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domenica 11 febbraio 2024

Paolo 6° , omelia del 29 gennaio 1987

 11--2--2024
Il gesto  amorevole   di  Cristo, che  si  accosta ai lebbrosi  confortandoli e guarendoli , ha  la sua  piena  e misteriosa  espressione  nella passione  , nella  quale  egli, martoriato e sfigurato  dal sudore  di sangue, dalla   flagellazione , dalla  coronazione  di spine  , dalla  crocifissione , dal  rifiuto  escludente  del  popolo  già  beneficato  , giunge  ad identificarsi   con  i lebbrosi , diviene  l'immagine  e il  simbolo  di essi , come  aveva  intuito  il  profeta  Isaia   contemplando il mistero del Servo di Iahvè:  "Non  ha  apparenza  né  bellezza ...disprezzato  e reietto dagli   uomini ...come  uno  davanti  al quale   ci si  copre  la faccia ..,e   noi  lo  giudicavamo  castigato , percosso da Dio e umiliato "(Is 53, 2-4). Ma  è proprio dalle  piaghe  del  corpo  straziato di  Gesù  e dalla  potenza  della  sua  risurrezione, che  sgorga  la  vita  e la speranza  per tutti  gli uomini colpiti  dal male  e dalle  infermità.
La  Chiesa  è stata   sempre  fedele  alla  missione  di annunciare  la Parola di Cristo , unita  al gesto  concreto  di  solidale  misericordia  verso  gli ultimi . è  stato  nei secoli  un crescendo  travolgente e straordinario  di dedizione  nei confronti  dei   colpiti  dalle malattie umanamente  più ripugnanti , e  in particolare   dalla lebbra,  la  cui  presenza tenebrosa   continuava  a sussistere  nel mondo  orientale  ed occidentale . La  storia  pone  in   chiara luce  che  sono stati  i cristiani  ad interessarsi  e a   preoccuparsi  per primi   del problema  dei lebbrosi . L'esempio  di Cristo  aveva   fatto  scuola  ed è  stato  fecondo  di  solidarietà , di  dedizione , di  generosità , di carità  disinteressata.  Nella  storia  dell'agiografia   cristiana  è  rimasto  emblematico   l'episodio  concernente  Francesco d'Assisi  , era giovane  ,  come voi ;  come voi cercava  la gioia , la felicità , la gloria  ; eppure  egli  voleva  dare  un significato  totale  e definitivo  alla  propria  esistenza  . Fra  tutti  gli orrori  della  miseria  umana  ,  Francesco sentiva  ripugnanza  istintiva  per i  lebbrosi . Ma   ecco,  un  giorno  ne incontrò  proprio uno,  mentre  era a cavallo  nei pressi di Assisi . Ne  provò  grande  ribrezzo , ma,   per  non   venir  meno  al suo  impegno  di diventare "cavaliere di  Cristo", balzò  di sella  e,  mentre  il lebbroso  gli stendeva   la mano  per ricevere  l'elemosina , Francesco  gli porse  del denaro   e lo  baciò.

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