10--8--2022
Egli coglieva ed ammucchiava al suolo
secche le foglie del suo marzo primo
( era il suo nuovo marzo), il rosignolo,
per farsi il nido . E gorgheggiava in tanto
tutto il gran giorno ; e dolce più del timo
e più puro dell'acqua era il suo canto.
Cantava , quando , per le valli intorno ,
cu...cu... sentì ripetere , cu...cu...
Ecco : al cuculo egli cedette il giorno,
e di giorno non volle cantare più.
Non più di giorno . Ma la notte! Appena
la luna estiva , di tra l'alabastro
delle rugiade , tremolò serena,
riprese il verso ; e d'or in poi soltanto
cantava a notte ; e lucido com'astro
e soave com'ombra era il suo canto.
Cantava , quando, da non so che grotte,
sentì gemere , chiù.. piangere , chiù...
All' assiuolo egli lasciò la notte,
anche la notte; e non cantò mai più.
Or né canta né ode: abita presso
il brusio d'una fonte e d'un cipresso.
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