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mercoledì 10 luglio 2019

Thomas Merton(1915--1968) LA VIA DELLA CONTEMPLAZIONE: UN PONTE FRA ORIENTE E OCCIDENTE di Caterina Corinto

10--7--2019
" Ma  gli uomini hanno  tanto  parlato  di pace  e mai  come ora  vi è  stata  così  poca  pace  nel mondo...Ci  prescriviamo  l'un l'altro  rimedi che  portino  la pace  mentale , ma  siamo  divorati  dall'ansia.  Elaboriamo  piani  per il disarmo  e  la pace  tra le nazioni, ma i  nostri  piani  cambiano  solo  il modo  e la forma  di aggressione....Eppure  nel mondo  la pace  c'è. Dove  la si può trovare?  Nel cuore  di uomini e donne  che  sono  sapienti perché  umili, umili a sufficienza  per  essere  in pace  anche  nell'angoscia, per  accettare il  conflitto e  l'insicurezza e superarli  attraverso l'amore.."
Con questa citazione, tratta   da  un libro  di T. Merton , ---si scorge  quale  può  essere  la via  della  pace e della  contemplazione: quella  che scelse  il giovane  americano  allorché -decise  di entrare  in un  monastero trappista--non per isolarsi  dai problemi  degli uomini  , ma per  vivere  meditando , lavorando e pregando per tutti , in  intima  comunione  di amore con  l'umanità intera.
Thomas Merton,  figlio  di artisti , rimase orfano di madre  a soli  sei anni  e, dopo  aver  seguito il  padre in  Inghilterra, perse  ance lui  che  si spense in atroci sofferenze. Il giovane  Thomas  aveva compreso che  nel  padre  morente --"dietro  il  muro  del suo isolamento, l'intelligenza e  la volontà ...si erano  rivolte  a Dio e  comunicavano con Dio". Egli vide in lui , così,  l'esempio e il  compimento di  una  autentica  fede  cristiana.---------------------
Frequentò il  Clare  College di Cambridge,----dati i risultati insoddisfacenti dei  suoi , studi,  gli venne consigliato  di tornare  negli Stati Uniti  d'America.  E fu là che si iscrisse alla  Columbia  University di New  York  ove conseguì il  Master  in letteratura  inglese. Iniziò  poi a lavorare per conseguire  il dottorato in filosofia.----------------------------------
Fu la sua  stessa insoddisfazione, unita  alla sua  inquietudine  a  condurlo  verso  altri  studi, specie  di filosofia  ivi inclusa  quella   di  cristiani  come : Jacques  Maritain ed  Etienne  Gilson e  infine a  riaccostarlo alla religione   e ai sacramenti.
La scelta  di  una vita monastica, in un  degli Ordini  più  severi  della  Chiesa cattolica , fu  dovuta  a una  una ispirazione  particolare,  anche  se, all'interno  del suo  monastero , Thomas - che  prese  il nome  di Fratello  Louis-- non  fu  priva   di  difficoltà  e  di  insorgenti nuove  inquietudini, dovute anche alle vicende  del suo  tempo dalle quali  non cercò  di  estraniarsi. Da  un lato  egli era  il contemplativo,  l'uomo  della preghiera e  dall'altra  non poteva  esimersi  dall'interessarsi  alle  questioni  dell'America, alle contestazioni giovanili, specie  negli  anni  in cui  gli Stati Uniti erano  impiegati  in  guerre...dalla  ultima  fase  della seconda guerra mondiale, a quelle  della Corea, del Vietnam, fino al riarmo  nucleare...
Sul piano  religioso-culturale l'interesse  di Thomas  Merton si aprì col  tempo allo studio  del monachesimo  non cristiano, specie  a quello  estremo--oriente   della  Cina  e del Giappone il  cui  influsso si  faceva  ormai  sentire    ampiamente  negli Stati Uniti  , anche  all'interno  della Chiesa  cattolica, tra coloro  che  già  si  occupavano ,  fin  dagli  anni  cinquanta , del  dialogo   inter religioso ."Se qualcuno  deve  essere  interessato  alle  tradizioni  orientali lo  sono indubbiamente  i religiosi  degli ordini  monastici. Nonostante le numerose differenze  tra  le due  tradizioni queste  hanno  molto in  comune, e soprattutto alcuni   assunti  basilari  che  distinguono il  monaco ,o lo zen, da  coloro  che  conducono una  vita , per  così dire , aggressivamente non  contemplativa";così si esprime Merton nella prefazione  al suo volume "Mistici e maestri  dello zen".
