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domenica 27 febbraio 2022

Domenica 27--febbraio---2022

 27--2--2022
"  Fate  come  gli alberi : cambiate  le foglie e conservate  le radici.
Quindi , cambiate  le vostre  idee, ma  conservate  i vostri principi".
Victor  Hugo
Buona domenica!

sabato 26 febbraio 2022

Il mio essere cristiana nella società: "Coscienza civica, Coscienza politica"

26--2--2022
Il mio cammino  spirituale , si concretizza , nella  certezza , che  il  credente , deve vivere , il  proprio battesimo .
Sebbene , la  mia educazione cristiana , è  stata  curata  sin  da  bambina;  debbo  dire  grazie  , alla  chiesa  di Catania , per  la mia  crescita e maturazione.
San  Benedetto e l'oblazione , hanno  avuto  un grande  ruolo , nella mia crescita e consapevolezza , dell'essere cristiana , e  non solo , per  la parte spirituale.
A   distanza di anni, e con  la serenità  di oggi , posso affermare ,  che gli spiacevoli  incidenti , sono stati  il frutto  di una  incomprensione , sia  da parte mia , che  da parte  del  monastero . Purtroppo , il male  , vive con noi , e si  può insinuare , nei   nostri  rapporti sociali , e nella  nostra  vita, senza  che c'è ne accorgiamo.
Infatti,  se, ho  scritto  nel mio blogger ,  dell'esperienza  negativa ,  con San Benedetto , è stato  solo  uno  strumento  nelle mie mani ,  per fare uscire  da me , (dal mio cuore ), tutto il dolore  che  si era  accumulato  , tutto il senso  di sconforto  , di  delusione , di  tradimento ,che mi avevano fatto soffrire.
Infatti, nonostante il mio allontanamento , volontario,  dal monastero , avevo  continuato  ad  avere , un legame  con  la priora ; con , gli auguri   per  il Natale e la Pasqua, mediante la posta.  Come  , pure , il mio  ultimo  scritto , che ho consegnato , alla nuova priora , alcuni anni or sono; mediante il quale , non  solo  ho cercato  di  chiarire  , ma  nello stesso tempo  ho  confermato  , il mio affetto   da sempre a madre Giovanna.
Riguardo  , al  racconto  di Teresa  Calanna, oggi  a distanza  di  tanto tempo ,  è fuori dalla mia mente e  dal mio cuore , e comprendo , la forte   reazione di allora.
Ho  imparato, che  non bisogna  mai  farsi  coinvolgere , dal  dire  degli altri , e  che  attentamente , è  necessario vagliare  , la  persona  , che  ci sta'  difronte , nel  momento  , nel quale  parla,  riferisce---ecc.
Oggi  , il mio grazie , la mia gratitudine,  alla comunità  benedettina  di Catania  , e a quella di San Martino delle scale.
Come presidente ,  della comunità degli oblati secolari di  San Benedetto, sono  stata  , la rappresentante  della comunità  , alla consulta dei laici, della diocesi di Catania.  Vivendo , all'interno  della diocesi,  momenti  storici , e  nello stesso tempo crescendo  e maturando .
La  partecipazione  alla  consulta  , mi  ha  aiutato  a crescere  , come  credente dentro  la chiesa ; il cristiano, è   la pietra  viva, della chiesa , la quale intesa  come" corpo mistico di Cristo" è  costituita  ,  dai  pastori , dai religiosi,  dai laici; ed  è  guidata   dal vicario di Cristo , il Pontefice. Esiste , quindi un magistero della chiesa, che è per tutti  i battezzati!
Ho imparato , a leggere  , riflettere , in privato , e mediante i vari convegni , ai quali ho partecipato  ,  le lettere  apostoliche  del  Pontefice .  Inoltre,  l'esperienza   con CL , chiude il cerchio.
Essere lievito , nella società , nella  quale  si vive , diventare  Vangelo vivo ,  si traduce  in una  "coscienza civica " , e quindi  anche  in una  "coscienza  politica".
Da  Vangelo  secondo  Matteo:
"Allora  i farisei  se  ne andarono e tennero  consiglio sul  modo  di  irretire  Gesù con  la sua  parola. Gli  mandarono  , dunque ,i loro  discepoli  con gli erodiani  per dirgli:" Maestro , noi sappiamo  che  tu  sei  sincero  e che insegni  la via  di Dio  con franchezza, senza riguardi  per nessuno , perché  non guardi  in faccia  agli uomini . Dicci dunque : che  ti pare ?  è lecito  o no  pagare  a Cesare  il tributo?" Ma   Gesù , conoscendo  la loro  malizia , rispose  :" Perché  mi tendate  un tranello , ipocriti? Mostratemi  la moneta del tributo".
Gli   presentarono  un denaro . E  dice  loro:" Di  chi è  questa  effige  e l'iscrizione ?" "Di  Cesare" gli  risposero.  Allora  egli dice  loro:" Rendete  dunque  , a Cesare quel  che è  di Cesare e a Dio  quel  che è di Dio " . A  queste  parole  rimasero  stupiti , e  lasciatelo  , se ne  andarono"
Dare a Dio  quello che è di Dio , il battesimo innesta  , il  cristiano , in Cristo e quindi  nella sua chiesa . Il Vangelo , ed il decalogo , sono  la legge  , iscritta nel cuore  del  battezzato ;   come   cittadino di una società  , ed  una società  democratica , come la  nostra , il battesimo si traduce ,in una  " coscienza civica "  ed in una " coscienza  politica".
Coscienza  politica  , per i laici, ma allargando  la prospettiva ,  una coscienza politica  unitaria , che coinvolge tutti  i  cristiani  laici , di tutte le chiese  .
Una prospettiva politica unitaria , di tutti  i cristiani  europei, si traduce, in un cammino di unità, dei  cittadini  europei, ed  un loro  reale peso politico , all'interno dell 'EU.
I grandi cambiamenti  , necessitano  dell'azione  , del popolo, in  una  realtà  veramente  democratica , e  non  in  un'azione dall'alto. 
Credo  , profondamente , nel fatto , che  una educazione ,  formazione cristiana , deve necessariamente  essere , spirituale "teologica"  ma  pure  civica e politica. 
In questo modo vedo un mio personale coinvolgimento.



venerdì 25 febbraio 2022

Osare un mondo diverso di: Alfredo Ancora (AIFO)

 25--2--2022
" Il  5°  Festival  della  cooperazione  internazionale (26---30--ottobre  2022)  che si è tenuto  ad Ostuni  ha dedicato  una  delle sessioni  alla riflessione sul tema generale "Dell'arte  di vivere  insieme  dopo  la pandemia"

