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giovedì 14 gennaio 2021

LETTRE SULL'EDUCAZIONE ESTETICA DELL'UOMO di: Friedrich Schiller "Lettera sesta" (seconda parte)

14---1---2021

=    Questo  squilibrio  , che  l'arte e la scienza  iniziarono   nell'intimo  dell'uomo , fu  reso  completo  e generale  dal  nuovo  spirito  del governo. Certamente  non c'era  d'aspettarsi  che  la  semplice  organizzazione   delle  prime  repubbliche  potesse  sopravvivere  alla  semplicità  dei  primi  costumi  e rapporti;  ma  invece  di salire  ad una vita  organica  superiore  decade  ad  un  volgare  e grossolano  meccanismo. Quella  natura  di polipo  propria  degli  stati  greci  , in cui  ogni  individuo  godeva di  una vita  indipendente e,  se  necessario  , poteva  diventare  un  tutto  , fece posto  ad  un  artificioso  congegno, in cui  dall'accozzamento  di particelle  infinite  ma  inanimate  , si  forma  nel  tutto  una  vita  meccanica. Allora  furono  separati  l'uno  dall'altra  , lo  Stato e  la Chiesa , le leggi e i  costumi; il piacere  fu separato  dal lavoro , il  mezzo  dallo scopo  , lo  sforzo dal  compenso.  Eternamente  legato  solo ad  un  piccolo  frammento  del  tutto, l'uomo stesso  si  forma  solo  come  frammento, e  non  avendo  mai  altro  nell'orecchio che  il  monotono  rumore  della  ruota  ch'egli  gira, non  sviluppa  qui  l'armonia  del  suo  essere , e  invece  di esprimersi  nella  sua  natura  l'umanità  , diventa  soltanto  una  copia della  sua  occupazione  o  della  scienza  cui  attende . Ma  anche  la scarsa  frammentaria  relazione  che  unisce  ancora  i singoli  membri  al tutto  non  dipende  da forme  che  essi  si  diano  liberamente (poiché come  si  potrebbe  affidare  alla loro  libertà  un  meccanismo  tanto  artificioso  e  pauroso  della luce?), bensì  viene   loro  prescritta  con  scrupoloso  rigore  da  un  formulario  , in  cui si tiene  legata   la  loro  libera  intelligenza . La   lettera  morta si sostituisce  alla ragione viva, e una  memoria  esercitata  si  fa guida  più sicura  di   quel  che  non  siano  il genio  e il sentimento.
Se   la società  fa  dell'ufficio  occupato  la misura   dell'uomo,  se  in uno  dei  suoi  cittadini  onora  la sola  memoria ;  in  un  altro  l'intelletto  classificatore   , in  un  terzo l'abilità   meccanica; se  qui,  indifferente  al carattere , insiste  solo  sulla  conoscenza, là  invece  perdona ad  uno spirito  d'ordine  e ad  un  contegno  legale  il   più     grande        ottenebramento  dell'intelletto, se al  tempo  stesso  da  queste  singole  capacità  pretende  tanto  d'intensità  , quanto  di estensione   condona  al soggetto  ,  possiamo  meravigliarci che le atre  facoltà  dell'animo  vengano   trascurate  , perché  tutta  la cura  sia  rivolta  all'unica  che  dà  onore  e ricompensa?   Certamente  sappiamo  che  il genio   vigoroso  non fa dei  limiti  del  proprio  lavoro  i limiti  anche   della sua  attività, ma  il talento  mediocre  consuma  nell'ufficio  che  gli è toccato  in sorte  tutta  la scarsa  somma  delle    sue  forze  , e  deve  avere               un'intelligenza  non  comune  chi,  senza   danneggiare  la sua  professione  , trova  il tempo  di  attendere  ancora , per  diletto  , ad  altre  occupazioni. Inoltre  raramente  è  una  buona  raccomandazione  presso  lo stato  , se  le forze  superano  i doveri della  carica, o  se  la  superiore  esigenza  spirituale  dell'uomo di genio  crea  all'ufficio  un rivale  .  Lo  stato è  così  geloso  dell'esclusivo   possesso  dei  suoi  servitori , che  si  deciderà  più  facilmente  ( e chi può  dargli  toto?) a  dividere  il suo  uomo  con  una  Venere  Citerea  che  non  con una  Venere  Urania.

=distinzione   fra  l'amore  spirituale (Urania)  e  l'amore  animale(Citerea).  L'autore vuole  indicare  come  lo stato  moderno  preferisca  indirizzare  gli uomini all'appagamento  dei  bisogni  inferiori  sensuali  piuttosto  che  lasciare  sviluppare  inclinazioni  ad  attitudini   spirituali .  Si  tratta  comunque  dei falsi  bisogni  immediati  , delle  forme  selvagge  di  sensualità  superficiale  ed  ottenebrate  ,  che  costituiscono  ottime  compensazioni  adatte  alla  conservazione del  sistema.

=è  realizzata  così  la  completa  distruzione  dell'uomo  ;  questo  quadro  valeva  ieri  ma  continua  a valere  oggi. La  sopravvivenza  fisica  della  specie  umana  può  benissimo  accompagnarsi  , come  si  può  constatare  con  tutta  calma  , con  un  nulla  di fatto  per  quanto  riguarda  l'intelligenza  e  la maturazione  sociale e morale .  Il  progresso  tecnico non è  sufficiente  a garantire  il valore dell'uomo . La  prospettiva  delineata  vuole  indicare  la gravità  della  situazione  contemporanea  contro  il  generale  atteggiamento  di retorica autoesaltazione  dell'uomo , che  pone  i valori  in  una  dimensione  intimistica , privata , statica  , atemporale ; atteggiamento  fatto  proprio  in  pratica anche  dalla  morale  cattolica ,  mentre  il suo  più  autentico  significato  dovrebbe  corrispondere  alle  esigenze  morali  di  perfezionamento  crescente che  si  opporrebbero  alla  società  borghese.  

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