Thomas Merton,  -------venne ben presto  in contatto con  maestri  cinesi  e giapponesi  che  insegnavano  negli  Stati Uniti:alla loro  scuola , non  esitò  a studiare , per  quanto  gli  fu  possibile ,  cinese  e giapponese e, con  la sua  sensibilità  di poeta , con la sua intelligenza duttile e  penetrante, riuscì  a cogliere  l'essenziale  del  pensiero  estremo-orientale.
A proposito dell'incontro tra  le culture  dell'Europa e dell'Asia, Thomas  Merton  ha  scritto parole  illuminanti che  meriterebbero  di essere  meditate  da  tutti  coloro che,  in  un modo  o nell'altro ,  si interessano  al dialogo, e soprattutto dai giovani  che  oggi  anche in Italia , credono  di  trovare  nelle  religioni  orientali qualcosa di  radicalmente  diverso dal cristianesimo.  "il Cammino  del  buddhismo --osserva  Merton--volge  verso  una  illuminazione che  è apertura al di là  del sistema , al  di là  delle  strutture  culturali e  sociali, al di là del rito e della  fede religiosa (anche  se  accoglie molti tipi  di  soprastrutture  sistemiche ,  sia  religiose che culturali:tibetana, birmana, giapponese ecc). Ora, riflettendo un  momento, troveremo  che  anche  nel cristianesimo , come  anche  nell'islam  esistono al di là dell'aspetto "religioso"della  loro fede".
Non sono infatti le strutture  sociali o culturali  a caratterizzare  l'essenza  di una fede, anzi  difficilmente si comprende una religione se la si  identifica  unicamente  con il contesto  socio-culturale in cui  si  manifesta nelle  varie  epoche  storiche.  "Anche  nell'islam, i sufi aspiravano al  fanà , l'estinzione  di quell'io sociale  e culturale  che  è  costituito  dalle  forme  strutturali e  dalle  consuetudini religiose. L' estinzione  è l'apertura  in un  regno di libertà  mistica , nella  quale  l'io si  perde per  poi  ricostituirsi in  baga: qualcosa come  l'uomo  nuovo del cristianesimo, come  lo  intendevano i mistici cristiani(compresi  gli apostoli)"."L'illuminazione del buddhismo, la scoperta  zen del volto originario  dell'uomo, prima  della nascita, non è la scoperta di un Buddha da vedere , ma l'essere un Buddha.
Nella"Via  semplice  di Chuang Tzu"( l'eremita cinese che è  uno dei massimi rappresentanti  del taoismo, vissuto  in Asia  quasi  2500 anni fa) l'insegnamento che ne deriva  rispecchia"un certo  gusto  per la semplicità, l'umiltà, il  nascondimento, il silenzio e, in  generale, il rifiuto  di  prendere  sul serio, l'ambizione  l'arrivismo  e  la superbia  di  cui  bisogna  armarsi per  farsi  strada  in  questa  società". Il Merton  osserva poi  che  nella  tradizione  ebraico--cristiana  il libro   che  più  si  avvicina  ai  testi  classici  taoisti  è il  Siracide;  ma  anche  nel  vangelo  si parla  spesso di quella  ingenuità  e  umiltà che  corrispondono  alle  più  profonde   aspirazioni del  libro  di   Chuang Tzu e del Tao  teb  Ching.----------------------------------------------------------------------
Durante e dopo il Concilio Vaticano 2° il Thomas Merton  svolse  un  interessante  lavoro ecumenico  che  andava  intensificandosi e allargandosi. Sempre  più di  frequente  manteneva  i contatti  con  protestanti , ortodossi e con  persone  quali Dorothy Day, colei  che "obbediva  non a regole , Stati  o sistemi , ma  al Vangelo". Nella  sua corrispondenza   con  essa , come pure in un  articolo pubblicato nel  "Catholic  Worker" egli  afferma :"Io  sono  uno dei pochi  preti  cattolici  del Paese  che  è  uscito inequivocabilmente allo  scoperto a   sostegno  di una  lotta  del tutto    intransigente  per l' abolizione della guerra  e per l'impegno di mezzi  non violenti nella  composizione  dei  conflitti  internazionali, con  la  seguente  implicazione  di  condanna  non  solo delle  bombe, ma anche degli  esperimenti nucleari....".  Il movimento  The  Fellowship of Reconciliation, organizzazione  pacifista  ecumenica  pote'  contare  su Thomas Merton tra i suoi collaboratori:"Io mi sforzo di far parte di questo movimento,scriverà  Merton  in una  sua  lettera  a  Papa Giovanni 23°, per  quanto  mi è possibile , qui nel  chiostro  con  le mie  preghiere e i  miei scritti e  persino  con  le  conversazioni che  intrattengo  con  le persone che  vengono qui".-------------------------------------------------------Merton   ammirava  molto il Mahatma  Gandhi per  il suo  amore  alla preghiera e per  la sua  capacità  di unire  contemplazione  e azione,Thomas Merton , come  Gandhi , restò  fedele  alla  propria  , lavorando  a favore  della  ricerca incessante  del Vero.
