriveva  il  sociologo  pugliese  Franco  Cassano , scomparso  un  anno fa , che il dialogico  pensiero  meridiano "è  quel  pensiero  che  si inizia   a sentir  dentro  laddove  inizia  il mare  , quando  la riva  interrompe  gli  integrismi  della  terra  (in  primis  quello  dell'economia  e dello  sviluppo ),  quando  si scopre  che  il confine  non è  un luogo  dove  il mondo finisce , ma  quello  dove  i diversi  si toccano  e la  partita  del  rapporto  con  l'altro  diventa  difficile e vera"
E   come non  condividere  la  meditazione di  don  Tonino  Bello , amato  vescovo  di Puglia , sulla  pace?   "....se  pace  non è  solo  silenzio delle armi , essa   non è neppure  semplice raggiungimento  della   giustizia . [....] Pace  è  solidarietà  col  prossimo  . è insonnia  perché  la gente  stia  bene  . è  condividere col fratello gioie  e dolori , progetti e speranze " . Con  lo stesso  spirito  universalistico ,  apparentemente  visionario , Raoul Follereau  avanzava  proposte di  pace tuttora  attuali (la  via del disarmo e quella  della  riconversione  delle  spese  militari): rinunciate  ad almeno due  bombardieri , diceva  ai grandi  della terra , destinandone  i costi alla cura di milioni  di malati di lebbra , oppure  , appena  finita  una guerra ,  continuate  un altro giorno   come  se foste  ancora  in   guerra e investite  le spese  di quel  giorno in percorsi  di pace.
L'amore , in tutte  queste figure , come  in tantissime  altre,  ha  una venatura di follia.
E Diogene  di  Sinope  , che  abbiamo  avocato  all'inizio  di queste  righe  , era  certamente  un tipo  eccentrico  , bizzarro , un po' folle .    Ma tutti noi , sia  pure  con  un  pizzico  di follia ,  dovremmo  andare in giro  di giorno  e di notte con  la  lanterna  accesa  per  "cercare  la pace" .

=prima di tutto gli auguri per  il festival della cooperazione;
pace non solo bisogna pronunciare questa parola, ma bisogna cercarla  ,ma   per cercarla bisogna desiderarla. Non si può ancora continuare con le scaramucce, non si può neppure continuare ad affermare che la guerra è lunga, perché il  cessare di questa guerra  deve essere la priorità!
Bisogna che  esista solo l'intenzione di un tavolo di pace,  per le parte in causa e che questo  deve essere raggiunto al più presto. Non si gioca con i destini di tanti uomini  e donne, e non  si deve  pensare ad una possibile guerra mondiale, perché in questo caso  è in pericolo l'esistenza dell'umanità.
Responsabilità   deve essere la parola d'ordine dei paesi coinvolti!

