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martedì 10 ottobre 2023

Le mie riflessioni barbare

 10---10---2023
Il 22, di settembre ho pubblicato un post , con uno scritto di Sant'Agostino, le parole  del Santo, mi hanno portato alla mente, il  discorso di Padre Consoli, moltissimi anni fa. Ma solo oggi sono riuscita a comprenderlo bene, per mezzo del pensiero agostiniano.
Nel 1987, mi trovavo a Catania con Anna Maria Carbonaro, e Pina Bella,  studiare e frequentare l'università; dopo solo pochi mesi , credo 2 e\o 3, mi sono letteralmente ammalata, per il tanto male che Anna mi stava facendo. In un momento di disperazione , sono uscita di casa e  mi sono recata ,nella chiesa di San Giuliano , in via Crociferi, dove  mi sono messa a piangere , in ginocchio, davanti al Santissimo,  Padre Consoli(mi conosceva perché frequentavo San Benedetto), si avvicinò, e mi chiese il perché; e raccontai le mie pene, le mie umiliazioni, con le due streghe. Mi consigliò di andare via, e questo lo feci, ma il discorso sul perdono, e sul fatto che stavo sopportando tutto ciò , per amore del Signore, non li compresi. Solo ora mi sono chiari, e fanno finalmente parte di me. Parole, che sono, in sintonia , con quelle di Sant'Agostino. Nonostante le sue raccomandazioni, io insistette nell'avvicinarmi, ad  Anna Maria Carbonaro, umiliandomi fino alla negazione di me come persona, perché avevo una grande pietà , per questa disgraziata, e mi sono, letteralmente suicidata. Questa donna è arrivata a farsi vittima, di me. E  ha avuto la benedizione , e  l'appoggio della diocesi di Catania.
Amare i propri  nemici, perdonare  il nemico , non può prescindere dal rispetto della propria dignità.
Dio , Padre , ha creato l'uomo a Sua Immagine e Somiglianza, non chiede all'uomo l'annientamento di se come persona, ma il rispetto della sua integrità fisica e morale. Il perdono, non può non prescindere dal rispetto di se , che non è superbia. Il perdono , è un fatto che tocca la coscienza, dell'uomo, nell'intimo rapporto di lui con Dio  Padre, e non necessita di una riconciliazione , con il proprio nemico. Ho continuato a sbagliare, con Maria Trovato, una consacrata, con il prete mio nemico. Il  rispetto della dignità dell'altro , al di là di ciò che l'altro nella società rappresenta non può prescindere dal rispetto di se, quando l'altro ti aggredisce, con menzogne ed orrori; non si può pensare che da soli , e con i tentativi di dialogo, si possa portare una persona a prendere coscienza  del male che sta facendo, senza  cautelare  se stessi.
Ed ora desidero affrontare un altro problema che nasce , come riflessione , dal pensiero agostiniano.
Ho visto il film, di Martin Scorsese:"Silence", tratto dal libro: "Silenzio" di Shusaku  Endo. Il film è bellissimo, ma non  riesco a trovare il libro , perché non è più in stampa in Italia. C'è un protagonista, che nelle persecuzioni cristiane, per salvare la vita abiura; ma poi va dal padre è chiede la confessione , perché si è pentito, e perché riconosce la debolezza della carne. Questo personaggio fa così , per tutto il tempo. La critica di Endo, è un autore cristiano giapponese, si concentra su ciò che lui definisce la debolezza dei cristiani , in particolare dei cattolici, dato che lui è cattolico.
Pensare ad un Dio Padre Misericordioso , che pronto sempre a perdonare un uomo che compie il peccato , perché è debole carne;  ed io sono solidale con questa critica. 
Dio crea l'uomo a Sua Immagine e Somiglianza, lo crea libero. Il libero arbitrio, ma la libertà costa molto, perché l'uomo libero è responsabile direttamente delle proprie azioni.  La vita dell'uomo è un cammino su una strada dritta con un continuo incontro di un bivio. Il bivio del bene e del male, l'uomo liberamente  sceglie, assumendone la responsabilità , sia per il bene che per il male. L'educazione , rende l'uomo responsabile della giusta scelta. A mio avviso è fondamentale, la  responsabilità etica delle propri azioni.
Quando Gesù , guarisce ,  chiede l'adesione libera dell'uomo; per l'adultera  chiede il pentimento prima del perdono e la consapevolezza di non cadere nello stesso errore.
Maria Trovato l'ho incontrata a San Benedetto, era una donna dell'età di mia madre, lontana dalla sua comunità non si sa il perché , che ho accolto a casa mia,  piangeva per la sua solitudine, per l'isolamento in comunità, ed io ho sottovalutato , le sue reazioni di gelosia o di invidia, e mi sono trovata isolata. Una sera venne a casa mia  e  mi disse:" io ti ho fatto tanto male, alle tue spalle ho detto delle cose terribili, su di te, ma tu ami Gesù, quindi mi perdonerai. Questa donna figlia spirituale di Monsignore Giaquinta, non aveva la responsabilità etica delle proprie azioni, tutto è permesso, non si valuta il male profondo che si fa ad una persona, il Signore è grande e di misericordia , così posso fare tutto. Un cristianesimo da brivido.
Quando nel 1990 ho incontrato il prete di campagna ,mio nemico, questi, iniziò subito con insulti ed orrori fino a giungere ad un linciaggio nei miei confronti e della mia famiglia, persone oneste e perbene, e che lui non ha mai conosciuto. Allora ne parlai con la Priora di San Benedetto, la risposta non si fece attendere:" il Signore  è stato crocifisso , ha patito la flagellazione e la croce sul Golgota, quindi se io amo il Signore , debbo avere il patimento della crocifissione ad opera sua.
Un uomo che ha utilizzato il proprio sacerdozio come potere, ha commesso molti errori , ma non ha mai riconosciuto alcuno.

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