= Il quadro "precario"  di post-virus  sembra   riecheggiare  quanto scriveva  Ernesto  de  Martino:
"La  nostra  civiltà  è in crisi : un mondo  accenna  ad  andare  in pezzi , un altro  si annunzia" (1941). La   domanda  è:    possiamo  preannunciare  anche  noi  un  mondo  diverso  , più  consono al vivere  insieme?
La  pandemia che  io definirei meglio  col termine  pandemonio , disordine e confusione , ci  porta  a riflettere  se la crisi  abbia  o meno  indirizzato  le  nostre  condizioni di vita verso una  direzione più sana ed ecologica . La crisi  è  una  parola  molto  frequente e secondo  me  bisognerebbe  cominciare  a ragionare  in maniera  diversa  nel senso  di pensare  no   alla crisi, ma  di pensare  la crisi . Perché?
La crisi  ci  ha fatto  capire  quanto  siamo  tutti  interconnessi --non solo  in  senso  virtuale  -- ma  soprattutto    su un piano  reale  . La  frase  più  volte   pronunciata  da   papa Francesco  "NESSUNO  SI  SALVA  DA SOLO!"  non è uno slogan , è  una  direzione . Non   dimentichiamoci  che l'uomo  è  un  animale   relazionale  prodotto   da  e di  relazioni.
Una  prima  riflessione  è questa  :" un'occasione "  per pensare  ---noi   ed il mondo --in maniera  differente  o solo  il desiderio di  lasciarci  tutto  alle spalle? Tanto  passata   la pioggia   , chiudiamo  gli ombrelli  e tutto  ritorna  come prima!  "Quando  si vive  una   crisi,  nessuno  ritorno  indietro non   è possibile . Bisogna     inventare  qualcosa  di nuovo , avere  il coraggio di voltare pagina"  , diceva  il filosofo Michel  Serres . Quello  che colpisce  , invece , è  che,  nonostante  lo sconvolgimento che ha colpito  tutto il mondo , le istituzioni sembrano  che abbiano  difficoltà a  cambiare  . Tutti  sono pronti  a sposare  l'ecologia ,  l'ambientalismo , un modo di vedere  verde , ma  in  realtà  mi pare  che  si  continuino a finanziare  gli  investimenti  sul carbone . Allora  la crisi  è proprio  questa  , per cui  da qui  occorre  partire  per ripensare  il passato  , mettere  in discussione  il nostro  rapporto  con  il mondo  e dare  finalmente  voce  al pianeta Terra , diventato un protagonista  essenziale  della  scena politica.

Abbiamo  dovuto  anche fare  i conti  improvvisamente  con una nuova  dimensione  del  tempo  e dello spazio . Le  norme  restrittive anche  se  necessarie --ci  hanno  "costretto "  a ripensare questi  parametri  . Ultimamente  abbiamo  vissuto  tempi   "obbligati"  rinchiusi  nelle   nostre  case  con  la sola   possibilità  di affacciarci   sull'unico  mondo  possibile :  quello virtuale che  ci ha  consentito  di  "viaggiare"    anche  se  "all'interno della  nostra camera " .
Per  quanto  riguarda  lo spazio  ,nel  momento  in cui  si è   forzatamente  ristretto --non  solo fisicamente ---è divenuto  " circoscritto " in base  a    limitazioni subite , fra cui  il distanziamento  sociale , e  non so  quale   semiologo  del ministero  della  Salute  abbia   coniato questa  pessima  parola . La crisi  invece  di insegnarci   "altro" ci ha  insegnato  a chiuderci  sempre  di più  ,  e  l'altro  , l'estraneo   cerchiamo  di tenerlo   a distanza. 

= Bisogna  fare  in modo  che  il pensiero riprenda  il suo  spazio . Che  è rimasto  di  tutto ciò?  Solo  la voglia  di  dimenticare  e anche  in fretta?  Qualcosa  non  quadra! Questo  virus  ci ha  scosso  sin   dalla  fondamenta . è divenuto  un "terrorista"  :  ha  attentato  alle  nostre   condizioni di vita!  Non  sappiamo  prevedere  --ma  vorremmo  augurarcelo --se  il passaggio da questa   situazione  allo stato  successivo  porterà  con sé  ance l'adozione  di nuovi  parametri  di valori.
Lo spazio  può  diventare  non  un  luogo  circoscritto e sicuro  ma  un  modo  di  ampliare  la mente!  Dal  restringimento  alla ricerca  non solo   esterna  ,  dal recinto  alla  prateria . Una  dimensione  aperta  a nuovi  spazi  e non  solo alla  difesa  per paura  di ipotetiche  invasioni!
Siamo pronti  ad  eventuali  aggiustamenti  (forse   cambiamenti)?  è difficile  rispondere  se  non  accodandosi a valutazioni "comode"   basate  sul  "tanto  tutto tornerà  come prima".   è impossibile  desiderare  il cambiamento  senza  cambiare  , stando   fermi  nel  pensiero\comportamento , sperando  solo  il ritorno  alla  nostra  normalità  precedente rassicurante  e soprattutto  conosciuta!
Per  riflettere  in modo  diverso potremmo  iniziare  a pensare  questo  periodo  come  esperienza  di tempo vissuto  , non  solo subito.
Il periodo che abbiamo  vissuto  (e  che  ancora  non  è finito  del tutto!) ci  invita  a uscire  da un  mondo  rigorosamente  autocentrato  sull'individualismo e poco  sugli  altri . Potremmo scoprire  di essere  non solo  interconnessi (anzi  iperconnessi!) ma anche  intersolidali . Siamo  ovviamente  consapevoli che  la solidarietà non è virtuale , è  un'altra cosa  . La  solidarietà è una  direzione  verso!  Anche verso  un mondo  mentale più  sano  ed  "igienico" , non  utopico , ma reale , capace  di  modificare  qualcosa  di noi , dentro  di noi e di noi   con gli altri.

