4--2--2021
Qual' è il compito della Comunità? Il passaggio graduale a una nuova dimensione. Ho detto graduale; infatti il trattato impone che il periodo transitorio sia di dodici anni , diviso in tre tappe di quattro anni ciascuna, e che in caso eccezionale il Consiglio dei ministri deliberando all'unanimità alla fine di ciascuna tappa , possa prolungarlo di un anno, prevedendo un massimo di quindici anni per la instaurazione perfetta del mercato comune. Dodici o quindici anni sono molti evidentemente, per realizzare la piena unione doganale e giungere gradualmente , senza scosse , alla fase finale . C' è anzitutto l'abolizione delle tariffe interne doganali fra i sei stati della Comunità . Il 1° gennaio di quest'anno è infatti scattata la molla che sta per abbassare il primo diaframma , cioè vi è stata una riduzione dl 10% dei dazi doganali , non solo senza inconvenienti , ma con un aumento notevole del commercio fra i sei paesi. è molto interessante a questo proposito tener presente un altro dato: attualmente il commercio mondiale dei sei paesi della Comunità rappresenta il 21,8% di tutto il commercio del mondo; quindi la Comunità rappresenta la seconda potenza commerciale del mondo dopo gli Stati Uniti . Vi sarà poi l'abolizione di ogni restrizione quantitativa e, ciò che più conta, nel momento finale , cioè nel momento in cui gli Stati avranno abolito fra loro restrizioni agli scambi e le tariffe doganali, avranno altresì creata una tariffa esterna comune, nel suo interno , ma sarà ugualmente difesa verso l'esterno da una tariffa comune.
......Sorgono poi alcun problemi di fondo , per esempio il problema della libera circolazione degli uomini , che è il problema particolarmente interessante per gli italiani. Il trattato dice che alla fine del periodo transitorio il cittadino europeo potrà liberamente spostarsi nei sei paesi della Comunità , senza passaporti , visti né permessi di soggiorno , per rispondere ad offerte di lavoro liberamente .
Occorre quindi prima di tutto una sana politica economica che crei i posti di lavoro ed in secondo luogo si devono preparare gli uomini per i nuovi posti di lavoro , perché purtroppo in Italia la mano d' opera attuale non è preparata ad occupare i posti che la Comunità le offrirà certamente . Ci saranno certamente dei posti: ho parlato circa due mesi fa con il ministro del lavoro tedesco , il quale mi ha detto che ha un'estrema preoccupazione per quello che avverrà in Germania fra tre anni, fra tre anni compiremo vent'anni dal periodo della guerra e quindi vi sono i non nati di vent'anni fa, un vuoto di tre milioni di persone , in Germania , in un'espansione economica che richiede continuamente mano d' opera . Mi è stato domandato molto semplicemente: è l'Italia in condizioni di mandarci , non sterratori , ma operai qualificati? Ecco perché tutto lo sforzo del nostro Paese deve essere di preparare gli uomini ad occupare posti sempre più difficili perché le tecnologie avanzano.
.....Ora , noi dovremo assolutamente mutare indirizzo , praticando non la politica del cantiere, ma la politica della preparazione seria degli uomini . Non si deve più parlare di emigranti nell'ambito della Comunità; l'emigrante era un povero disoccupato affamato , il quale era disposto a recarsi ovunque , in evidente condizione d'inferiorità rispetto ai compagni della zona che lo riceveva . Si spiegava la resistenza alla emigrazione degli stessi sindacati degli altri paesi, perché arrivava questa mano d'opera squalificata , pronta a vendersi al primo offerente , che naturalmente falsava le condizioni del mercato di lavoro . Viceversa il cittadino europeo potrà liberamente spostarsi nell'ambito della Comunità per rispondere all'offerta di lavoro in piena e riconosciuta parità di diritti e d'impegni , come lavoratore europeo . Il trattato prevede che per preparare questi spostamenti noi possiamo favorire lo scambio dei giovani lavoratori fra imprese dei diversi paesi per prepararli rispetto alla lingua , alle tradizioni , ai costumi.
= molta storia è trascorsa , dal tempo di questo discorso; l'Europa ha fatto passi da gigante, molto c'è ancora da fare per poter dire unità europea. L'Italia, oggi più che ieri è fondamentale, che la scuola, l'università abbia un potenziamento non solo di risorse , ma anche di serietà. Oggi , più di ieri esiste un possibile confronto fra i laureati europei. Ma il pericolo è sempre dietro l'angolo, si tratta della dispersione scolastica, oggi non è possibile , l'analfabeta ed ignoranza. Dispersione che vuol dire, emarginazione, e quindi formazione di scarti. Gli scarti sono pericolosi, perché l'emarginazione crea frustrazioni, e violenza. Nel meridione la dispersione scolastica vuol dire criminalità organizzata.
Non è con il reddito di cittadinanza che si combatte la presenza di una cospicua frangia di popolazione che costituisce quello che una volta si chiamava sottoproletariato.
I vecchi emigranti italiani dispersi nel mondo, si erano poveri , ignoranti, ma avevano un'esperienza secolare come contadini, operai, artigiani, ed hanno fatto per questo la ricchezza di molti paesi dove sono andati. In fondo oggi possiamo dire che la ricchezza di certi paesi oltre l'Atlantico si sono costruite sulle spalle degli italiani. Non è possibile fare il paragone con la spazzatura che viene dall'Africa.
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