giovedì 6 ottobre 2022

Libero Bigiaretti da: "Civiltà delle macchine, 1963 " 2

6--10--2022

Anche  la posizione dell'operaio  è cambiata . A   parte  che  egli  ha   preso  coscienza  ,  collettivamente, della sua forza politica , egli  è  legato  al lavoro  da  bisogni   assai  diversi da quelli  dei  padri  e  soprattutto  dei nonni . Nessun  retore  parlerebbe  più  del "pane " come unico  stimolo  e fine  del lavoro . La  povertà  di oggi non è   meno  ossessiva  ( o lo  è di più )  di quella  di ieri, ma  è determinata   generalmente  dalla mancanza  di ciò  che  un tempo  era  considerato  il superfluo , o addirittura  dal possesso uniforme , impersonale  ,   senza scelta  di quegli oggetti di serie  che egli stesso  fabbrica e   di cui  nessuno  può fare  a meno.  Il  livello  dei desideri e delle  necessità è salito , si è  spostato  , proprio  per effetto  della produzione  industriale  e del  suo  prodigioso  e  mostruoso  moltiplicarsi , che   esige  una  enorme  dilatazione  del mercato  con l'appoggio di una  pubblicità  che fa  leva  sulla  avidità  del cosiddetto  uomo-massa nei  riguardi  delle cose che hanno  tutti gli altri. 
Impersonale , nonostante  la qualificazione  e la  capacità  tecnica  di  base  , è  diventata  anche  la prestazione operaia, in particolare  dell'operaio della  grande industria : lavoro parcellare , di  minima  specializzazione , lavoro  automatico . Né  occorre  qui  ripetere  osservazioni  già  fatte  e scontate sulla  specializzazione  , la  monotonia del lavoro  operaio , che  neppure  la riduzione  delle  ore  lavorative  , vale  a mitigare, né  tanto  meno  lo possono  altri  correttivi , tra cui  quelli  offerti  dalla  organizzazione  del tempo  libero.
Il  panorama  del lavoro  è  completamente  cambiato  , non meno di  quanto  sia  cambiato  l'aspetto  e il volume  del traffico  cittadino.  Nel corso  della  nostra  vita  l'ambiente  che  ci  circonda  si è  modificato  assai  più  di quanto  non  sia  avvenuto  nel corso  delle   generazioni  precedenti e benché  non  ci  se ne rende  conto   per effetto di un  progressivo  adattamento  , si  è tuttavia  costretti  a una  faticosa  rettifica  degli  strumenti  d'indagine  . Ciò  può  spiegare  in  parte  l'interesse  degli  scrittori  nei  riguardi  del mondo  industriale .  Seppure  esso  non  ha completamente  surrogato (secondo la opinione  di Elio Vittorini )  il mondo  naturale , è certo  che  anche  le  passioni  e i  sentimenti tradizionali  appaiono  oggi  influenzati  e   condizionati  dal passaggio  sociale  in cui  vivono  , e sembra  che,  per  accettarli , occorrano nuovi  parametri  e per esprimerli nuovi linguaggi.


mercoledì 5 ottobre 2022

Io Voltaire

5-----10--2022

Un   uomo  di lettere  deve  vivere  in un paese  libero  o  risolversi  a condurre  la vita  di uno  schiavo timoroso  , che  altri schiavi gelosi  accusano  senza  tregua presso  il padrone ...Ve  l'ho  sempre detto  : se  mio padre  o mio  fratello  o mio  figlio  fossero  primo ministro  d'uno  Stato  dispotico  , ne  uscirei  domani. In Francia  non posso  aspettarmi  che  persecuzioni : sarà  questa  la mia  ricompensa.   Sento  che  sarò  sempre  la vittima  del  primo  calunniatore  . Ho  un  bel  nascondermi  nell'oscurità ; ho  un  bell'evitare  di scrivere  a   chicchessia ;  si verrà  sempre  a sapere  dove  sono  , e  la mia  ostinazione  nel restare  nascosto  aizzerà  anche  più  le male  lingue  . Infine  : vivo  in  un  continuo  timore  , senza  sapere  come  parare  i colpi che  mi  piovano  addosso ogni giorno.
( Dalla lettera al conte  d'Argental- Cirey 1737)

Posso   fare  soltanto  due  usi  della mia  vita: l'uno , rischiarla  con onore  , quando  me ne capiti  il  destro;   e l'altro , finire  nell'oscurità  di un   eremo  , come  conviene  al mio  modo  di pensare ,  alle  mie disgrazie  e alla  conoscenza che  ho   degli uomini .
( Dalla lettera  a M. Thiriot- 12 agosto  1726)

è duro  esser  chiusi  fra  quattro mura  per aver  esercitato  un'arte  sena la quale  saremmo  ancora  dei barbari.       ( Da  una lettera  a  Kramer)

Io  perdono tutto agli  uomini . A  patto  che   non  siano  dei persecutori . Amerei  Calvino , se non   avesse fatto  bruciare  Servet . Sarei   un servo  del  Concilio  di Costanza , senza  le fascine  di Jan  Hus.
(  Dalla lettera  a M. Jacob  Vernet -Parigi  , 14settenbre  1733)

Quanto sono  più contento di lasciare  scorrere  di qui  in poi la mia  vita  in questa  tranquillità  dolce  e alacre  che  se mi  fosse  capitata  la disgrazia   d'essere  consigliere  in parlamento !  Tutto  ciò   che vedo  mi conferma  nella mia  vecchia  idea ,  che  non  sia  bene  entrare   a far parte  di nessun  "gruppo"  e che  si  debbano  invece  stimare  quali   unici  beni  la libertà  e gli amici.
(Dalla lettera  a M.de  Formont-settembre  1732)