Alfredo  Ancora  , psichiatra , psicoterapeuta  e docente  universitario












giovedì 24 febbraio 2022

Ucraina: 24--2--2022

 24--2--2022
Nel nome   della libera  autodeterminazione dei popoli, la libertà della Ucraina  è  importante.
L'aggressione della Russia   è  inaccettabile. Io sono l' Ucraina!
La mia solidarietà al popolo ucraino.

mercoledì 23 febbraio 2022

La costruzione della felicità di : Martin E.P. Seligman "Soddisfazione per il passato" 1°

 23--2--2022
è possibile vivere  ai  massimi  livelli  della propria  quota  fissa  di  felicità?
Le emozioni  positive  possono  riguardare  passato  , presente  e  futuro.  Tra  le emozioni  positive  riguardanti  il futuro  vi sono  ottimismo , speranza , fede  e fiducia . Tra  quelle  riguardanti  il presente vi sono gioia , estasi , calma , esuberanza  ,piacere , e(importantissimo )  entusiasmo  appassionato (flow); queste emozioni  sono  quelle  a cui  la gente  solitamente  pensa  quando  casualmente  , parla di felicità. Tra le emozioni positive  riguardanti  il passato  vi sono  soddisfazione  , appagamento , orgoglio e serenità.
Le  emozioni riguardanti  il passato  possono essere appagamento , serenità , orgoglio, e soddisfazione , o amarezza , o addirittura  rabbia , astio, e desiderio  di vendetta. Queste emozioni sono  interamente  determinate  dai vostri  pensieri riguardo  al  passato. Il rapporto  tra pensiero  ed emozione è una  delle  più  antiche  e controverse  questioni della psicologia  . La classica   teoria freudiana  , che  ha dominato  la psicologia  per i primi  settant'anni  del ventesimo secolo , sostiene  che il  contenuto  del pensiero è causato  dall'emozione.
Aaron  T. Beck,  il principale  teorico  della  terapia  cognitiva , asserì  che  l'emozione  è sempre  generata  dalla  cognizione  , e  non viceversa . Il pensiero del  pericolo  provoca  ansia,  il pensiero  della perdita  provoca  tristezza e il  pensiero  dell'intrusione  provoca rabbia.   Ogni   qual volta vi trovate  in uno  di quegli  stati  d'animo  , basterà  che facciate  attenzione  e troverete  la  concatenazione  di pensieri  che vi ci  ha   condotto. Anche  a favore  di questa teoria  vi sono molteplici  prove . I pensieri  dei depressi  sono  dominati  da  interpretazioni  negative  del passato,  del  futuro e  delle  loro  capacità , e  insegnare a loro  a mettere  in discussione   queste  interpretazioni  pessimistiche allevia  la depressione  all'incirca  quanto  i farmaci antidepressivi 
La  teoria  freudiana  integralista  affermava  che  l'emozione  governa  sempre  il  pensiero , la teoria  cognitiva integralista   che il  pensiero governa  sempre  l'emozione.   L'evidenza dei fatti , in realtà  dimostra  che  a seconda delle  volte  l'uno governa  l'altra , e viceversa .     Dunque , per  la psicologia  del ventesimo  secolo l'interrogativo è:  in quali  condizioni  l'emozione  governa  il pensiero , e  in quali  il pensiero governa  l'emozione? 
Parte  della nostra  vita  emotiva  è istantanea  e reattiva . Piaceri  sensuali ed estasi, per  esempio , sono
 emozioni  del "qui e  ora" , che  necessitano  poco o nulla   del  pensiero e dell'interpretazione  per essere  innescati.   Una  bella doccia  calda  quando  siete  impiastrati  di fango vi fa sentire  semplicemente  bene ; non   è  necessario  che  pensiate:" il fango  sta  venendo via"  per provare  piacere. Tutte le emozioni riguardanti  il passato  , invece , sono interamente  governate  dal  pensiero  e dall'interpretazione.






lunedì 21 febbraio 2022

Italia bella!

 21--2--2022

Dall'aspetto sembra un frutto esotico, ma è  molto italiano, molto siciliano.

I bastardoni, sono il frutto della perizia dei contadini,  siciliani; ma il " bastardone"   è tipico dei paesi dell'Etna, in modo particolare di Belpasso.  In fondo ciò che spesso si trova  nei mercati non ha nulla a che vedere, con questo prelibato frutto; una vera goduria degli occhi e del palato.
Se  i belpassesi sapessero  vagliare  il grande tesoro che è nelle loro mani!

venerdì 18 febbraio 2022

Divina Commedia Dante Alighieri "Inferno canto 26"

