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lunedì 8 gennaio 2024

Una notte di stelle [ le mie fiabe]

 8---1--2024

Una notte di stelle

Era una bellissima serata ,di dicembre ,il cielo ,visto dalla finestra del salotto, era di un blu intenso, tutto trapuntato di stelle: i gelsomini del cielo! Roberta, stava seduta sulla poltrona, vicino alla finestra, ormai da molti anni, la sua padroncina, non si dedicava più a lei, da molto tempo; tranne quelle volte che andava a spolverarla e a cambiare i vestiti. Roberta, ormai si era rassegnata ,a quella sua vita fatta di solitudine, dove trovava compagnia, con una piccola , furbacchiona di volpe, fulva, con un musetto tutto bianco. Alla sua sinistra, su un tavolo, accanto ad una foto della sua padroncina, c' era una piccola amica, che sorrideva sempre.  Una compagnia che Roberta gradiva, era quella di Clelia, molto più piccola di lei, un nuovo regalo della sua padroncina, che di tanto in tanto, veniva a vedere e a spolverare. Che la sua padrona ,era cambiata, lo vedeva, Roberta, era diventata grande, e non la stringeva a se ,con le sue braccine tonde e candide, ormai, da molti anni. Ma la dolcezza ,e l ' amore per lei ,non erano cambiati Si sentiva , fortunata, Roberta, perché non aveva subito il brutto destino, di tutte le bambole, che , quando, le loro padroncine, crescevano, venivano: o, buttate nella spazzatura, o messe in soffitta. Di lei .invece , se ne aveva , ancora, cura.

Con i suoi occhi , grandi, e tristi, Roberta, ogni giorno guardava il mondo, silenzioso ed immobile di quella camera, che cambiava solo poche volte l' anno, quando veniva, il fratello della sua padroncina, ed allora tutti via, quel salotto diventava; - la camera di Antonio-. Quella bella notte ,di dicembre, con un cielo blu, coperto di tanti gelsomini splendenti, accadde qualcosa di strano:
Roberta, sentì uno strano calore ,che le invase tutto il corpo, mentre le sue mani si muovevano lentamente. Sentiva un grande dolore alle gambe, mentre incominciavano a muoversi.  Lentamente, Roberta, scese dalla poltrona e vide, con grande stupore, che riusciva a stare dritta , in piede. Anche Clelia, si era alzata, e si dirigeva verso di lei, come pure la piccola volpe fulva.  Cominciarono a parlare, anzi a bisbigliare, perché era notte, e non volevano svegliare nessuno. Si raccontavano le loro sensazioni, le loro angosce, quando nello scorrere del tempo, rimanevano fissi ed incapaci di comunicare.” I gelsomini del cielo, splendevano, mentre la luna, portava tanta luce nella camera, ad un tratto ,una dolce musica incominciò a suonare, come se nel cielo fosse presente una orchestra ,che suonava il valzer: “Sul Danubio blu” Roberta, sentì che le sue gambe avevano una grande voglia di muoversi, e si lasciò trasportare dalla musica, ed iniziò a danzare. Mentre i suoi amici, in un angolo della stanza, la seguivano.
Ad un tratto, entrò nella camera ,un bellissimo principe, dagli occhi ,azzurro intenso, con un vestito tutto bianco, con bottoni d' oro. Indossava un mantello blu , trapuntato di stelle tutte d' oro, con al centro un piccolo diamante. Si avvicinò a Roberta, e le cinse la vita, e  l ' accompagnò nel valzer. Alla fine della danza , lui la prese fra le sue braccia , e la baciò sulle labbra, poi scomparve, lasciando Roberta, felice, ma stordita .Poi, tutto tacque, e tutti ritornarono al loro posto, immobili, anche Roberta, tornò, sulla sua poltrona. E finalmente capì, che i giorni del gioco innocente, con la sua padroncina , erano finiti; perché lei , la sua padroncina ,aveva incontrato, il suo principe azzurro, e stava per diventare donna. E lei ,sarebbe rimasta lì, amica dei giorni passati. Chissà forse la sua padroncina, avrebbe avuto una bambina, e Roberta, avrebbe potuto ritornare a giocare, ed avere una bimba, AMICA, che l' avrebbe amata e coccolata, con la quale avrebbero trascorso tante ore felici.

 Pina Maria Rita Raciti


=Un  pensiero, un abbraccio , ai bambini di Gaza. Alcuni giorni addietro, in un servizio della RAI , di questi giorni di orrore , ho visto delle bambine di Gaza, sporchi e con stracci ed una ciotola in mano 
a chiedere del cibo, mi sono chiesta come è possibile che un'immagine così tremenda non faccia breccia nel cuore dei politici occidentali. Questa fiaba scritta da me tanti anni fa, parla di una bambola, il giocattolo delle bimbe, delle bimbe con il diritto di essere bambine serene e felici che vivono e godono la loro infanzia.
Non basta , inviare dei soccorsi a Gaza , per mettere la coscienza a posto , perché l'orrore di Gaza , pesa e peserà sulla coscienza della politica occidentale.

Quando i miei nipoti erano piccoli , avevo iniziato a scrivere delle fiabe per loro, ma dato il discutibile comportamento della madre e della sua famiglia, non realizzai il progetto. Le fiabe che fanno parte di quel progetto , sono state   trascritte nel mio blogger, dedicandoli a quei bambini , che hanno un'infanzia negata. 
Naturalmente in questa fiaba si parla di un principe azzurro , che è solo un sogno!

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