30--6--2022
Avete mai provato il sottile e malinconico piacere , piene di segrete sorprese e d'intimi sussulti , di frugare fra vecchi ritratti in un antico albo di cui , da anni , non si schiudeva fermaglio , in una polverosa cartella di cui , da tanto tempo , non si scioglievano i nastri? Avete mai fissato gli occhi sui pallidi ritratti di coloro che sono morti , poiché , misteriosamente , tutti i ritratti dei morti appaiono scolorati? Volti di morti , volti di persone scomparse , che non rivedrete mai più , volti di creature che, forse, vi amarono e che voi amate male, forse, e che non vi amarono a tempo, forse, volti già consunti dalla tristezza o floridi di una beltà quasi intangibile , volti di tanto vecchi ritratti , di persone che portarono via una parte del vostro cuore , che vi tolsero una luce dall'anima , forse , o che , forse , vi lasciarono un profondo e indelebile ricordo! Questo sottile piacere di scorrere con le dita trepide , fra gli antichi ritratti , dalla malinconia vi fa passare allo spasimo ; e quando , sgomento dai fantasmi che voi stessi avete evocati , lasciate cader l'albo e chiudete la cartella , onde di amarezza seguitano a fluttuare nel vostro sangue . O passato, tu solamente sei vero! Ecco , io ho innanzi un tanto antico ritratto , di una donna , di una signora : è una fotografia che avrà trent'anni , forse, e che fu data alla donna che , degnamente , io ho più amata e venerata nel mondo, a mia madre. Questo ritratto è di Tersa Ravaschieri e già , in quel tempo in cui fu amichevolmente donato , non era un ritratto nuovo ; veggo un viso ovale , sereno , sorridente ,eminentemente giovanile ; e dei bei bruni e folti capelli neri, ove si appoggia un diadema prezioso ; un vestito da festa che scovre un collo e delle spalle statuarie , adorne di una collana ricchissima ; una testa da cammeo, infine , ove la purezza delle linee è animata dalla espressione più spirituale , nella luce dei cari occhi larghi e limpidi , nel sorriso della bella bocca , in tutta la quiete viva e fresca della fisonomia . Il prezioso ritratto , dunque , mostra una Teresa Ravaschieri in tutta la pienezza della sua beltà e della sua grazia muliebre , quando la sua persona e il suo intelletto , il suo fascino e la sua coltura attiravano verso lei gli omaggi divoti d'Italiani e di stranieri , quando il suo nome , illustre per tutti i suoi antenati , illustre per suo nonno , per suo padre , rappresentava , in Napoli , quello della vera gran dama , la gran dama per tutte le ragioni , sotto tutti i rapporti , la gran dama per cui l'alta società napoletana di allora era veramente alta. Prezioso ritratto che ha fatto , che fa profondamente trasalire l'anima mia, che esalta , in un sogno di bellezze e di bontà la mia fantasia e che dà al mio cuore , che non sa obliare , con un nuovo fiotto l'inconsolabile rammarico , quello di non aver visto ,l 'anno scorso , trapassar l'anima grande di Teresa Ravaschieri , quello di non aver potuto , in gramaglia , seguire , a piedi , il suo corteo funebre , quello di non aver potuto baciare , piangendo , la pietra marmorea che chiude il suo sepolcro , come quello di una seconda madre.
=prima di tutto, Napoli, non è solo spazzatura, e miseria , o peggio criminalità , Napoli ha il suo cuore nobile, la sua grandezza , la sua signorilità.
Le parole della Serao, mi portano al mio mondo , all'album di foto della famiglia della mia mamma, di gran signore del tempo che fu. Mi chiedo , dove si trova oggi la femminilità, la grazia , la bellezza della donna?