 18--2--2022

    Godi,  Fiorenza, poi  che  se' si  grande
che  per  mare  e per  terra  batti l'ali,
e per  lo  'nferno  tuo  nome  si  spande!
    Tra  li ladron  trovai  cinque  cotali 
tuoi  cittadini  onde  mi  ven  vergogna ,
e tu  in grande  orranza  non  ne sali.
    Ma  se presso  al mattin del ver si sogna,
tu  sentirai di qua  da  picciol  tempo 
di  quel che  Prato  , non  ch'altri  , t'agogna .
    E se già  fosse , non  saria  per  tempo.
Così  foss'ei  , da  che  pur  esser dee!
ché più  mi graverà , com' più  m'attempo.
    Noi  ci partimmo , e su  per le scalee
che  n'avea  fatto  iborni  a scender  pria,
rimontò  'l duca mio e trasse  mee;
    e  proseguendo  la sonlinga  via,
tra le  schegge e tra' rocchi  de  lo scoglio 
lo  piè sanza   la man  non si  spedia.
    Allor  mi  dolsi  , e  ora  mi ridoglio 
quando  drizzo  la mente a ciò  ch'io  vidi  ,
e più  lo  'ngegno  affreno  ch'i' non  soglio,
    perché  non corra  che virtù  nol  guidi;
sì che  , se  stella  bona  o miglior cosa 
m'ha  dato  'l  ben  , ch'io  stessi  nol  m'invidi.
    Quante  'l villan ch'al  poggio  si riposa,
nel tempo  che colui  che  'l  mondo  schiara
la faccia  sua  a noi  tien  meno ascosa ,
    come  la mosca  cede  a la zanzara,
vede  lucciole  giù  per  la vallea,
forse  colà  dov'è vendemmia e  ara:
    di  tante  fiamme  tutta  risplendea 
l'ottava  bolgia  , sì  com'io  m'accorsi
tosto  che fui là 've  'l fondo parea.
    E  qual   colui  che  si  vengiò  con  li  orsi
vidi  'l  carro  d'Elia  al  dipartire ,
quando  i cavalli al cielo  erti  levorsi,
    che  nol  potea  sì  con  li  occhi  seguire ,
ch'el  vedesse  altro  che  la fiamma  sola,
sì  come  nuvoletta, in  sù  salire :
    tal  si  move  ciascuna  per  la gola  
del fosso , ché  nessuna  mostra  'l furto,
e ogne   fiamma  un  peccatore  invola.
    Io  stava  sovra 'l ponte a veder surto,
sì  che  s'io  non avessi  un  ronchion  preso,
caduto  sarei  giù  sanz'esser  urto.
    E  'l  duca mio  che  mi vide  tanto  atteso,
disse :"Dentro  dai  fuochi  son  li  spirti;
catun si fascia  di quel  ch'elli è  inceso".
    "Maestro mio", rispuos'io , "per  udirti 
son  io  più  certo  ;  ma  già  m'era avviso
che  così  fosse  , e già  voleva dirti:
    chi  è  'n quel  foco  che  vien  sì diviso 
di sopra, che  par  surger de la  pira
dov'Eteòcle  col  fratel  fu miso?".
    Rispuose a me "Là  dentro  si martira
Ulisse e Diomede , e  così  insieme
a la  vendetta  vanno  come  a l'ira;
    e dentro  da la  lor  fiamma  si  geme
l'agguato  del caval  che fé la  porta 
onde  uscì  de'  Romani il gentil  seme.
    Piangevisi entro  l'arte  per che  , morta,
Deidamia  ancor  si duol d'Achille,
e del Palladio pena  vi  si porta".
    "S'ei  posson  dentro  da  quelle  faville 
parlar  ", diss'io , "maestro , assai ten  priego
e  ripriego , che  'l  priego  vaglia  mille,
    che  non mi  facci  de  l'attender niego
fin  che  la  fiamma  cornuta  qua  vegna ;
vedi  che  del disio  ver' lei mi  piego!".
    Ed  elli  a me:"La  tua  preghiera  è degna  
di molta loda , e  io  però  l'accetto;
ma  fa  che  la tua lingua  si  sostegna.
    Lascia  parlare  a me , ch'io  ho  concetto 
ciò  che tu  vuoi ; ch'ei  sarebbero  schivi ,
perch'e'  fuor  greci , forse del tuo  detto".
    Poi  che  la fiamma  fu  venuta quivi 
dove  parve al mio duca  tempo  e loco,
in questa  forma  lui  parlare  audivi:
    "O  voi  che siete  due  dentro  ad un  foco,
s'io  meritai  di voi  mentre  ch'io  vissi,
s'io  meritai  di voi  assai poco
    quando  nel mondo  li  alti    versi  scrissi,
non  vi movete ; ma  l'un  di voi  dica 
dove , per  lui,  perduto  a  morir  gissi".
    Lo  maggior  corno  de la  fiamma  antica 
cominciò  a scrollarsi  mormorando,
pur  come  quella  cui  vento  affatica  ;
    indi  la cima  qua  e là  menando ,
come fosse  la lingua  che parlasse,
gittò  voce di fuori e disse ." Quando 
    mi  dipartì da  Circe,  che sottrasse 
me  più d'un anno là  presso  a  Gaeta,
prima  che  sì  Enea  la nomasse,
    né dolcezza di figlio , né  la  pieta
del  vecchio padre , né  'l debito amore
lo  qual  dovea  Penelopè far  lieta,
    vincer  potero  dentro  a me  l'ardore 
ch'i'  ebbi  a divenir  del mondo  esperto 
e  de  li  vizi  umani  e del  valore;
    ma  misi  me  per  l'alto  mare  aperto
sol  con  un legno  e con  quella  compagna
picciola  da  la qual  non fui   diserto.
    L'un  lito  e l'altro vidi  infin  la Spagna ,
fin  nel Marocco, e l'isola  d'i  Sardi,
e  l'altre  che  quel  mare  intorno  bagna.
    Io  e'  compagni  eravam  vecchi  e tardi
quando  venimmo  a quella   foce  stretta
dov' Ercule  segnò  li suoi  riguardi
    acciò  che  l'uom  più oltre  non  si  metta;
da  la  man  destra mi  lasciai  Sibilia  ,
da  l'altra  già  m'avea  lasciata  Setta.
    "O  frati  "  , dissi  "che  per cento milia
perigli  siete  giunti a l'occidente,
a questa  tanto  picciola vigilia 
    d'i  nostri  sensi  ch'è del  rimanente 
non  vogliate  negar  l'esperienza ,
di retro  al sol  , del  mondo  sanza gente.
    Considerate  la vostra semenza:
fatti  non foste  a viver come bruti ,
ma per  seguir virtute  e conoscenza".
    Li  miei  compagni  fec'io  sì  aguti,
con  questa  orazion  picciola , al  cammino,
che  a pena  poscia li  avrei  ritenuti ;
    e  volta  nostra  poppa  nel  mattino ,
de'  remi  facemmo  ali  al folle  volo,
sempre   acquistando  dal lato  mancino .
    Tutte  le stelle  già  de  l'altro  polo
vedea  la notte , e 'l nostro  tanto  basso,
che  non surgea  fuor  del  marin suolo.
    Cinque  volte  racceso e tante  casso 
lo lume era  di sotto  da la  luna,
poi  che 'ntrati  eravam  ne  l'alto  passo,
    quando  n'apparve  una  montagna , bruna
per  la distanza  , e  parvemi alta tanto
quanto  veduta  non avea alcuna.
    Noi  ci  allegrammo  , tosto  tornò  in pianto,
ché de  la nova  terra  un turbo  nacque  
e percosse  del legno  il primo  canto.
    Tre  volte  il fé girar  con  tutte  l'acque ;
a la  quarta  levar  la poppa  in  suso
e la prora ire  in giù , com'altrui piacque,
    infin  che  'l  mar fu  sovra  noi rischiuso".

giovedì 17 febbraio 2022

Liberamente tradotta da Sant'Anselmo "Preghiera per gli amici"

 17--2--2022
Ti  prego, o  Padre pio  e buono  , per  quanti  mi amano  in tuo  nome  e per  quelli  che  io amo  in te .
Con  maggiore  intensità ti prego  per quelli  che tu  sai  che  mi  amano  e che  io amo di un amore  più sincero.
Non  ti prego  , Signore , come  un giusto  libero da peccati  , ma  come  uno  reso  sollecito  da ogni  genere  di carità  per gli altri . Amali , Signore , tu  che sei la fonte dell'amore , tu che mi spingi  e mi  dai  l'energia  di amarli .
Sebbene  la mia preghiera non  meriti  di  giovare  ad essi  perché  io sono  un peccatore , giovi loro  il fatto  che questa  preghiera  e fatta   sotto  la tua forza.
Amali  per te , che sei  l'autore  e il  datore  della carità ,non per me  , e fai  in  modo  che  loro  stessi  ti amino con  tutto  il loro cuore , con  tutta  la loro  mente , con tutta  la loro  anima affinché  vogliono  , dicano e facciano  solo  ciò  che  a te  piace e a loro conviene.

