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venerdì 25 febbraio 2022

Osare un mondo diverso di: Alfredo Ancora (AIFO)

 25--2--2022
" Il  5°  Festival  della  cooperazione  internazionale (26---30--ottobre  2022)  che si è tenuto  ad Ostuni  ha dedicato  una  delle sessioni  alla riflessione sul tema generale "Dell'arte  di vivere  insieme  dopo  la pandemia"

= Il quadro "precario"  di post-virus  sembra   riecheggiare  quanto scriveva  Ernesto  de  Martino:
"La  nostra  civiltà  è in crisi : un mondo  accenna  ad  andare  in pezzi , un altro  si annunzia" (1941). La   domanda  è:    possiamo  preannunciare  anche  noi  un  mondo  diverso  , più  consono al vivere  insieme?
La  pandemia che  io definirei meglio  col termine  pandemonio , disordine e confusione , ci  porta  a riflettere  se la crisi  abbia  o meno  indirizzato  le  nostre  condizioni di vita verso una  direzione più sana ed ecologica . La crisi  è  una  parola  molto  frequente e secondo  me  bisognerebbe  cominciare  a ragionare  in maniera  diversa  nel senso  di pensare  no   alla crisi, ma  di pensare  la crisi . Perché?
La crisi  ci  ha fatto  capire  quanto  siamo  tutti  interconnessi --non solo  in  senso  virtuale  -- ma  soprattutto    su un piano  reale  . La  frase  più  volte   pronunciata  da   papa Francesco  "NESSUNO  SI  SALVA  DA SOLO!"  non è uno slogan , è  una  direzione . Non   dimentichiamoci  che l'uomo  è  un  animale   relazionale  prodotto   da  e di  relazioni.
Una  prima  riflessione  è questa  :" un'occasione "  per pensare  ---noi   ed il mondo --in maniera  differente  o solo  il desiderio di  lasciarci  tutto  alle spalle? Tanto  passata   la pioggia   , chiudiamo  gli ombrelli  e tutto  ritorna  come prima!  "Quando  si vive  una   crisi,  nessuno  ritorno  indietro non   è possibile . Bisogna     inventare  qualcosa  di nuovo , avere  il coraggio di voltare pagina"  , diceva  il filosofo Michel  Serres . Quello  che colpisce  , invece , è  che,  nonostante  lo sconvolgimento che ha colpito  tutto il mondo , le istituzioni sembrano  che abbiano  difficoltà a  cambiare  . Tutti  sono pronti  a sposare  l'ecologia ,  l'ambientalismo , un modo di vedere  verde , ma  in  realtà  mi pare  che  si  continuino a finanziare  gli  investimenti  sul carbone . Allora  la crisi  è proprio  questa  , per cui  da qui  occorre  partire  per ripensare  il passato  , mettere  in discussione  il nostro  rapporto  con  il mondo  e dare  finalmente  voce  al pianeta Terra , diventato un protagonista  essenziale  della  scena politica.

Abbiamo  dovuto  anche fare  i conti  improvvisamente  con una nuova  dimensione  del  tempo  e dello spazio . Le  norme  restrittive anche  se  necessarie --ci  hanno  "costretto "  a ripensare questi  parametri  . Ultimamente  abbiamo  vissuto  tempi   "obbligati"  rinchiusi  nelle   nostre  case  con  la sola   possibilità  di affacciarci   sull'unico  mondo  possibile :  quello virtuale che  ci ha  consentito  di  "viaggiare"    anche  se  "all'interno della  nostra camera " .
Per  quanto  riguarda  lo spazio  ,nel  momento  in cui  si è   forzatamente  ristretto --non  solo fisicamente ---è divenuto  " circoscritto " in base  a    limitazioni subite , fra cui  il distanziamento  sociale , e  non so  quale   semiologo  del ministero  della  Salute  abbia   coniato questa  pessima  parola . La crisi  invece  di insegnarci   "altro" ci ha  insegnato  a chiuderci  sempre  di più  ,  e  l'altro  , l'estraneo   cerchiamo  di tenerlo   a distanza. 

= Bisogna  fare  in modo  che  il pensiero riprenda  il suo  spazio . Che  è rimasto  di  tutto ciò?  Solo  la voglia  di  dimenticare  e anche  in fretta?  Qualcosa  non  quadra! Questo  virus  ci ha  scosso  sin   dalla  fondamenta . è divenuto  un "terrorista"  :  ha  attentato  alle  nostre   condizioni di vita!  Non  sappiamo  prevedere  --ma  vorremmo  augurarcelo --se  il passaggio da questa   situazione  allo stato  successivo  porterà  con sé  ance l'adozione  di nuovi  parametri  di valori.
Lo spazio  può  diventare  non  un  luogo  circoscritto e sicuro  ma  un  modo  di  ampliare  la mente!  Dal  restringimento  alla ricerca  non solo   esterna  ,  dal recinto  alla  prateria . Una  dimensione  aperta  a nuovi  spazi  e non  solo alla  difesa  per paura  di ipotetiche  invasioni!
Siamo pronti  ad  eventuali  aggiustamenti  (forse   cambiamenti)?  è difficile  rispondere  se  non  accodandosi a valutazioni "comode"   basate  sul  "tanto  tutto tornerà  come prima".   è impossibile  desiderare  il cambiamento  senza  cambiare  , stando   fermi  nel  pensiero\comportamento , sperando  solo  il ritorno  alla  nostra  normalità  precedente rassicurante  e soprattutto  conosciuta!
Per  riflettere  in modo  diverso potremmo  iniziare  a pensare  questo  periodo  come  esperienza  di tempo vissuto  , non  solo subito.
Il periodo che abbiamo  vissuto  (e  che  ancora  non  è finito  del tutto!) ci  invita  a uscire  da un  mondo  rigorosamente  autocentrato  sull'individualismo e poco  sugli  altri . Potremmo scoprire  di essere  non solo  interconnessi (anzi  iperconnessi!) ma anche  intersolidali . Siamo  ovviamente  consapevoli che  la solidarietà non è virtuale , è  un'altra cosa  . La  solidarietà è una  direzione  verso!  Anche verso  un mondo  mentale più  sano  ed  "igienico" , non  utopico , ma reale , capace  di  modificare  qualcosa  di noi , dentro  di noi e di noi   con gli altri.

Alfredo  Ancora  , psichiatra , psicoterapeuta  e docente  universitario












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