Il Merton  aveva letto inoltre gli scritti  di D.T.Suzuki--che pote' incontrare (nel 1964), quando questo  era ormai ultranovantenne, negli Stati Uniti--e  lesse pure con  grande interesse le opere di  A.K. Coomarasvamy sull'arte e su tematiche  di induismo e  buddhismo.-------------------------------------------------------------------L'itinerario  di Thomas Merton fu, per  lui e per tutti  coloro  che  lo incontrarono  , veramente pieno  di  luce e  di prospettive  per  il futuro del dialogo  tra  le religioni. Thomas  Merton inoltre  fu   profondamente colpito dalla grande  povertà  delle citta'  dell'Asia che  visitava  , da Bangkok a Calcutta  dove  prese  parte  a una  Spiritual  Summit Conference promossa  dalla organizzazione Temple of Understanding. In quella occasione si sentì , alla  vista  della povertà degli altri   partecipanti, come "un ricco americano  che in mezzo a dei poveri autentici  si  vergognava  del  denaro  che  aveva  in tasca e  della macchina  fotografica  che  portava appesa al collo".--------------------------------------------------Nel discorso che tenne  a Calcutta"Merton  prese  le parti di  tutti  coloro  che  erano  privi , per  libera  scelta , di  rilevanza  sociale, compresi quelli  che  offrivano  testimonianza  di vita  monastica".Particolarmente interessanti le parole dello stesso Merton sulla  unità religiosa:"Il livello di  comunicazione più  profonda non  è  comunicazione, ma  comunione . E questa  è senza  parole .è al di là  delle  parole , al di là del linguaggio, al  di là  del  concetto. E non è detto che  noi  veniamo  a scoprire  una  nuova  unità. Riscopriamo  invece  una  unità  più  antica. Cari  fratelli  miei , noi  siamo già  una  cosa sola. Ma  crediamo  di non  esserlo .Quello  che  dobbiamo  recuperare  è la nostra  originaria unità . Ciò  che  dobbiamo essere è appunto ciò  che  siamo". Dopo il convegno di Calcutta, Merton  si  incontrò  col  Dalai Lama e  con  lui  parlò  di  una  quantità  di  questioni filosofiche  e spirituali. Merton affermò  che  per  i monaci  era  importante  "essere nel mondo esempi viventi della libertà e della  trasformazione".------------------------Thomas Merton , giunti a Bangkok, e installatosi  nel luogo  del convegno--Samuptrakan--presentò  la sua relazione. Ma nel  pomeriggio  morì  tragicamente  fulminato  da  un  ventilatore in azione che gli era  caduto addosso.Thomas Merton ,  aveva terminato il  suo pellegrinaggio terreno  dopo  aver speso la sua  vita in una  continua  ricerca  di pace e di  amore . Morì nel luogo   dove si erano riuniti i suoi confratelli , convenuti , a Bangkok da varie  parti  del mondo, dopo essersi  incontrato  con  monaci  buddhisti e indù e aver avvicinato i più poveri  abitanti  dell'Asia e aver  toccato con  mano le  contraddizioni , le  piaghe e anche le bellezze  del  continente, ricettacolo delle  religioni  che sono tra  le più  antiche del  mondo e la  cui spiritualità  raggiunge ,senza dubbio , le più alte  vette.Thomas Merton , a Bangkok, fu come  bruciato  dal fuoco  dello spirito  che  consumò , in una  purificazione  suprema , tutti gli  aneliti, le tensioni, le lotte di una vita densa di ricerca e  di  impegno incessante.--La lettura dei suoi scritti, da quelli che esaltano la pace della vita  monastica, a quelli  autobiografici in cui  compaiono i suoi  travagli  spirituali, la sua  sensibilità  poetica, la  complessità  del  suo  temperamento, fino alle  opere sulla  mistica e  sulla  spiritualità  orientale non può che  essere di giovamento  a tutti  quelli che,  giovani e meno giovani , si  interrogano sulle  grandi questioni  umane e religiose  del  nostro  tempo:sulla  necessità di un  rinnovamento  sociale, sul  valore  della vita , sul significato  della  contemplazione, del silenzio , della preghiera.---

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