Il seme di un dittatore

 17--2--2022
=Non  avrete  problemi a identificarli : da chi si  mette in  piedi sull'autobus  e si butta sul sedile libero, allo  zoticone che fruga tra i  popcorn al cinema ,  all'autista  che  parcheggia  in doppia fila davanti  al panificio senza preoccuparsi  del traffico...Tutti  quelli  che  lo psicologo Didier  Pleux  chiama " tiranni adulti" . Personalità centrate su se stesse , indifferenti o quasi indifferenti al  prossimo , e il cui  numero  si dice  sia  in aumento .
Una  insegnante  di economia che analizza  la  sua  esperienza  , ha  individuato  un  aumento di questi  difficili  temperamenti  :" Gli  adolescenti  a cui  insegno  da  quindici  anni  non  hanno  mai  imparato  a tenere  conto  degli  altri,  il collettivo non ha alcun  significato ai loro occhi.
Sono  incapaci  dimettersi in discussione .  Ci  troviamo di fronte  a un fenomeno preoccupante ,  di cui  è  giunto il momento  di prendere coscienza . Tanto  più  che  una  parte  di loro  sta  raggiungendo  l'età  adulta".
Il   tiranno  adulto  è  in una dinamica di piacere come  un  bambino che  ha  dimenticato  di crescere  . Non ha  mai  veramente  interiorizzato  i limiti del  possibile . Ecco  perché  non sopporta  di sentirsi dire "no" .  Solo  la realtà , quando  si scontra  con  essa  , può  fermarlo . Né  psicotico, né  perverso  , deve  cominciare  a piangere  il suo  desiderio di onnipotenza  e accettare  i suoi  difetti per potersi evolvere . Il tiranno  adulto  non  è una vittima  , è  in una  scelta  esistenziale , a cui  può  decidere di  rinunciare.

= ciò che a mio avviso rende possibile questa realtà, è in modo particolare, l'essere genitore. Genitori che nel figlio identificano se stessi, e condizionano  la vita del figlio, in uno strumento di terapia di tutte le proprie frustrazioni. Figli, non  amati ma adorati  , questo è veramente terribile!
Riguardo all'educazione, il discorso si fa più ampio perché coinvolge la mancanza di educazione degli stessi genitori. Tanto tempo fa, mi trovavo su un auto dell'AMT  , di Catania, c'erano due ragazzi , uno di loro diceva al suo amico, indicando con insulti il vigile che lo aveva multato, che gliela faceva vedere perché suo padre era un uomo che contava. Un figlio cresciuto in questo modo, cosa può diventare, se non un criminale?

mercoledì 16 febbraio 2022

Il viaggio di Malathi oltre la lebbra da: AIFO

 29--10--2023
=Nascere   e vivere  in una famiglia di ferrovieri sembrava  poter  offrire  alla giovane  Malathi  una  vita  comunque  dignitosa in una  regione  povera  come  l'Assam , ricca  solo  per il suo tè  e unita  al  resto  dell'India da uno stretto  corridoio .
Mentre  i due  fratelli ferrovieri si spostano  ogni giorno per  lavoro , il viaggio  riservato a Kumuri è  stato  molto diverso . La  morte   del padre  , anche  lui ferroviere  , la  coglie  all'improvviso e la  colpisce profondamente , tanto  da lasciare  la scuola  dopo  la  quarta elementare . In famiglia  del resto  è  lei  che  si  deve occupare  della  sorella  maggiore  che  ha  problemi  si salute  mentale, e che  per questo  non  ha  potuto  sposarsi . Malathi dedica  alla sorella gran  parte  della giornata , fino  a quando  quattro  anni fa il viaggio  della  vita  non  la fa  incontrare   con la lebbra. 
Quando  le viene diagnosticato   la malattia è già  in stato  avanzato , e  malgrado  le cure la lebbra le  procura una disabilità  alla mano . Comincia così  un  altro  viaggio  tra  un ospedale e l'altro, mentre le condizioni  della mano  peggiorano .
é  solo  nel novembre di due anni fa  che  Malathi   incontra  l'équipe  di AIFO  che  opera  nell'Assam.  Viene  presa  in cura  in modo  opportuno  e soprattutto  si  valuta  la possibilità  di intervento  chirurgico per  riabilitare l'uso  della mano . L'équipe  medica  di  AIFO  , formata  da  personale  locale, e soprattutto  la  fisioterapista  , parla  con  Malathi  e la famiglia che si  convincono  che  si può  fare  . In  effetti  l'operazione  riesce , ma  non  finisce  qui. La  fisioterapista AIFO  segue  Malathi con  visite  domiciliari  per migliorare  l'uso  della mano , ma  anche  per  risolvere  i piccoli  problemi  della  quotidianità.
Il viaggio di Malathi continua  , perché  col  sostegno  di AIFO seguirà  un corso di  sartoria , per  essere  indipendente e aiutare la famiglia . Malathi , che è  anche  il nome di un fiore  dai petali  bianchi, ha  però  un sogno : dare  vita  ad  una   propria  famiglia.
"Non mi sarei  aspettata  che l'équipe  AIFO  ci  avrebbe  visitati,  cercando  di aiutarci a vivere  una  vita migliore , la felicità  conta  molto  di più  dei  semplici  interventi medici". Il  dr. Manimozhi , dell'équipe  di AIFO  che  ha raccolto  la storia di  Malathi ,  aggiunge :" Questi  commenti  sono  abbastanza  comuni  mentre   interagiscono  con le persone cui  prestiamo  le cure e la  nostra attenzione"
La storia  si ripete così  da  un paese  all'altro , perché  la  discriminazione , l'emarginazione , la povertà,   la mancanza  di relazioni sociali e   del lavoro  sono  realtà  altrettanto  forti  che accompagnano la vita  delle persone  colte dalla lebbra , anche  quando  sono guarite  dalla  malattia.
Zacarias  dal Mozambico  racconta  il suo  sogno realizzato  di costruire  una famiglia , dopo  aver  superato  enormi  difficoltà . "La  lebbra  mi ha colpito  da  giovane  , la  mia famiglia  mi aveva  mandato  da un  guaritore  , senza  risultati .  Quando  è stata  scoperta   era già  troppo  tardi  per salvare  le mie mani  e il mio piede . Quando  ho  incontrato  AIFO  la mia  vita ha  cominciato  a scorrere  normalmente , sono  entrato in un gruppo  locale (AMPAL)  e con  questo  ho  superato  non solo  la malattia  ma anche  le discriminazioni  che  la  società  ci riserva" . Oggi  Zacarias   partecipa  alle  attività  per  informare  e sensibilizzare  la sua  comunità   per includere  le persone  che,  come lui,  sono state  colpite dalla lebbra.
AIFO non  si ferma  alla lebbra e  nella  provincia  di Manica  , dove  vive  Zacarias  , si  occupa  della  prevenzione  e cura  di tracoma  e filariosi  linfatica , due  Malattie  tropicali  neglette (MTN)  come  la lebbra. Il tracoma colpisce   gli occhi , attraverso mosche e  insetti , e  si  sviluppa  laddove l'igiene e l'acqua potabile sono insufficienti . La filariosi , inoculazione dalle  larve  di una particolare  specie  di zanzara , colpisce il sistema  linfatico provocando infiammazioni  acute che  possono  portare  all'elefantiasi.
In   Brasile  , che come l'India  condivide  il primato dei malati  di  lebbra  , AIFO   ha  permesso  a Taiza  di uscire  da una lunga serie di malattie ,  tra cui  la lebbra .  Sposata  con  due  figli  , il   marito  è stato colpito a sua  volta  da  chinkungya  , una Malattia tropicale  negletta (MTN)  trasmessa  da  zanzare  infette , che  provoca forti  febbri  e dolori.
Col sostegno di AIFO  , Taiza  vuole  formarsi  nel  campo  sociosanitario  . "So quanto  sia  difficile  essere  malati  , quanto  sia  difficile  vivere  con  persone  malate . è  perché  ho  vissuto  tutte  queste  esperienze  che voglio  prendermi   cura  del  dolore dell'altra persona . Una  volta ho letto una frase  che  ha attirato  la mia  attenzione :" Non sono  quello  che mi  è successo  , sono  quello  che  scelgo  di diventare ". E voglio  diventare  ogni giorno  di più  una persona che aiuta gli altri".

