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giovedì 30 settembre 2021

I fratelli Karamazov Fedor Dostoevskij

30--9--2021
=  Ricorda  in particolare che  non puoi  essere  il giudice  di  nessuno. Poiché  non  può  esserci  sulla  terra  il giudice  del  delinquente prima  che quello  stesso  giudice  non abbia  riconosciuto  che egli  è  delinquente esattamente  tanto  quanto  colui  che  gli  sta  davanti , e che  egli  forse  più  di tutti è colpevole  per  il delitto compiuto da  chi gli  sta  davanti. Quando avrà  compreso ciò, allora  potrà diventare  anche  giudice . Per  quanto la cosa  possa  sembrare  folle  , in essa  nondimeno c'è  verità . Poiché  se fossi  io  stesso un  giusto  , forse non  ci   sarebbe il delinquente che  sta  davanti  a me. Se  sarai  in   grado  di  prendere  su di te il delitto di colui che  ti  sta  davanti e  che  dal  tuo  cuore  è  giudicato  un delinquente , allora  prendilo  senza  indugio e soffri  per lui  , e lui  lascialo andare senza  biasimarlo. E  persino  se la  la legge  stessa  ti  ponesse come  suo   giudice allora,  per quanto  ti  sarà  possibile  , anche  in  quel  caso  agisci  in questo  spirito  , poiché  egli  se ne  andrà e si   condannerà da solo in modo  ben  più duro  di quanto  potrebbe  fare  una tua  sentenza . Se  invece se ne andrà  insensibile al tuo  bacio  e ridendo  di te, non  lasciare  che nemmeno  questo  sia un ostacolo  per te; vorrà  dire  che  il suo  momento non  è ancora giunto,  ma  a suo  tempo  giungerà ; e se non  giungerà , sarà la stessa  cosa;  se  non lui  , un altro  comprenderà  in vece sua, e soffrirà , e  condannerà  e accuserà se stesso , e ciò  che  è giusto  sarà  adempiuto. Credi  a ciò, credi  senza  dubbio alcuno , poiché  è proprio in ciò  che  consistono  tutta  la speme e la fede  tutta  dei Santi.
Agisci senza  posa.  Se  nella  notte ,  addormentandoti ,  ricorderai :"Non  ho fatto  quello  che bisognava fare ", allora  alzati subito , e fallo . Se  attorno  a te gli uomini sono  rabbiosi e  insensibili , e non  ti vogliono prestare  ascolto , allora prostrati  davanti  a loro e chiedi  loro perdono , poiché  in verità  anche tu sei colpevole del fatto  che  non ti  vogliono  ascoltare . E se  ormai  non puoi parlare  con  chi  è  inasprito  , allora servilo in silenzio e umiltà , senza  mai  perdere  la speranza  . Se invece tutti  ti  abbandoneranno e ti  scacceranno con  la  forza , allora, rimasto solo, prostrati a terra  e baciala, bagnala con le tue lacrime e la terra  darà  frutto dalle tue  lacrime,  anche  se  nessuno  ti  avrà  visto  e sentito nella  tua  solitudine . Credi  fino  alla fine  , anche  se  potrebbe accadere che  tutti sulla terra  siano  corrotti, e tu  rimanga  l'unico  e solo fedele; anche allora  porta  la tua  offerta e loda  Dio  ,tu che  solo  sei rimasto. Ma  se  due  come  te  si  dovessero  incontrare , ecco già  un mondo  intero  , un mondo di amore  vivo,  abbracciatevi   commossi e lodate  il Signore; poiché, anche  se  solo  in voi  due,  tuttavia  ciò  che  in Lui  è giusto  si è compiuto.-------------------
Non  aver  paura  dei grandi , dei potenti, ma  sii saggio e sempre  degno  d'ammirazione . Conosci  la   misura  , conosci termini , apprendili . Ritrovandoti in  solitudine , prega. Ama   prostrati  a terra , e baciala . Bacia  la   terra , e senza  posa  , senza  mai  saziartene , ama  , ama tutti, ama  tutto, cerca l'estasi e l'esaltazione . Bagna  la terra con  le  lacrime della  tua gioia e ama  queste  tue lacrime.  Non  vergognarti di questa  esaltazione , che  ti sia cara, poiché  è  un  dono di Dio, grande , e  non  a molti  è dato , ma  solo  agli eletti.