=Credo che molte delle cose su questo autore  fanno parte di un repertorio , di calunnie;  è difficile  andare contro corrente , quando poi si va a scontrarsi con un mondo , il potere di una società , molto gretta e chiusa.
Da ragazzina avevo poco più di 12 anni , quando il mio parroco mi diede da leggere un libro,  che certo non si da ad una ragazzina, parlava  , di rifiuto dell'esistenza di Dio. Lo lessi ,senza  comprendere, mi ricordo della famosa menzione su Voltaire, alla sua morte. Non mi interessò più di tanto.  A scuola superiore mi sono trovata a studiare , sia nella filosofia, che nella letteratura francese. E   Voltaire mi apparve sotto altre vesti, un filosofo del suo tempo un autore della letteratura francese. Ricordo come veniva, annoverato fra un gruppo di filosofi e definito :" teista".
Molti anni dopo, grande, e all'università , percorrendo la strada con CL, mi sono trovata con il mio gruppo di medicina alla  scuola di comunità e il nostra capo gruppo : Giuseppe , non ricordo più il perché , menzionò quella famosa storiella sulla morte di Voltaire , ed io , disse che Voltaire era un teista. Mi risero in faccia tutti i miei colleghi ,tutto finì lì. Il fatto che i miei colleghi ridessero suona , per ignoranza , e a dimostrazione che  venissero da scuola tecnica,  i loro studi non erano umanistici.
E poi, c'è ancora purtroppo, in seno ad una parte della chiesa molti, di  tabù e pregiudizi che sanno di assoluta ignoranza. Oggi sono  contenta di vedere un cortile di Francesco , ed un cortile dei gentili, sono la luce e la speranza ,  sono gli strumenti del dialogo, sono gli strumenti per sgombrare , la mente dall'ignoranza e dai pregiudizi.
Il dialogo, con chi ha una visione diversa della vita, è possibile solo se ci poniamo con umiltà in ascolto dell'altro, ed accettiamo  che le verità umane sono relative e non assolute.
Da parte mia ho sempre un dolce ricordo dei miei colleghi di CL.
Ho avuto la grazia di incontrare lungo il mio cammino delle persone straordinarie, un cammino attuato in doppio binario, San Benedetto, la via della contemplazione , dello studio dei libri Sacri ,della Lectio, e dall'altra  parte il cammino, dell'attività dell'essere cristiano nella società , ho unito le due figure , del Vangelo, Maria e Marta. Grazie al Signore , che mi ha guidato grazie alla chiesa che ho incontrato.

martedì 4 ottobre 2022

San Giovanni Crisostomo

 4--10--2022
Fratelli  , ricchi  o poveri , sforziamoci  di imitare  Lazzaro!  Lui  che dovette  sopportare  non una disgrazia  , non due , non tre, ma  una moltitudine  :povertà, malattia, abbandono  , anche di tutti  coloro  che avrebbero  dovuto soccorrerlo.
Egli  ha sofferto fino  a giungere  nella casa  che meglio poteva liberarlo  da  tutti  questi mali , ma  nessuno  si è  degnato di   accordargli  la più  piccola  consolazione . Egli  ha  visto  colui che   lo  disdegnava  ristorarsi  di mille  piaceri , e , nonostante  una   vita  indegna  ,non  essere  oggetto di  alcun incidente  sgradevole .  Non  ha  potuto  appoggiarsi  a un  altro  Lazzaro, né  trovare  la sua  forza  nell'insegnamento  che viene  nel  dogma   della resurrezione.
A  tutto  ciò  si  aggiunge  la cattiva  opinione  che  la gente  aveva  di  lui, e questo  non  per uno  o due  giorni  , ma  per tutta  una  vita,  in cui  egli  si è  visto  nella  disgrazia  di fronte  alla  fortuna  del ricco.
Se  dunque  Lazzaro  ha  sopportato  con  una  grande  forza  d'animo  una tale  prova  , potremmo  essere  scusati noi,  che  non   abbiamo il coraggio  di soffrire  molto  meno?  è  perciò  che   Cristo  ha,  in qualche  modo ,  esposto  all'attenzione  di tutti  l'esempio  del giusto  Lazzaro . Così potremo , se  cadiamo  a   nostra volta  nella  disgrazia  , meditare  sulle  sue  prove  , e  trarre  dalla  sua saggezza  e dalla  sua  sapienza  incoraggiamento  e consolazione . Dottore  universale  , Lazzaro  è sempre    presente  agli occhi  di colui  che soffre ; egli   si mostra  a tutti , egli  che  tutti  sorpassa .....
Rendiamo   grazie  a Dio  che ama  tanto   gli uomini , per  questo   insegnamento  , e  raccogliamo  un  frutto  utile . Nelle  nostre   assemblee, nelle nostre  case,  in pubblico , ovunque  , portiamo  con noi  il ricordo  di Lazzaro. Sforziamoci  di  cogliere  la   sua testimonianza  , il senso di questa  parabola  ;  calpestando  le miserie  della vita  presente , noi  potremo  conquistare  i  beni  a venire  .  Conceda  Dio che  noi  tutti  possiamo  essere  giudicati   degni  della  grazia  di Gesù  Cristo , al  quale   vanno onore  e gloria  , nei secoli!