= trovo sempre meraviglioso leggere la rivista dell'AIFO;  amo il clima che si respira che si percepisce. Trovo stupendo la modalità di approccio al paziente; quando  ai miei colleghi e ai medici che ci seguivano in corsia, affermai che il paziente bisogna trattarlo , come una unità psicosomatica , perché l'uomo è :" una unità psicosomatica"  e non può mai essere un caso clinico, una cirrosi   epatica , o un CA  polmonare, mi risero in faccia,  le mie affermazioni erano marziani. Forse  sono una marziana!
Seguendo i casi  di malattie infettive , come casi di umanità sofferente, la mia mente va  ai giorni trascorsi , alle immagine con il COVID19, che giungevano dall'India o dal Brasile, dove un cretino come il loro presidente si è comportato da idiota irresponsabile.
Quando si parla di morti per COVID19, stiamo parlando di un grave problema , perché  nel nostro mondo non si può morire ancora per una malattia infettiva. Ma  paragono , onestamente la nostra realtà con quella dei paesi del sud del mondo, dove si muore per tante malattie infettive, che possono essere eradicate  qualora si affrontassero seriamente le condizioni   ambientali, e la loro bonifica.

lunedì 14 febbraio 2022

Gabriele D'Annunzio Novelle " La fine d'un amore" (traduzione)

