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giovedì 6 ottobre 2022

Libero Bigiaretti da: "Civiltà delle macchine, 1963 " 2

6--10--2022

Anche  la posizione dell'operaio  è cambiata . A   parte  che  egli  ha   preso  coscienza  ,  collettivamente, della sua forza politica , egli  è  legato  al lavoro  da  bisogni   assai  diversi da quelli  dei  padri  e  soprattutto  dei nonni . Nessun  retore  parlerebbe  più  del "pane " come unico  stimolo  e fine  del lavoro . La  povertà  di oggi non è   meno  ossessiva  ( o lo  è di più )  di quella  di ieri, ma  è determinata   generalmente  dalla mancanza  di ciò  che  un tempo  era  considerato  il superfluo , o addirittura  dal possesso uniforme , impersonale  ,   senza scelta  di quegli oggetti di serie  che egli stesso  fabbrica e   di cui  nessuno  può fare  a meno.  Il  livello  dei desideri e delle  necessità è salito , si è  spostato  , proprio  per effetto  della produzione  industriale  e del  suo  prodigioso  e  mostruoso  moltiplicarsi , che   esige  una  enorme  dilatazione  del mercato  con l'appoggio di una  pubblicità  che fa  leva  sulla  avidità  del cosiddetto  uomo-massa nei  riguardi  delle cose che hanno  tutti gli altri. 
Impersonale , nonostante  la qualificazione  e la  capacità  tecnica  di  base  , è  diventata  anche  la prestazione operaia, in particolare  dell'operaio della  grande industria : lavoro parcellare , di  minima  specializzazione , lavoro  automatico . Né  occorre  qui  ripetere  osservazioni  già  fatte  e scontate sulla  specializzazione  , la  monotonia del lavoro  operaio , che  neppure  la riduzione  delle  ore  lavorative  , vale  a mitigare, né  tanto  meno  lo possono  altri  correttivi , tra cui  quelli  offerti  dalla  organizzazione  del tempo  libero.
Il  panorama  del lavoro  è  completamente  cambiato  , non meno di  quanto  sia  cambiato  l'aspetto  e il volume  del traffico  cittadino.  Nel corso  della  nostra  vita  l'ambiente  che  ci  circonda  si è  modificato  assai  più  di quanto  non  sia  avvenuto  nel corso  delle   generazioni  precedenti e benché  non  ci  se ne rende  conto   per effetto di un  progressivo  adattamento  , si  è tuttavia  costretti  a una  faticosa  rettifica  degli  strumenti  d'indagine  . Ciò  può  spiegare  in  parte  l'interesse  degli  scrittori  nei  riguardi  del mondo  industriale .  Seppure  esso  non  ha completamente  surrogato (secondo la opinione  di Elio Vittorini )  il mondo  naturale , è certo  che  anche  le  passioni  e i  sentimenti tradizionali  appaiono  oggi  influenzati  e   condizionati  dal passaggio  sociale  in cui  vivono  , e sembra  che,  per  accettarli , occorrano nuovi  parametri  e per esprimerli nuovi linguaggi.


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