5--6--2021
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Forse, tra il secolo vigesimo quinto e il vigesimo sesto, quando altre istituzioni religiose e civili governeranno la penisola, e il popolo parlerà un'altra lingua da quella di Dante , e il vocabolo Italia suonerà come il nome sacro dell'antica tradizione della patria, forse allora , tra un popolo forte , pacifico , industre , le madri alle figlie nate libere e cresciute virtuose , e i poeti (perché allora vi saranno veramente poeti ) ai giovani uscenti dai lavori o dalle palestre nel fòro, diranno e canteranno la leggenda garibaldina così.
Egli nacque da un antico dio della patria mescolatosi in amore con una fata del settentrione , là dove l'alpe cala sorridente verso il mare , e nel mare turchino si specchia il cielo più turchino , e più verde e amena splende ed aulisce la terra. Ma tristi tempi eran quelli ; e in quel paradiso signoreggiava tutto l'inferno, cioè i tiranni stranieri; e domestici e i preti.
Allora , mentre il fanciullo divino passeggiava biondo e sereno coi grandi occhi aperti fra il cielo ed il mare , l'Italia , per salvarlo dai tiranni e serbarlo alla liberazione , lo rapì a volo in America , nell'America che un altro ligure grande scoprì secoli innanzi per rifugio a lui e a tutti gli oppressi . Ivi il fiero giovinetto crebbe a cavalcare le onde furiose come polledre di tre anni , a combattere con le tigri e con gli orsi ; e si cibò di midolle di leoni ; e passò tra quei selvaggi bello e forte come Teseo , e li vinse o li persuase ; sollevò repubbliche , abbatté tirannie.
Quando i tempi furono pieni e Teseo era cresciuto ad Ercole , Italia lo richiamò . Due eserciti , due popoli , quasi due storie si contendevano allora il suolo della patria ; a settentrione, i Germani, nel mezzo , attorno la eterna città già presa da Brenno schiamazzavano i Galli . Egli venne e volò , di vittoria in vittoria , da un esercito all'altro ; e si fermò in Roma.
La leggenda epica , voi sapete , non guarda a intermezzi di tempi, e nella sintesi della vittoria nazionale non tiene conto delle guerre o delle battaglie diverse . Così l'assedio di Roma durerà nell'epopea dell'avvenire , come quello di Troia e di Veio , dieci anni. E la epopea racconterà delle mura di Roma gremite il giorno di vecchi di donne e fanciulli a rimirare le battaglie dei padri , dei mariti, dei figli ; racconterà delle vie di Roma illuminate le notte e veglianti , mentre gli obici e flauti dei due eserciti s'incontrano e s'incrociano dinanzi le porte . Oh come insorgerà la nota omerica ed ariostea quando il poeta canterà il Daverio , il Calandrelli , il Pietro-Mellara, il Bixio ed il Sacchi, e te , Aiace Medici , ritto con mezza spada su le ruine del Vascello fumanti; e la pugna di due campi intorno al cadavere di Patroclo Masina , tornato per la quarta volta all'assalto spronando il cavallo su per le scalee de' Quattro Venti ! E come dolce sonerà la nota virgiliana e del Tasso, cantando Euriadi e Nisi novelli , e Turni e Camille, e Gildippe ed Edoardo , e voi Morosini , e voi Mameli , e voi Manara , e cento e cento giovinetti morenti e quindici e diciotto anni ed nome d'Italia su le labbra, con la fede d'Italia nel cuore ! Ma io non so imagine quale e quanto sarà rappresentato egli , o caricante su 'l cavallo bianco al canto degli inni , della patria il nemico , o tornante , con la spada rotta , arso ,, affumicato , sanguinante , in senato!
L'assedio dunque durò dieci anni, ma Roma non fu mai presa . L'eroe fece una diversione oltre gli Apennini , passando come fulmine fra tre eserciti, e tornò con re Vittorio , che persuase i Galli . I quali , memori di certa affinità di sangue e di antiche alleanze , si accordarono col re e con gl'Italiani a ricacciare al di là delle Alpi i Germani accampati nel settentrione.