14--2--2022

Ci  mettemmo  in cammino  alle  sette  di mattina . Una  vettura  ci condusse ai Campi  Elisi, da  Beaulieu .--Facemmo   colazione  là, sotto  il piccolo  chiosco , in  fondo al giardino , come  un tempo con  Louisa , ridendo  delle  tavole  sudicie  , della  pinguedine   dell'ostessa  , del  pessimo caffè.  Guardavamo  le prugne  del  piccolo  giardino a  traverso la siepe , quasi  annoiati , senza  piacere ; familiarmente , ma  senza  vera intimità .
Una  vettura  ci portò  a  Passy  . Là  ella  ritrovò  qualche  ricordo ,  poiché  aveva  abitato  Passy. è assai  piacevole  il  bosco di  Boulogne .  Il tempo  era  sereno  e tiepido  , era  veramente  un giorno  bellissimo , per  goder  la campagna . Il  sole  non  ardeva  troppo;  la  terra  appariva  umida , in estate ; qua e  là  si aprivano viali solitari, sorgevano macchie   cedue. Doveva  essere  una  ben dolce cosa il perdersi in  quei  viali  e in  quelle  macchie  con una  graziosa  ragazza sfuggita  al giogo  d'un  banco  di negozio   per   una giornata di piacere.
Sotto  un viale  angusto  e limitato da pini giovinetti ,trovammo  una donna  seduta  all'ombra . Leggeva; e ci  guardò  passare  , con  un'aria intenta di curiosità . Una  donna  sola, che  legge  , di mattina in un bosco !  Che  leggeva  mai?  Che  mai pensava?....Ella  guardò  a lungo  noi  due  che  passavamo  , giovini e soli , di mattina , quando eravam  padroni  dell'intero  giorno e dell'intero  bosco!  Rallentammo  il passo  . Io  guardai  più volte  la donna .  Dovevamo  avere  un po' l'aria  di chi finge . Desideravo  non so  perché  , che  quella  ignota  non mi  credesse felice. Dopo  poco, alcuni  gendarmi  ci  passarono  accanto. Ci  mettemmo  a sedere più lontano.
Nulla  rende  più  freddo un uomo quanto  un  rimprovero di freddezza;  nulla  è  più  fastidioso  quanto  lo stare a quattr'occhi , se  non  s'ha  qualcosa da dire . La  solitudine  e   Louisa  m'erano  insopportabili.  Vicino  a lei  non  avevo che un desiderio --il desiderio  d'un  po'  di fuoco  per  accendere  un  sigaro . Spiavo  i passanti  su la via . Non  passò  che un carbonaio ; il quale  non fumava.
Ma  che bisogno  c'è  di  mettersi  per il bosco , in due , quando  ogni  piacere  è finito , quando l'imaginazione non  promette  più  a nessuno de' due  una  curiosità , una  novità!..... Con  Louisa  mi  sarei  annoiato  meno . Louisa  non è  certo  così bella ;  è anche sciocca; non ha su la bocca altro che baci; ed è ,   inoltre  ,  mia  da quasi  un anno . Ma  almeno se tra  noi  due  c'è   qualche  cosa  che  si raffredda ,il solo  a  pensarci  sono io....
Adagiati  l'uno accanto all'altra ,  contemplavamo le  querci , cercavamo gli  insetti tra  l'erba , infastiditi non  soltanto  di noi stessi ma  anche  del  nostro  buon  senso  che  non  potevamo  perdere.
Ella  inchinò  la testa  su' miei  ginocchi  dicendomi di voler  dormire una  mezz'ora . Io  tenevo  in mano  il suo  orologio per contare i minuti.
Andammo  a Boulogne , a  bere  la birra  , sopra  una  di quelle  tavole  rustiche  che  si  metton  per  solito  in torno  ai  balli  campestri . Una  bambina  sgarbata  , che  mi portò  del  fuoco  per il sigaro,  ci disse  che là  si facevano  gran balli la  domenica. Una  danza  ingenua e rumorosa , al suono  d'un   violino di villaggio ;  un buon vinello nei  boccali , ecco il  piacere! Oltre  la siepe  che  ci separava dall'entrata del  bosco, passavan  cavalcate  matutine , elegantissimi tilburys; ancora  il piacere!
Ero  triste  , preoccupato ;  tutti  i miei  pensieri erano  assai  lungi da lei . Ella tentava  di fumare  e  diceva  :--Che  avete?  Vi sentite  male?
Malinconica  domanda.
----Non  vi piace la birra? --io le  chiesi.
--Questa  è cattiva  ; preferisco  la birra  tedesca.
E mi parlò  di Varsavia.
--A me  la birra piace molto . La birra m'inebria --interruppi.
---E  bene ; bevetene--fece  ella  ridendo ; e  me ne versò nel bicchiere .
Tutto  il segreto era  in questo: bisognava  che  c'inebriassimo . Ma  com'era  difficile  l'impresa !
Ella  voleva lavarsi  le mani . La  bambina le porse  un  imbuto  , a cui  turava  l'apertura con un dito. Ridemmo . E poi  a  Boulogne , a  comprar  mele acerbe , uva e nocciole.
Rientrammo , per  mangiarle , nel bosco.
Non  era  possibile  trovare un luogo  più  romantico di  quello in cui  ci  addormentammo .
C'erano  , come  da  per tutto ,  querci  ed  erbe ;  ma  il  luogo  aveva  un  aspetto singolare . Figuratevi  un  piccolo  deserto ridente , lontano dalle  strade ; uno  di quei  misteriosi  e  ombrosi nascondigli  che  si  veggon ne'  sogni.
Quel  giorno  , il piacere per noi  era  un obbligo. Rassomigliavamo a quei  tali  che  si  ripromettono  d'esser  felici   a  un'ora  fissa....La  cosa  era  strana  , senza  dubbio , ma  era  così. C'eravamo  incontrati  per caso ; la novità ci aveva fatto piacere,  un momento , come  sempre  . Ma  Louisa  m'era  subito  caduta  dal cuore , non so perché .
E  che  importa? L'ultimo  capitolo  de' nostri  amori confinava  quasi  con  la prefazione . Dopo  , avevam  conservato relazioni assai  semplici, direi  quasi  d'amicizia , e l'abitudine di vederci la mattina,  ogni  otto  giorni . Louisa  aveva sempre  con me , qualche  cosa  che  arieggiava la  tenerezza --forse , per  probità di donna . Io  poi  non  avrei  davvero  saputo  romperla  bruscamente con lei. Era  rimasto  tra  noi  un  certo bisogno  di forme,  una  specie  di  stima.
Comprenderete  ora  quel  non so  che di  stupido  e di  gelido  che si  levava  tra noi  e quasi  pareva  guardarci dentro li  occhi?  Comprenderete  ora  che cosa difficile  doveva  essere  un bacio  divenuto  necessario , tra  me e  quella  bella ragazza ,in  un  luogo  che  pareva  fatto apposta  per  i  baci?
Il voi , che  avevam ripreso fin  dal  giorno  dopo  la  morte  de'  nostri  amori , influiva  molto su  la situazione ;  uno  sciocchissimo  amor  proprio  faceva  il resto . Nessuna conversazione intima  aveva potuto  ricondurci  all'abbandono  del tu. Ma  era  necessario   finirla  una  buona  volta  con  la freddezza ;--avevamo già  mangiato  l'uva .
Louisa  , da  quell'ottima  figliuola  ch'ella  era, non  voleva in nessun modo aver  la minima colpa  in quel  che  poteva  rimaner  d'amaro tra noi due. Non  lasciò  nulla  intentato  per  ricondurre tra noi  l'allegria e l'abbandono. Dopo questo, giuocammo a  giuochi  infantili . In  vano, in vano!  Tra  la " familiarità" e la "tenerezza " si  levava il "ridicolo".
Ella  aveva  mondata  per me  una  nocciuola  , ma  non  osò  darmela....
Era  mezzogiorno . Stavamo seduti  a una  certa  distanza   l'uno  dall'altra , giuocando a palla  con  le mele acerbe .  Ella  non giunse  a prenderne una  a volo  , che le cadde pesantemente su  la fronte e le  fece male.  Poveretta!  E io  , stupido, non  sapevo  nemmeno  darle un bacio!  Corsi  a lei, la baciai di tutto cuore .---Mia  buona Louisa !...
Pranzammo  a  Boulogne .  Da  Boulogne a Longchamps  la via  è piacevole . La  seguimmo lentamente, parlando  di  politica  . In fondo  alla via, ci  fermammo per parlar di  grammatica  e della  maniera  d'acchiappar le  talpe.  A  Longchamps  io  ho  qualche  ricordo  d'infanzia . La  sera  era  magnifica ; io  non  avevo  riveduto  Lomgchamps da gran tempo . Come  sarei  stato  felice  se avessi  potuto  sedermi  presso  il vecchio  mulino con un'altra  donna ,  dopo  un giorno  di piacere e d'amore , e dirle :
--Guarda  , amica  buona . Qui  era  l'antica  abazia . Io  ci  venni  da bambino ;   e con  Rose facevo  gran giuochi .  Guarda  lì  la porta  dove  ,  di sera  , restavamo  fino  a tardi , a ballare  in  tondo  con i figli  del giardiniere . Scendevamo  laggiù , nel fiume , a pescare i  pesciolini con  una  tazza .  C'erano  qui  intorno  vasti  giardini , cinti  dall'alte  mura badiali . Le  mura  sono  state  demolite per  fabbricare quella  casa  bianca , non  ancora finita.
Le  avrei parlato " del  cagnolino Azor che  si  annegò  in  un pozzo",  degli  immensi  alberi  di tasso  che  ancor  vedo, e de' topi campagnoli cui  davamo  la caccia nel  vigneto....
Dissi  a Louisa .
--Ho  abitato  in quella  casa.
Ella  mi rispose , con  uno  sbadiglio ;
--Ah!  avete  abitato là..
Anch'io  le  avevo  risposto  così , la  mattina , senza  pensarci . Ella mi rendeva  a Longchamps  la moneta d'Auteuil . Era  giusto..
Poiché  eravamo  così  mal  ridotti dall'esserci  rotolati  sull'erba  , io  voleva  giungere  di notte  alla porta Maillot .
Traversammo  lentamente  tutto  il bosco.
--La giornata  v'è  parsa  lunga --le dissi.
--No , affatto . Mi sono  divertita . E voi?
---Moltissimo.
Dicevamo  una bugia . Restava  tra noi  solo il merito di  non avere , in  quel  caso, detta  la verità.--Nous  ne  nous en  voulions  pas  ; c'étaint  tout.

