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giovedì 4 febbraio 2021

"Libertà per gli uomini e le merci entro la Comunità economica europea" Da( una conferenza del prof. Giuseppe Petrilli, Commissario della Comunità economica europea, il 6 giugno 1959)

4--2--2021

Qual' è  il compito  della Comunità?  Il  passaggio  graduale  a  una  nuova  dimensione. Ho  detto  graduale;  infatti  il trattato  impone  che il  periodo  transitorio  sia  di dodici anni ,  diviso  in  tre  tappe  di  quattro  anni  ciascuna,  e che  in caso  eccezionale   il    Consiglio  dei  ministri   deliberando  all'unanimità  alla  fine  di  ciascuna  tappa  , possa  prolungarlo di un anno,  prevedendo  un  massimo  di quindici  anni per  la  instaurazione perfetta del  mercato  comune.  Dodici  o quindici  anni  sono  molti  evidentemente, per  realizzare  la piena  unione  doganale e giungere  gradualmente  , senza   scosse  , alla  fase  finale . C' è anzitutto  l'abolizione  delle  tariffe interne  doganali  fra  i sei  stati  della  Comunità . Il   1°  gennaio  di quest'anno è  infatti  scattata  la  molla  che  sta  per  abbassare  il primo  diaframma , cioè  vi è  stata  una   riduzione  dl  10% dei dazi  doganali , non  solo   senza  inconvenienti , ma  con  un  aumento  notevole  del  commercio  fra  i sei  paesi. è  molto  interessante  a questo  proposito  tener  presente un altro  dato: attualmente  il  commercio  mondiale  dei sei  paesi  della Comunità  rappresenta il  21,8%  di tutto  il commercio del mondo;   quindi  la  Comunità  rappresenta  la seconda  potenza  commerciale  del mondo  dopo gli Stati  Uniti .  Vi  sarà   poi  l'abolizione    di    ogni  restrizione  quantitativa e,  ciò  che  più  conta,  nel  momento  finale , cioè  nel momento  in cui  gli Stati  avranno  abolito  fra  loro  restrizioni  agli scambi  e le tariffe  doganali, avranno  altresì creata  una  tariffa  esterna comune,   nel  suo  interno  , ma  sarà  ugualmente  difesa  verso  l'esterno da una  tariffa comune.
......Sorgono  poi  alcun  problemi  di fondo  , per  esempio il  problema  della  libera  circolazione  degli  uomini , che  è il  problema  particolarmente  interessante per gli italiani. Il   trattato  dice  che  alla fine del  periodo  transitorio il cittadino  europeo  potrà  liberamente  spostarsi nei  sei paesi della Comunità , senza   passaporti , visti né  permessi  di soggiorno  , per  rispondere  ad  offerte di lavoro liberamente .
Occorre  quindi  prima  di tutto  una  sana  politica  economica  che  crei  i  posti  di lavoro ed  in  secondo  luogo si devono  preparare   gli uomini per  i  nuovi  posti  di lavoro  , perché  purtroppo in Italia  la mano  d' opera  attuale  non è  preparata  ad  occupare  i  posti  che  la Comunità  le  offrirà  certamente .  Ci  saranno  certamente  dei posti: ho parlato  circa  due  mesi  fa  con  il  ministro   del lavoro  tedesco  , il quale  mi ha  detto  che  ha  un'estrema   preoccupazione  per  quello che  avverrà  in Germania  fra  tre   anni,  fra tre anni compiremo  vent'anni dal  periodo della guerra  e quindi  vi sono  i non  nati  di vent'anni  fa,  un vuoto  di tre  milioni  di persone , in Germania , in  un'espansione  economica  che  richiede   continuamente  mano d' opera . Mi  è stato  domandato  molto  semplicemente: è  l'Italia  in condizioni  di mandarci ,  non  sterratori  , ma  operai  qualificati?  Ecco perché  tutto  lo sforzo  del nostro  Paese  deve essere  di preparare  gli uomini  ad  occupare  posti  sempre  più  difficili  perché  le tecnologie  avanzano.
.....Ora  , noi  dovremo  assolutamente  mutare  indirizzo ,  praticando  non  la politica  del  cantiere,  ma la politica  della   preparazione  seria  degli uomini .  Non  si  deve  più  parlare  di emigranti  nell'ambito  della Comunità;  l'emigrante  era  un povero  disoccupato  affamato  , il  quale  era  disposto  a  recarsi  ovunque , in  evidente  condizione  d'inferiorità  rispetto  ai  compagni  della  zona  che  lo riceveva . Si  spiegava  la resistenza  alla  emigrazione degli  stessi  sindacati degli altri paesi, perché  arrivava questa  mano  d'opera  squalificata , pronta  a vendersi al primo  offerente , che  naturalmente  falsava  le condizioni  del  mercato di  lavoro . Viceversa il cittadino  europeo  potrà  liberamente  spostarsi  nell'ambito  della Comunità  per  rispondere  all'offerta  di lavoro  in piena  e riconosciuta  parità  di diritti  e  d'impegni ,  come  lavoratore  europeo . Il  trattato  prevede che  per  preparare  questi  spostamenti  noi  possiamo  favorire  lo  scambio  dei  giovani  lavoratori  fra  imprese dei  diversi  paesi  per  prepararli  rispetto  alla  lingua  , alle tradizioni , ai costumi.

=  molta storia  è  trascorsa  , dal tempo di questo  discorso;   l'Europa   ha fatto passi da gigante, molto c'è  ancora da fare  per poter  dire unità europea. L'Italia, oggi più che ieri è fondamentale, che la scuola, l'università  abbia un  potenziamento non solo di risorse , ma anche di serietà. Oggi  , più di ieri esiste un  possibile  confronto fra i laureati europei. Ma  il pericolo è sempre dietro l'angolo, si tratta della dispersione scolastica, oggi non è possibile , l'analfabeta  ed ignoranza. Dispersione che vuol dire, emarginazione, e quindi formazione di scarti. Gli scarti sono pericolosi, perché l'emarginazione crea frustrazioni, e violenza. Nel meridione la dispersione scolastica vuol dire criminalità  organizzata.
Non è con il reddito di cittadinanza che  si combatte  la presenza di una cospicua  frangia di popolazione che costituisce quello che  una volta si chiamava sottoproletariato.
I vecchi emigranti italiani dispersi nel mondo, si erano poveri , ignoranti, ma  avevano un'esperienza  secolare come contadini,  operai, artigiani, ed hanno fatto per  questo la ricchezza di molti paesi dove sono andati. In fondo oggi possiamo dire che la ricchezza di certi paesi oltre l'Atlantico si sono costruite sulle spalle degli italiani.  Non è possibile fare il paragone con la spazzatura che viene dall'Africa.

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