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mercoledì 10 agosto 2022

Satyricon -Petronio

 10--8--2022
4.
E  allora?  Il  rabbuffo  se lo  meritano  i genitori , che  rifiutano  per i propri figli  una disciplina  severa  che  li faccia   progredire.  Prima  infatti,  come  tutto il resto , anche  le loro speranze   sacrificano  all'ambizione . Poi  , nella  fretta  di riuscire , spingono  al  foro  chi   è ancora  immaturo  per  una scelta  , e , pur   ammettendo  che  non  c'è   niente  di più  impegnativo  dell'eloquenza ,  paludano  a quel  modo  bimbi  ancor  in via   di  nascere . Ma  lasciassero   graduare  i   programmi , in maniera  che i  giovani  scolari  si  imbevessero  di   letture   severe , e  conformassero  gli animi   ai pensieri  della filosofia  , e  cancellassero con stilo  spietato  parole  e parole , e  ascoltassero  a   lungo  quel  che  intendono  imitare  , e  si   convincessero  che  non è   magnifico   affatto  ciò  che piace  ai   marmocchi , allora  si che   quella  grande  oratoria  avrebbe  il peso  della sua  maestà . Ora  invece   da  bimbi  in scuola  giocano  , da  giovani  nel  foro  fanno  ridere , da   vecchi-ed  è più riprovevole  ancora  -   non ce n'è uno  che  voglia   ammettere  di aver  da bimbo  studiato  a vanvera. Ma, perché  tu  non   pensi  ch'io  condanni  l'improvvisazione  alla buona  nei modi  di Lucilio, io  pure  in versi  esprimerò  quel  che sento:
    Chi  di   un'arte  severa  ambisce  i  frutti
    ed  applica  la mente  a grandi cose  ,
    pria   squadri  a linee  austere  la sua vita.
    La  torva  reggia  a fronte  alta  non  curi,
    né   scrocchi  pranzi  al seguito  di despoti,
    né  il fuoco  della mente   tra gentaglia 
    spenga  nel vino  , né  in teatro  sieda
    ad   applaudire  gli istrioni su  compenso.
Ma  sia  che  a lui  sorrida  la  rocca  di Pallade  in armi,
o  la terra  in  cui  vive  di Sparta  il  colono, o  l'albergo
delle  Sirene  , gli  anni  suoi  primi  tra  i versi  traduca 
ed  al fonte  meonio  con  cuore  gaudioso  egli  beva .
Poi  che  avrà  pascolato  col gregge  di Socrate , spazi
a briglia  sciolta  e  l'armi  del grande  Demostene  scuota .
Allora  a lui  d'intorno  si  addensi  la schiera  romana ,
e  ai suoi  greci  estranea di  un nuovo  profumo  lo  asperga .
Talora  si  sottragga  dal foro  la pagina  in  corsa,
e la Fortuna  tuoni  segnata  dal  moto  veloce .
Diano  pure  materia  le guerre  di truce  melode,
e Cicerone  indomito  con  fiere  parole  minacci.
Di  tai pregi  orna  l'animo ;invaso  da  larga  corrente  
tu  pierie parole  dal  petto  farai  scaturire ".

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