29--7--2021
Era un giorno di festa , e luglio ardea
Basso in un'afa di nuvole bianche ;
Ne la chiesa lombarda il scendea
Per le bifore giallo in su le panche .
Da la porta arcuata, che i leoni
Millenni di granito ama carcar,
Il rumor de la piazza e le canzoni
E i muggiti veniano in fra gli altar.
La messa era cantata, ed i boati
De l'organo chiamavano il Signore.
In fondo de la chiesa due soldati
Guardavano fisi ne l'altar maggiore.
Tra quella festa di candele accese,
Tra quella pompa di broccati e d'or,
Ei pensavan la chiesa del paese
Nel mese di Maria piena di fior.
Sotto la volta d'una bruna arcata ,
In tra due rosse colonnette snelle,
Stava la bella donna inginocchiata ,
Giunte le mani , senza guanti , belle.
Umido a la piumata ombra del nero
Cappello il nero sguardo luccicò,
E in un lampo de fede il suo mistero
Quel fior di giovinezza a Dio mandò.
Io vidi , come un di Guido vedea,
Uscir da quei levati occhi una stella,
E da i labbri , che a pena ella movea,
Un'alata figura d'angelella.
La stella tremolando un lume pio
Sorridea , sorridea , non so a che;
Salìa la supplicante angela a Dio
Chiamando in atti ---Signor mio, mercé.--
Si volse il prete a dire: Ite Potente
Ruppe il sole a le nubi sormontando,
E incoronò d'un'iride scendente
La bella donna che sorgea pregando.
Corse tra le figure bizantine
Vermiglio un riso come di pudor;
Ma la Madonna le pupille chine
Tenea su 'l figlio , e mormorava --Amor.
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