Ho  tradotta  questa  narrazione dal francese  di Gavarni,  pensando che  sarebbe  stato  grato  ai miei lettori conoscere il grande  caricaturista  sotto  un aspetto  quasi  ignoto ai più   .     D'Annunzio

sabato 12 febbraio 2022

Sua Santità Paolo sesto

12--2--2022
Gesù  ha  voluto  che la  sua Chiesa  avesse, fino  alla fine  dei tempi, dei   pastori  che  partecipassero  al suo  sacerdozio in   modo che  l'atto  di  salvezza  di Gesù  fosse  presente  ed  efficace  in tutta l'umanità  e per  tutte le generazioni (Lumen  gentium,28).  In  questi  tempi  , in cui l'umanità  cerca  la propria strada  nell'oscurità  e gli uomini  sono  come  pecore  senza  pastore (I Pt 2,25 e  Mt 9,36),  il cuore  di Cristo  è  più  che mai  vicino  ad ognuno  di loro  per  prevenire  i pericoli  che  li minacciano,  i passi  falsi e  cadute  , e  per  far  crescere  la loro  generosità.
E  per questo  che ognuno deve  misurare  le proprie  responsabilità e rimanere  attento  per scoprire  e accogliere  in sé  i  possibili  segni  della chiamata ad  una missione  "pastorale" , più vicina  all'azione  del pastore  supremo  , alla  sua  parola  e  al suo  sacrificio .
La  vita  deve  essere  consacrata  a qualcosa  di grande . Non  si  può  rimanere  inerti  e insensibili,  sapendo  quante   mani  si  alzano  dai cinque  continenti  verso  colui  che,  rappresentando  il Cristo  tra  loro , può  appagare  la loro  attesa  e rispondere  alle loro speranze.
Sono  mani  di fanciulli e di giovani  che attendono  che  si  insegni  loro  la via  della verità e della giustizia;   mani  di uomini  e di donne  ai quali   l'asprezza  della vita  quotidiana  fa  sentire  più  acuto  il bisogno  di Dio ; mani  di vecchi  ,  di malati , che  aspettano  che  ci si  interessi  a loro  , che  ci si  chini  sulle  loro  pene,  che  li  si consoli  delle loro  amarezze , aprendo  alle loro  anime  stanche  la speranza celeste; mani  di affamati , di  lebbrosi , di  abbandonati  dalla società che chiedono aiuto.
Per  tutti   loro  sono  necessari  dei sacerdoti  , dei  religiosi,  sono  necessarie  delle religiose,  delle anime  che si dedichino agli  istituti  secolari . Ma  , purtroppo  , spesso essi  mancano  esattamente  là  dove   il  bisogno  è  più grande , dove  si fa  ogni  giorno  più tragico.

=Se  è vero che c'è una caduta delle vocazioni sacerdotali, è vero pure  che c'è  il bisogno di avere dei buoni e santi sacerdoti.
Ringrazio ogni giorno , la loro buona presenza nella mia vita , ricordando coloro che non ci sono più, a partine dal sacerdote che  ha amministrato il Santo Battesimo;  dico grazie ogni giorno a coloro  che ho incontrato , nel mio cammino spirituale, sia come sacerdoti secolari , che come religiosi.
Ma  non riesco , a perdonare il prete di campagna  mio nemico, anche perché l'unica cosa che non avrei mai  potuto pensare  è, che lungo il cammino della mia vita, potessi incontrare il male sotto forma di un prete.  
Ma  a quest'ultimo dico grazie, per il male fatto, forse perché , il male non viene mai per nuocere, come  recita un vecchio proverbio. Mi  hanno , insegnato molto , questi anni di guerra, perché mi hanno reso più forte, e pronta ad affrontare con coraggio , le prossime guerre;   ho capito che dietro ad un sacerdozio( che rimane santo) c'è un uomo con il bene ed il male, con la sua personalità fatta dall'ambiente sociale dal quale proviene e quindi  con un grado di educazione, senso di responsabilità morale  che sono dipendenza dell'educazione avuta in famiglia. Le classe sociali sono presente  in tutta  la società umana, e bisogna costantemente , prenderne atto.

giovedì 10 febbraio 2022

Poesie Giosue Carducci "Mattinata"

10--2--2022
Batte  a  la tua  finestra  , e   dice,  il sole:
Lèvati  , bella,  ch'è  tempo d'amare.
Io  ti  reco    il desir  de le  viole
E  gl'inni de le rose  al risvegliare.
Dal mio splendido  regno  a farti  omaggio 
Io  ti  meno   valletti  aprile  e maggio 
E  il giovin  anno  che la  fuga  affrena
Su  'l fior  de la  tua  vaga  età serena.

Batte  a la finestra  , e dice , il vento :
Per  monti  e piani ho  viaggiato tanto!
Sol  uno  de la  terra  oggi  è il concento,
E  de' vivi e de'  morti un  solo  è il canto .
De' nidi a  i verdi  boschi ecco  il richiamo
--Il tempo torna : amiamo , amiamo , amiamo--
E  il sospir  de  le  tombe rinfiorate 
--Il tempo  passa: amate,  amate, amate.--

Batte  al tuo  cor , ch'è  un  giardino in  fiore,
Il mio  pensiero , e dice: Si può  entrare?
Io  sono  un triste  antico viatore ,
E sono  stanco  , e vorrei  riposare .
Vorrei  posar  tra  questi  lieti  mai
Un ben  sognando  che  non  fu  ancor  mai:
Vorrei  posare  in questa  gioia  pia 
Sognando  un bene  che già  mai non fia.