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giovedì 28 gennaio 2021

LETTERE SULL' EDUCAZIONE ESTETICA di: Friedrich Schiller "Lettera sesta" terza parte

 28--1--2020

E   così  poco  a  poco   viene  distrutta  la singola  vita  concreta ,  affinché  il tutto  astratto  possa  conservare   una  vita  insufficiente, e  lo stato  rimane  sempre  estraneo  ai  suoi  cittadini, perché  il sentimento  non  riesce  mai  a  trovarlo .  Costretta  a  semplificare  mediate   classificazioni  la molteplicità  dei  suoi  cittadini  , e  a non  ricevere  l'umanità  che  attraverso  rappresentanti  , di seconda  mano, la classe  governante  finisce  col  perdere  completamente  di vista  l'umanità  stessa , confondendola  con  un semplice  prodotto  dell'intelletto;  e il  governato  non può  che  ricevere  con  freddezza le leggi, così  poco  direttamente  rivolte  a lui. Stanca  infine   di mantenere  un legame  che  le viene  alleggerito   molto  poco  dallo stato, la  società  positiva  si dissolve  moralmente in uno  stato  di natura(e  tale  è già  da un  pezzo la sorte  della  maggior  parte  degli  stati  europei),  nel  quale  il  potere  pubblico  è  soltanto  un  partito  di più  , odiato e  ingannato  da colui  che lo rende  necessario , e  rispettato  soltanto  da chi  potrebbe  farne  a meno.
Poteva  forse  l'umanità  prendere  una   direzione  diversa  da  quella  che  prese  in realtà  , sotto  la  pressione  di questa  doppia  potenza  interiore  ed  esteriore?   Mentre  lo spirito  speculativo  aspira  nel regno  delle idee  a beni  che  non  si  possono  perdere  , doveva  diventare  uno  straniero  nel regno  dei  sensi,  e  per  la forma  perdere  la materia . Lo  spirito  pratico  invece , chiuso  in una  uniforme  cerchia  di oggetti  , e  in  questa   ancor  più  ristretto   da formule , doveva  perdere  di vista  il  libero  tutto  e  impoverirsi insieme  con  la sua  sfera . Il  primo  tentava  di modellare  il  reale  secondo  l'ideale  e  di  elevare  le condizioni  soggettive  della  sua  immaginazione  a  leggi  costitutive dell'esistenza delle cose ;  il secondo  precipitava nell'estremo  opposto  di valutare  tutta  l'esperienza   generale  secondo  un  particolare  frammento  di essa e di  voler  adattare  le  regole  della  propria  occupazione   ad   ogni  attività  senza  distinzione. L' uno  doveva  diventare  preda  di  una  vacua sottigliezza , l'altro  di una  pedantesca  angustia; perché  quello  stava  troppo  in alto  per  l'essere  singolo  , questo  troppo  in basso  rispetto  al tutto . Ma  il danno  di  questo  indirizzo  spirituale  non  si limitava  soltanto  al sapere  o  al   produrre  :  si  estendeva  non  meno  al sentire e all'agire .  Sappiamo  che  la sensibilità  dell'animo  dipende  per  il suo  grado  d'intensità  dalla vivacità  , per  la sua  estensione dalla  ricchezza   dell'immaginazione. Ora  la prevalenza  della  facoltà  analitica  priva  necessariamente  la  fantasia  della  sua  forza  e del  suo  fuoco, e  una  più  limitata  sfera  di oggetti   diminuisce  la ricchezza.  Perciò  il  pensatore  astratto ha  spesso  un cuore  freddo perché  analizza  le  sensazioni , che  invece  commuovono   l'anima  soltanto  come  un  tutto; l'uomo  d'affari  ha  assai  spesso  un cuore  angusto  , perché  la sua  immaginazione  , chiusa  nella  cerchia  uniforme   della  sua  professione , non   può  estendersi  ad  altri  modi  di  rappresentazione.
M' interessa  indicare  il dannoso  indirizzo  del  carattere  del  nostro  tempo  e le  sue  origini , non  già  i vantaggi  con  cui  la natura  lo compensa . Le  confesserò  volentieri  che  per  quanto  poco  possa  giovare  agli  individui  questo  sminuzzamento  del  loro essere , tuttavia  la specie  non  avrebbe  potuto  progredire  in  nessun altro modo.  Il  fenomeno    dell'umanità     greca  era   indiscutibilmente un  maximum  , che  non  poteva  né  mantenersi  a quel  grado  né  salire   ancora più  in  alto.  Non  mantenersi  : perché l'intelligenza doveva  inevitabilmente  essere  costretta  dal  complesso  di  conoscenze  che  già  possedeva  a  separarsi dal  sentimento  e  dall'intuizione per  aspirare  alla  chiarezza della  conoscenza ; e  neppure  salire più in  alto;   perché  solo  un  determinato  grado  di  chiarezza può  coesistere  con  una  determinata  ricchezza e con  un  determinato  calore. I  greci  avevano raggiunto  questo  grado  e,  se  avessero  voluto  progredire verso  un  più alto  perfezionamento  , avrebbero  dovuto  come  noi  rinunciare  alla  totalità  del loro essere , e  perseguire  la verità per  vie  separate.

=non  si tratta  di  abolire  , la  divisione  del  lavoro , ma di  creare  condizioni e  criteri  da renderla  stimolatrice   del  reale  progresso  creativo  di tutto  l'uomo in tutti  gli uomini.

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