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giovedì 18 agosto 2022

Io : Giovanni Verga

 18--8--2022

    Catania, 4  ottobre  1920
Carissimo  fratello,
Stamattina  ho ricevuto  questo telegramma, che  ti  comunico,  sapendo di   farti  piacere  "più piacere  a suo fratello  Mario " come  dice  l'amico  De  Roberto:" Roma , 3  ottobre, ore  19,30-Verga  Giovanni  Catania -Sono lieto  di parteciparla   che  S. M.  il Re  su  mia   proposta  in seguito  a  voto  dal  Consiglio  dei  Ministri con decreto odierno  ha  nominato la  S. V.  Senatore   del Regno - Presidente Consiglio  Ministri Giolitti"  A  me  veramente  me ne  importa  assai  meno  di te; ma  non ho  voluto  sembrare  né  posatore ,  non accettando, né villano , non  ringraziando , come  ho  fatto  con questo  telegramma  che vale  , almeno  è costato  , più  dell'onoranza . "A S. E.  Giolitti Roma - Grato  a  sua   Maestà  , a  Vostra  Eccellenza    e al   Consiglio  dei  Ministri  dell'onore  fattomi. La  ringrazio  particolarmente  della  gentile  partecipazione . Verga "  A   qualche  amico il telegramma   è sembrato  troppo  secco, ma  è quello   che  volevo, né  posatore  né  villano , con   questi  nostri reggitori,  dall'alto  al  basso,  che   ci  portano  alla rovina   e al  disonore....Basta   parliamo   di cose  allegre ...E  queste   sarebbero  nella speranza  di  vederci  da queste parti.
                                                Tuo  Giovanni
Ma   con  te  solo,  fratello mio , se  questo  senatorio   ti fa piacere  , io  voglio  rammentare  con  le  lagrime   di gratitudine  agli occhi  ,il nostro  eroico padre , che  con cinque  figli   e senza  risorse  per sbarcare  tanto  lunario , e con  gli occhi chiusi  in  quell'epoca  e in  quelle  condizioni  mi recò  avanti  oltre  i  limiti  del  suo orizzonte limitato. -La nostra   cara  Madre  , che  fece  tanto  essa  pure , e  s'impose  il  maggior  sacrificio  per  una  mamma,  e  in  quelle  condizioni ,di lasciarmi    partire  a  conquistare  il mio  ideale , aiutandomi  in ogni  modo come  poteva. Alla cara  Nonna , che  mi  aiutò  in ogni  modo  coi suoi  risparmi  a  cominciare dalle  prime  mille lire  che mi  diede  nel  1867  per andare fuori.  Alla  cara  Mamma  Vanna  che si  sobbarcò tanto  alle fatiche  e   alla  privazione   nostra. A te, che mi  hai  aiutato  tanto,  come potevi .   E  basta. Gloria  e  paradiso  ai Morti , e  gratitudine  a te  . Che  per me  , ormai  ,  son  finito quasi   del tutto  e prossimo  alla fine . Ti  stringo  al cuore.

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