lunedì 27 settembre 2021

Cardinale Albert Decourtray

27--9--2021

Mai  nessun  uomo  ha  rispettato  gli  altri  come  quest'uomo .  Per  lui  l 'altro  è  sempre   qualcosa  di più  e di meglio  di ciò   a cui  tendono  a  ridurlo  i  preconcetti  , anche  quelli  dei  saggi  e   dei dottori  della  legge.  Egli  vede  sempre  in  colui o colei  che   incontra  un luogo   di speranza  , una  promessa  vivente  , la  possibilità  dello   straordinario , un  essere  chiamato  , oltre  e  malgrado  i suoi  limiti  , i suoi  peccati  e tavola i suoi  crimini , ad  un avvenire  del tutto  nuovo  . E  gli  capita  perfino  di vedere  qualche  meraviglia  segreta ,  la  cui   contemplazione  lo   immerge  in un  rendimento  di grazie! Egli  non dice: "Questa  donna è volubile , leggera , sciocca , segnata  dall'atavismo morale  e   religioso del suo  ambiente  , non  è  che una donna".  Egli  le   domanda  un bicchiere d'acqua e la  coinvolge  nella  conversazione . Egli  non dice :" Ecco  una peccatrice pubblica,  una  prostituta sprofondata  per sempre  nel suo vizio. Dice  :" Ella   ha  più possibilità  di entrare  nel regno di Dio di coloro  che  sono  attaccati  alla loro  ricchezza o si  addobbano  della loro  virtù e del  loro  sapere".
Egli non dice :  Questa  è un'adultera . Dice   Io non  condanno. Va' e non  peccare  più.
Egli  non dice : Quella   che cerca  di toccare  il mio mantello non è  che  un'isterica . L'ascolta , le parla  e la  guarisce .
Egli  non dice :Questa  vecchia  che mette  il suo  obolo  nella  cassetta  delle  elemosine  per  le opere  del tempio è una  superstiziosa . Dice che  è straordinaria  e che  si  farebbe  bene  ad imitare il suo  essere  disinteressata.
Egli non dice :Questi  bambini non sono  che ragazzini . Dice : Lasciate  che vengono  a me e cercate  di somigliare loro.
Egli non dice : quest'uomo non è  che un  funzionario equivoco  , che  si arricchisce  lusingando  il potere e dissanguando  i  poveri . Egli  si invita  alla  sua tavola e assicura  che  la sua   casa  ha ricevuto  la salvezza.
Egli  non dice come  coloro  che  gli stanno intorno : Questo  cieco  paga  sicuramente  le sue colpe o  quelle   dei suoi  avi. Dice che si  stanno  sbagliando  a questo  proposito  , e  sbalordisce  tutti, i suoi  apostoli  , gli scribi e i  farisei mostrando  chiaramente  come  quest'uomo goda  del  favore  di Dio. ! è così perché  si manifestano in lui  le opere  di Dio"(Gv. 9,3). 
Egli non dice: Questo  centurione  non è  che un  invasore . Dice : Non  ho mai  visto  una tale fede   in Israele.
Egli non  dice :Questo sapiente  non è  che  un intellettuale  . Gli  apre  la via  verso  una rinascita spirituale.
Egli  non dice :Questo individuo non è che  un fuorilegge . Gli  dice: Oggi  tu sarai  con me in Paradiso.
Egli  non dice : Giuda  non  sarà mai  altro che un traditore .  Accetta  il suo bacio e gli dice :Amico mio.
Egli  non dice: Questo  fanfarone non è  che  un  rinnegatore . Gli dice: Pietro , mi ami?
Egli non dice :Questi sommi  sacerdoti non sono  che giudici  ingiusti, questo  re  non è che  una marionetta , questo procuratore  romano  non è che  un  codardo , questa folla  che mi  schernisce  non è  che una  plebaglia , questi  soldati  che mi maltrattano  non sono  che  servitori  . Dice : Padre , perdona  loro, essi  non  sanno  quello che fanno.
Gesù  non ha mai  detto: Non  vi è nulla  di buono  in questa  persona  , in  questo  o quell'ambiente.  Ai  giorni nostri non   avrebbe  mai  detto:  Non  è  che  un integralista, che  un  modernista, che  uno  di sinistra , che  un  fascista , che  un  miscredente , che  un bigotto.
Per lui  gli uomini , chiunque  essi  siano  ,  qualsiasi  siano le  loro  azioni  , lo stato  sociale  , la  reputazione , sono  sempre  essere  amati  da Dio . Nessun uomo  ha  mai  rispettato gli  altri   come  quest'uomo.
Egli  è unico . Egli  è il Figlio  unico  di colui  che  fa  risplendere  il suo  sole  sui  buoni  e sui  cattivi.
Signore  Gesù Cristo , Figlio  di Dio , abbi  pietà  di noi peccatori!