=  un pensiero : a  tutti coloro che soffrono, per malattie , povertà , fisica  e morale;   par coloro che  vivono nella solitudine  , nell'indifferenza  .

sabato 1 ottobre 2022

Libero Bigiaretti =da: "Civiltà delle macchine, 1963 " 1

 1--10--2022
L'atteggiamento  degli scrittori  italiani   dell'epoca   della fondazione   delle grandi  industrie  non era  già  più  quello   stuporoso  e  ammirato del Carducci per  "il  bello  e orribile  mostro " , ma  era   animato  dalla  esaltazione  dello  spirito  di potenza   e di  conquista  (di cui le macchine  potevano  essere  un ottimo   simbolo ),  secondo   l'ideologia  di cui  fu  espressione  D'Annunzio   e,  dietro  di lui  , tanti  altri: da  Corradini a Papini   a Marinetti .
Delle  macchine  si  esaltava  la  "possanza ", ci si "inebriava "  della velocità che il  motore  a scoppio  permetteva  , mentre  si aveva  per l'operaio delle officine  (un  operaio  di tipo  nuovo)un   sentimento  generico  di  bonomia  non  privo  di timore . Certamente si  preferiva  ancora  , come  soggetto  di opere  letterarie , il  " buon  artiere" di un tempo o il  "rude  lavoratore  dei campi" verso  cui  si volgeva  ancora  con frequenza  la  letteratura  bozzettistica  e di   folklore.  Quando  con  l'avvento  delle macchine  nell'industria   anche  in Italia  si sviluppa  il  movimento  socialista  , gli  scrittori  non   scorgono  il nesso  , la  stretta  correlazione  tra  i due  fenomeni; preferiscono  considerare  il socialismo  come  un altro  aspetto  del  progresso  , cioè  come   il  concentrarsi  teorico  e morale  della  protesta  degli  "umili"  contro  l'egoismo  dei ricchi . Che  questi  diventassero   un po'  più  generosi  e gli  operai  un poco più  discreti  , come  avrebbe  desiderato  il De Amicis , e ogni  motivo  di  contrasto sarebbe  cessato.
Un atteggiamento  , come  si vede  , assai  diverso  da quello degli   scrittori  d'oggi che  si  propongono  di rappresentare  (anzi  di   comprendere  razionalmente  e non  sentimentalmente ) il  lavoro  industriale  e i  suoi  vantaggi  economici  rispetto  ai  più  onerosi  svantaggi  dei  contrasti  sociologici  e dei  traumi  psico-fisiologici .  Generalmente  lo scrittore  d'oggi  , quali  che siano  la sua  formazione   ideologica   e i suoi  fini  politici  , pone  la propria   feritoia da cui   scrutare  il mondo  complesso  della  fabbrica  vista dalla parte d'angolo, dell'operaio; ciò   accade  quasi  naturalmente  , in  quanto  non esiste  un  solo esempio  di letteratura  ispirata   dall' industria che  ponga  il punto  di osservazione  dalla parte dei padroni.