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sabato 30 ottobre 2021

Giosue Carducci "Feste ed oblii"

30--10--2021

Urlate  , saltate, menate  gazzarra,
Rompete  la  sbarra  ---del muto  dover;
Da  ville  e da borghi, da  valli  e pendici,
Plaudite  a i  felici --di oggi  e di ier.

Su  , vergini e spose, bramose , baccanti,
Spogliate  l'Italia  di lauri e di fior,
Coprite  di  serti, di sguardi  fiammanti
Le  glorie in  parata de i  nostri  signor.

Deh  come  cavalca  su  gli  omeri  fieri
De'  baldi  lancieri---la nostra  virtù!
O  sole  di luglio , tra  i marmi  latini 
A  gli  aurei  spallini ---lusinghi  anche tu .
 
E  mobili  flutti  di fanti e cavalli
Risuonan pe  'l clivo  su  'l  foro  latin ,
E  il canto  superbo  di trombe  e  timballi
Insulta  i silenzi  del  sacro  Aventin.

Ahi  sola  de'  voti  d'un  dì  la  severa
Mia   musa, o Caprera , ---riparla  con te ,
E,  sola  e sdegnata  , de  l'orgia  romana,
Deserta Mentana,---ti  chiede  mercé.

Là  il vino , la luce, la  nota che  freme,
Ne  i nervi  , nel sangue  risveglian  l'ardor;
Qui  trema  a la  luna  con  l'aura  che  geme
Lo  stelo  riarso  d'un  povero fior.

E  altrove  la luna  del raggio  suo  puro
Illumina   il  giuro---rianima  il  sì,
Che   mormora  a un  altro  laguente  vezzosa 
La  vedova sposa ---del morto  ch'è qui,

O  empie  insolente  la camera mesta
Svegliando  a  le cure del  dubbio  diman
La  madre  che  in questo  bel  giorno  di festa 
In  vano  pe' trivi  chiedeva  del pan




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