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giovedì 24 marzo 2022

Giosue Carducci "Primavere elleniche" 1 EOLIA

24--3--2022

Lina, brumaio torbido  inclina,
Ne  l'aer  gelido  monta  la sera;
E  a me  ne  l'anima fiorisce , o Lina,
La  primavera. 

In   lume  roseo, vedi, il nivale
Fedriade  vertice sorge  e sfavilla,
E  di  Castalia  l'onda vocale 
Mormora  e brilla.

Delfo a'  suoi  tripodi  chiaro  sonanti
Rivoca  Apolline  co'  nuovi  soli,
Con  i  virginei  peana  e i canti
De'  rusignoli.

Da  gl'iperborei  lidi al pio  suolo 
Ei  riede , a'  lauri  dal  pigro  gelo;
Due  cigni  il traggono  candidi  a volo;
Sorride il cielo.

Al  capo  ha  l'aurea  benda di Giove,
Ma  nel crin  florido l'aura  sospira 
E con  un tremito  d'amor gli  move
In  man  la lira.

D'intorno  girano  come  in leggera 
Danza  le  Cicladi  patria  del nume ,
Da  lungi  plaudano  Cipro  e  Citera
Con  bianche  spume.

E  un lieve  il  séguita  pe  'l grande  Egeo
Legno  , a  purpuree  vele ,  canoro ;
Armato  règgelo per  l'onde  Alceo
Dal  plettro  d'oro.

Saffo  dal candido  petto  anelante 
A  l'aura  ambrosia  che  dal  dio  vola,
Dal  riso  morbido , da  l'ondeggiante
Crin  di  viola,

In  mezzo  assidesi , Lina , quieti
I   remi  pendono  ;   sali  il naviglio .
Io  , de  gli  eolii sacri  poeti
Ultimo  figlio,

Io  meco  traggoti per  l'aure  achive;
Odi  le  cetere tinnir ;  montiamo;
Fuggiam le  occidue macchiate  rive ,
Dimentichiamo.

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