21--4--2022
--l'uomo potrebbe allontanarsi dalla sua destinazione per due vie opposte , che il nostro secolo realmente travia in questi due modi , ed è diventato preda della rozzezza da una parte , del rilassamento e del pervertimento dall'altra . Egli dev'essere salvato da questo duplice errore mediante la bellezza . Ma come può la cultura estetica opporsi nello stesso tempo a questi due mali opposti e riunire in sé due proprietà contraddittorie ? Può frenare la natura nel selvaggio e metterla in libertà nel barbaro? Può nello stesso tempo legare e sciogliere ? E se non compie realmente queste due azioni ,come si può ragionevolmente attendere da lei un sì grande effetto , qual è il perfezionamento dell'umanità?
Veramente si è dovuto sentire già troppo che uno sviluppato sentimento della bellezza affina i costumi, sicché non sembra necessaria una nuova dimostrazione su questo punto. Tale affermazione si fonda sull'esperienza quotidiana , che mostra come quasi sempre ad un gusto educato vada unità chiarezza d'intelletto , vivacità di sentimento , liberalità e perfino dignità di condotta , e al gusto non educato il contrario . Si indica con una certa sicurezza l'esempio della più civile di tutte le nazioni dell'antichità , presso cui nello stesso tempo il sentimento della bellezza raggiunse il suo più alto sviluppo , e l'esempio contrario di quei popoli , in parte selvaggi e in parte barbari, che espiano la loro insensibilità al bello con un carattere rozzo o almeno duro. Ciò nondimeno , talvolta viene in mente ai pensatori o di negare il fatto , oppure di dubitare della legittimità delle conseguenze che se ne traggono . Essi non giudicano tanto male la selvatichezza che si rimprovera ai popoli incolti, né tanto favorevolmente la raffinatezza che si vanta nei popoli civili. Già nell'antichità vi furono uomini che ritennero le belle arti tutt'altro che un beneficio e perciò furono molto inclini ad impedire alle arti dell'immaginazione l'accesso nella loro repubblica.
Non parlo di coloro che ingiuriano le Grazie solo perché non hanno mai goduto il loro favore . Questi non conoscono altra misura di valore fuorché la fatica dell'acquisto e il profitto materiale ; come potrebbero essere in grado di apprezzare il tranquillo lavoro del gusto nell'uomo esteriore ed interiore , e non perdere di vista , per gli accidentali svantaggi della cultura estetica , i suoi vantaggi sostanziali? L'uomo senza gusto della forma disprezza ogni grazia nell'esposizione come seduzione , ogni finezza nei rapporti sociali come simulazione , ogni delicatezza e magnanimità di condotta come esagerazione ed affettazione . Egli non può perdonare al favorito delle Grazie di saper rallegrare come uomo di società ogni conversazione ; di saper dirigere , come uomo d'affari , tutte le menti secondo le proprie intenzioni ; d'imprimere forse , come scrittore , il proprio spirito a tutto il secolo . Mentre egli , vittima della diligenza , non riesce ad attirare alcuna attenzione con tutto il suo sapere , né a smuovere dal suo posto una pietra . Non potendo mai imparare da quello il geniale segreto di rendersi piacevole , altro non gli rimane che deplorare la perversione della natura umana , che onora l'apparenza più della sostanza .
Ma vi sono anche persone degne di considerazione , che si dichiarano contro l'influenza della bellezza provviste di formidabili ragioni fornite loro dall'esperienza. "Non si può negare "- dicono- " che le attrattive del bello possono servire a fini lodevoli , in buone mani ; ma non è contrario all'essenza dello stesso il produrre proprio l'effetto opposto in mani cattive , e l'adoperare la sua forza , capace di avvincere le anime , per l'errore e l'ingiustizia . Appunto perché il gusto fa attenzione solo alla forma e no mai al contenuto , finisce per dare all'animo la pericolosa tendenza a trascurare ogni realtà in generale , e a sacrificare verità e moralità ad una seducente apparenza . Sparisce così ogni differenza sostanziale delle cose e soltanto la parvenza determina il loro valore . Quanti uomini d'ingegno "--continuano--"vengono distolti da un'attività seria ed intensa per la forza seduttrice del bello , o indotti perlomeno ad esercitarla superficialmente! Quanti deboli intelletti si trovano in contrasto con le istituzioni civili solo perché alla fantasia dei poeti piacque di rappresentare un mondo dove tutto avviene in modo affatto diverso , dove nessuna convenienza lega le opinioni , nessun'arte opprime la natura ! Quale pericolosa dialettica non hanno imparato le passioni, da quando nei quadri dei poeti fanno sfoggio dei più brillanti colori e tengono ordinariamente il campo nella lotta contro la legge e il dovere? Che cosa ci ha guadagnato la società , se ora la bellezza dà leggi al comportamento , governato prima dalla verità , e se l'impressione esteriore decide dalla stima , che dovrebbe essere legata soltanto al merito? è vero , ora si vedono fiorire tutte le virtù che producono con l'apparenza un piacevole effetto e che conferiscono un valore nella società; ma in cambio si vedono anche regnare tutte le licenze ed essere in voga tutti i vizi che si presentano sotto belle sembianze ". In realtà deve dar da pensare il fatto che quasi in ogni periodo storico in cui fioriscono le arti e regna il gusto, l'umanità decade , e non si può citare l'esempio di un solo popolo , dove un alto grado e una grande diffusione di cultura si unisce a libertà politica e a virtù civili , e dove il bel costume e i buoni costumi , la raffinatezza della condotta e la rettitudine di questa andassero di pari passo.
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