Ma i Galli , in premio dell'aiuto contro i Germani, vollero per sé la bella regione ove nato l'eroe . Egli non fece lamento . Con mille de' suoi s'imbarcò su due navi fatate, e conquistò in venti giorni l'isola del fuoco, e vinse in due mesi il reame de' Polifemi mangiatori di popoli . E disse a re Vittorio : Eccoti, per due provincie , due regni ; bada non altri ceda o venda anche questi. Ma nei servi delle antiche tirannidi crebbe il livore , e s'accontarono coi Galli nei quali l'emulazione fermentava a odio. E ferirono l'eroe nella sola parte ove fosse vulnerabile , nel tallone ; e lo rilegarono in una isoletta selvaggia , che sotto il suo piede fiorì di messi e di patate . Ivi l'eroe stette solitario un lungo corso di anni ; e , come Filottete in Lemno, immergeva il piede ferito nel bagno del Mediterraneo, e la madre dea veniva pe' cieli a consolarlo, e dagli amplessi di lei egli riaveva la salute e il roseo lume di giovinezza.
Intanto dal mescolamento dei Galli coi servi aborigeni procedeva una gente nuova; e la generazione garibaldina , scarsa dopo tante battaglie , erasi ritirata o era stata respinta verso gli Apennini e le Alpi. La genìa nuova fu di pigmei e di folletti , di gnomi e di coboldi , Gnomi ogni lor industria mettevano a raspar la terra con le mani e i denti per cavarne l'oro ; coboldi martellavano di continuo reti di magli di ferro per impigliarvi li gnomi e portarne via l'oro ; pigmei e folletti avevano la leggerezza del pensiero quasi eguale alla perversità dell'intendimento, e seguivano con mille giuochi maligni a tormentare e rubare li gnomi e coboldi . In tanta degenerazione anche le Alpi si erano abbassate , e i mari rattratti ; e l'aquila romana intisichita dentro la nuova gabbia che le avevano fatta. I coboldi e li gnomi trionfavano. E gli uni ricevevano senza crollarsi gli scapaccioni aggiustati alle lor teste da certe mani passanti su le Alpi abbassate e pe' mari retratti , e si vantavano forti ; e gli altri oltraggiavano i loro padri e si sputacchiavano a gara le fecce , e si dicevano liberi . E questi scavavano piccole fosse per disporvi le immondezze delle anime loro , e si chiamavano conservatori ; e quelli saltabeccavano, come scimmie ubriache d'acquavite , su le loro frasi , e si gridavano rivoluzionari.
Così narrerà la leggenda epica , la quale , come produzione d'un popolo misto di varie civiltà , avrà anche la parte sua comica; se rispondente a qualche vero ,non posso io giudicare. E seguirà, come una fiera procella spazzasse via la piccola gente, e gli stranieri occupassero anche una volta la penisola . Allora la generazione garibaldina discese alle rive del mare; e tese le braccia su le grandi acque ; e gridava ---Vieni , ritorna , o duce , o liberatore , o dittatore .---Alle lunghe grida porse orecchio l'eroe, e s'avviò al racquisto della terra nativa . E poi che troppo scarsa era ormai la sua generazione , ei fermo su 'l Campidoglio , levando alto la spada e battendo del piede la terra, comandò a tutti i morti delle sue battaglie risuscitassero . Fu allora che suonò il canto delle moltitudini:
Si scoprono le tombe, si levano i morti;
I martiri nostri son tutti risorti.
E allora le rosse falangi corsero vittoriose la penisola ; e l'Italia fu libera , libera tutta , per tutte le Alpi , per tutte le isole , per tutto il suo mare . E l'aquila romana tornò a distendere la larghezza delle ali tra il mare e il monte , e mise rauchi gridi di gioia innanzi alle navi che veleggiavano franche il Mediterraneo per la terza volta italiano.
Liberato e restituito negli antichi diritti il popolo suo , conciliati i popoli intorno , fermata la pace la libertà la felicità , l'eroe scomparve ; dicono fosse assunto ai concilii degli Dii della Patria. Ma ogni giorno , il sole , quando si leva su le Alpi tra le nebbie del mattino fumanti e cade tra i vapori , del crepuscolo , disegna tra gli abeti e larici una una grande ombra , che ha rossa la veste e bionda la capelliera errante su i venti e sereno lo sguardo siccome il cielo . Il pastore straniero guarda ammirato , e dice ai figliuoli -- è l'eroe d'Italia che veglia su le alpi della sua patria.
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