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6° domenica anno C

17-2-2019
Nel Vangelo di Luca, le beatitudini si rivolgono a coloro che  hanno già  scelto il Signore, ai  discepoli. Seguirlo significa abbandonare tutto, rinunciare agli agi, essere detestati, allontanati dalle  cerchie del potere, dai soldi e  dall'onore.
Il credente che  riesce dappertutto,  che  riceve dal  mondo ossequi e considerazione, si  metta a tremare, si inquieti perché sarà inghiottito e digerito dal mondo che  ama possedere.
Non  si tratta di  demagogia ne' di paura della vita.  Gesù non  è un dotto professore di  etica, ne' un  sistematico autore di trattati di morale. La  sua  predicazione è una  denuncia profetica; frasi corte e  forti contrasti.
Le sue parole rimandano a  situazioni correnti: l'abbondanza dei beni, la ricerca insaziabile del piacere, il desiderio del  successo e  dell'applauso,.... tutte  queste pretese producono la vanità(danno una  falsa sicurezza), rendono orgogliosi(ci fanno credere che siamo più importanti degli altri), divinizzano (molte persone adorano coloro che  posseggono e si  prostrano davanti a loro), induriscono(rendono incomprensivi  e privi di solidarietà),corrompono(finiscono  per  opprimere, credendo di  farlo anche con  la  benedizione di Dio).
Le  beatitudini ci  avvertono seriamente: stabiliamoci nella  verità di Gesù e cerchiamo di non  sbagliare nel momento decisivo.

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