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domenica 1 maggio 2022

Matilde Serao " Il ventre di Napoli "

 1--5--2022
= Eppure  la gente  che abita  in  questi   quattro  quartieri   popolari , senz'aria , senza  luce , senza  igiene,  diguazzando  nei  ruscelli neri, scavalcando  monti  d'immondizie , respirando  miasmi  e bevendo un'acqua   corrotta , non è  una gente  bestiale , selvaggia, oziosa , non  è  tetra  nella  fede, non è  cupa  nel vizio , non è  collerica  nella sventura . Questo popolo , per  sua naturale   gentilezza , ama  le case  bianche e le colline onde  il  giorno  di Ognissanti , quando , da Napoli , tutta  la gente  buona  porta corone  ai morti , sul  colle  di  Poggioreale , in   quel cimitero  pieno  di fiori , di uccelli , di  profumi , di  marmi,  vi è  chi  l'ha  intesa  gentilmente  esclamare : O Gesù , vurria murì , pe  sta  ccà!
Questo  popolo  ama  i colori   allegri , esso  che  adorna  di nappe  e nappine  i cavalli dei carri , che  si adorna  di  pennacchietti multicolori   nei giorni  di festa , che  porta  i fazzoletti  scarlatti al collo , che  mette  un  pomodoro  sopra  un sacco  di farina  per ottenere  un effetto  pittorico  e che ha creato  un monumento  di  ottoni   scintillanti , di legni  dipinti , di limoni  fragranti , di bicchieri  e di bottiglie, un monumentino  che è  una festa  degli  occhi : il banco dell'acquaiuolo.
Questo popolo  che ama  la musica  e la fa  , che  canta   così  amorosamente  e così  malinconiosamente , tanto  che le sue  canzoni  danno  uno  struggimento  al core e  sono  la più  invincibile  nostalgia  per colui  che è lontano,  ha una  sentimentalità espansiva , che  si diffonde  nell'armonia musicale.
Non  è dunque  una razza  di animali , che  si  compiace del suo fango ;  non è dunque  una razza inferiore  che  presceglie  l'orrido  fra  il brutto  e cerca  volenterosa  il sudiciume ;  non si merita  la sorte  che  le cose  gl'impongono,   saprebbe  apprezzare la  civiltà , visto  che quella  pochina  elargitagli  se  l'ha  subito  assimilata ; meriterebbe  di esser felice.

=Matilde Serao, per me un nome lontano nei miei tempi di scuola, ma poco studiato. Che ho sempre assimilato ai molti protagonisti  della letteratura  italiana del suo tempo. Questo libro l'ho comprato molto tempo fa , ma  non l'ho mai letto, si sa  Napoli!
Scopro una donna con un grande carattere , che senza mezzi termini parla della sua  Napoli; oggi mi chiedo cosa sia cambiato nel sud d'Italia, niente!
Un sud ancora più  legato come una maledizione, ad una disperazione esistenziale, vittima e carnefice di se stesso, affogato nel male affare   delle organizzazioni criminali , che l'hanno  privato della sua anima.

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