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giovedì 16 settembre 2021

Lettere sull'educazione estetica dell'uomo Friedrich Schiller "Lettera settima"

 16---9--2021
--lo stato  , così  com'è  ora  costituito  , è  la causa  del male ;  così  come  se  lo propone la  ragione  nell'idea , invece di poter  fondare  questa  umanità  migliore , dovrebbe  esso  stesso  venir  fondato  su di essa.
La  natura  ci traccia  nella  sua  creazione   fisica  la via che   si deve  seguire  nella  creazione  morale.   Finché  non è  placata  la lotta  delle  forze  elementari  negli  organismi inferiori, essa   non  si eleva  alla nobile   formazione  dell'uomo fisico.  Così    nell'uomo morale  deve  innanzi  tutto  calmarsi  il  contrasto   degli  elementi  , il  conflitto  dei  ciechi  istinti  , e  deve  finire  in lui  la rozza  contrapposizione, prima  che  si possa  tentare  di  favorire  la verità. D'altra  parte  dev'essere  assicurata  l'indipendenza  del  suo  carattere  , e  la soggezione  ad  estranee  forme  dispotiche  deve  cedere  il posto  ad una  conveniente  libertà , prima  che  si possa  sottomettere  in  lui  la  varietà   all'unità  dell'ideale  . Non  si  deve  indicare  la libertà all'uomo  primitivo  che  abusa  illegalmente  del suo  arbitrio ; mentre  all'uomo educato  dall'arte , che  fa  ancora  così  poco  uso  della  sua  libertà,  non  si  deve  togliere  il suo  arbitrio . Il  dono di  principii  liberali diventa  un  tradimento  verso  il tutto , se  si  unisce  ad una  forza  ancora  in  fermento , e  rinvigorisce  una   natura  già  prepotente  ;la legge  dell'armonia  diventa tirannia verso  l'individuo, se  si  connette  con  una  debolezza già  dominante e con  una  limitazione fisica , e  spegne  così  l'ultima  scintilla  ancora  accesa  di autonomia e  di  originalità . Il   carattere   del  tempo  deve  dunque  prima  di tutto risollevarsi dalla  sua  profonda  degradazione ; là sottrarsi  alla  cieca  forza  della  natura  , qui  ritornare  alla  sua  semplicità, verità  e pienezza  ; un  compito  che  richiede  certamente  più  di un secolo  . Ammetto  volentieri che  intanto  possa  riuscire   qualche  tentativo  in  particolari individui  , ma  ciò   non  porta   alcun  miglioramento  all'insieme  , e  la  contradizione  del   comportamento  deporrà  sempre  contro  l'unità  delle   massime. Nelle  altre  parti  del mondo  si  onorerà  l'umanità  nel  negro e in Europa  la  si  vitupererà  nel  pensatore . Gli  antichi   principii  rimarranno, ma   porteranno la  veste  del secolo ,  e  all'oppressione  una  volta  autorizzata  dalla Chiesa  presterà  il suo  nome  la filosofia . Spaventata dalla libertà , che  nei   suoi  primi  tentativi  si  annuncia  sempre  come  nemica  , da una  parte  la società  umana  si  getterà  nelle braccia  di  una   comoda  schiavitù , e  dall'altra  , spinta  alla  disperazione  da una  pedante  tutela  ,  precipiterà  nella  selvaggia  sfrenatezza   dello  stato  di natura.  L'usurpazione  farà  appello  alla   debolezza  della  natura umana  , l'insurrezione  alla  dignità  della   medesima  , finché  interverrà  la grande  dominatrice  di tutte  le cose umane , la  forza cieca  , e  deciderà  la  pretesa lotta   dei  principii  come un volgare  pugilato.

=Queste affermazioni  sembrano  profetiche   se  si pensa alla   storia  successiva  fino ai giorni nostri. In  conformità  inoltre  all'individualismo   borghese , la società  come  "totalità" non esiste  ;  nessuna direzione  di insieme  , a parte  l'ordine  economico ,  caratterizza ancora oggi  l'umanità.

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