15--112020
Questo articolo, dimostra che il problema del decentramento amministrativo è sempre attuale , e che la buona amministrazione si fa sul luogo e incomincia dai piccoli problemi.
...Sono appena finite queste spiegazioni che un tizio , là dentro , avendo capito chi aveva occasione d'incontrare , si alza e dice che la strada ---quella che dal paese porta alla provinciale ---è in disordine , con la neve di quest'anno , con le piogge del mese scorso era diventata faticosa . "Lo so, lo so --risponde il sindaco ---ma hanno cominciato a portare la ghiaia ieri o questa mattina . Poi viene il compressore , ancora un giorno di pazienza ". Quel tizio non è convinto e per fortuna un ragazzo , che sta lì a guardarci da un angolo , racconta che ha visto lui venire e andare il camion della ghiaia proprio ieri .
Intanto vengono a dire che il telefono non è più bloccato , adesso funziona , forse si potrebbe anche chiedere un numero di New York. Il sindaco e Franco vanno nell'altra stanza , io rimango solo e un tale , in maniche di camicia , che sedeva ad un tavolo solitario , mi chiede se può parlare d' una cosa molto delicata( non precisa quale) con quei due personaggi . Gli rispondo: " Certo , deve dire a quei due tutto quello che vuol dire".
Così " quei due" tornando non fanno nemmeno in tempo a sedere che quel tale dice:" Signor sindaco , ci sarebbe anche la faccenda dell' ambulatorio". Il sindaco guarda il bicchiere di Sizzano che non gli lasciano gustare e risponde :" Ma l'ambulatorio è stato deciso da un pezzo": E Franco spiega:" Si tratta di trovare un locale adatto , una stanza a piano terreno . Lei sa che non è facile".
L' oste , la moglie dell'oste e quello che aveva parlato della strada e l'ultimo che aveva sollevato il problema dell'ambulatorio , riuniti a consiglio , giravano con la memoria per le strade del paese alla ricerca d'un locale adatto. C'erano pareri e contropareri e proprio la soluzione non risultava facile . Alla fine il sindaco disse :" Le dò un incarico preciso : mi trovi un locale adatto , adesso ha capito come deve essere , e mi avverta subito . Io penserò al resto".
Tornando fuori , sulla strada ed era tardi . "Come vola il tempo " disse il sindaco dirigendosi a testa bassa , le spalle un po' curve , quasi di corsa verso la chiesetta che volevamo visitare.
Era alla fine d'una stradina , che si perde nei campi , alle spalle d'un piccolo cimitero . La chiave non funzionava bene. Poi la porta finalmente si aprì e noi entrammo . Guardavo sui muri le figure dipinte dal Cagnoli e ascoltavo le parole dell'amico sindaco, che ancora si infervorava nel suo progetto di mettere in salvo e di farle vedere a tutti togliendole dalla solitudine di quei luoghi . Ma pensavo ad altro.
In quel momento le conferenze al vertice , le crisi ministeriali , i giuochi dell'alta politica sfumavano in prospettive fuggenti verso orgogliosi miraggi di astuzie , di potere , di pace e di guerra. Davanti a me, vero e vivo , rimaneva questo umano e indispensabile amministrare la cosa pubblica nell'ambito d'una collettività ancora visibile a quattr'occhi , ancora raggiungibile in maniera diretta . Ed avevo la sensazione che l'unica scuola buona per i politici comincia da qui.
Nessun commento:
Posta un commento