= sono meravigliose  queste riflessioni, mi aiutano non solo a vedere nel suo splendore Colui  che amo, ma mi fanno comprendere come la mia forza umana è semplicemente limitata,  e non sono mai all'altezza del  suo amore per me!  Mi  auguro che possa in coloro che leggono , portare a delle riflessioni.

giovedì 23 settembre 2021

Thomas Merton "La preghiera dei salmi"

 23---9----2021
C'è un motivo  che è  certamente  individuale  , in forma  implicita  o esplicita , in tutti  i salmi . Si  tratta del motivo del  Sal. 1 :" Beato  l'uomo  che non  entra nel consiglio dei  malvagi[...], ma  nella  legge  del Signore  trova la sua  gioia". Se  c'è  un' "esperienza  " alla quale  tutti  i salmi , in  un modo  o nell'altro  , conducono , è proprio  questa: il  compiacimento  nella legge  del Signore , la  pace  nella  volontà  di Dio . è  questo  il  fondamento  sul quale  i salmisti hanno  creato  il loro  edificio di preghiera .  Ora,  non c'è  nessuno  fra  noi  che  non    cerchi  la pace.   Se  i salmi sono  talvolta  angosciati,  talvolta  tormentati  , turbolenti ,  battaglieri ,  arditi, tuttavia tutti  finiscono  con  accenti  di pace, o  ci  dicono  che  la via alla pace è  nella fiducia in  Dio vivente e forte , ben  al di  sopra  delle lotte e delle  tempeste  della terra e che  , ciò  nonostante  ,  discende  sulle  ali del  turbine per salvare  il suo eletto.
C'è  quindi  un'esperienza religiosa fondamentale che i salmi possono  insegnarci: la   pace che viene  dalla  sottomissione  alla volontà  di Dio e dalla  perfetta fiducia  in lui.   Da  qui   deriviamo  il principio fondamentale  che ci  guida  quando  preghiamo i salmi .  Indipendentemente  dalla  nostra  capacità  di  comprendere  o meno  un salmo a prima  vista , dovremo  accostarlo  con  questo  obiettivo  in mente :  usarne come  di una  preghiera  che ci  renderà  capaci  di una  resa  totale a Dio. Se  teniamo  bene  in mente  questo  , i vari  salmi ci  apriranno  un po'  alla volta  i loro misteri, e noi  cominceremo a scoprire che   alcuni di  essi  sono  più adatti  di altri  alle  nostre  condizioni e alla  nostra  esperienza .  La scoperta  del  fatto  che  alcuni  salmi  sono  particolarmente adeguati  alla nostra  esistenza  è  una  vera  e  propria  grazia  di Dio. è un  invito  dello Spirito  Santo  , che  ci spinge a prestare maggior  attenzione  a questi  salmi , ad usarli  più  spesso nelle  nostre  preghiere  e  meditazioni , ad  adottarli  per  le nostre  necessità. Diventano "i nostri" salmi.  Non  occorre  che  diciamo  ad  altri  le nostre  preferenze  , o  che  scriviamo  libri sull'argomento. Basta  che  prendiamo possesso di questi  salmi , che  "entriamo" in essi ,  per  così dire . O  piuttosto  , basta  che  li  introduciamo  nella  casa  della  nostra anima  ,per  cui  riflettiamo sulle  nostre  esperienze  quotidiane alla luce  di essi e  con  le  loro  parole.   Vi sono  alcuni  salmi che, con  tranquilla  serenità  , comunicano tutta  un'atmosfera di vita  condotta  in perfetta  sottomissione a Dio.  Si  prenda  per esempio il Sal.14, o il Sal.66, o il  Sal.33.
                        Questo  povero  grida  e il Signore  lo ascolta,
                        lo salva  da tutte  le sue  angosce.
                        L'angelo  del Signore  si accampa 
                        attorno  a quelli  che lo  temono , e li  salva.
                        Gustate  e vedete  com'è  buono  il Signore;
                        beato  l'uomo  che  in lui  si rifugia .
                        Temete  il Signore , suoi  santi:
                        nulla  manca  a coloro  che  lo temono.
                        I leoni  sono miseri  e affamati,
                        ma  a chi  cerca  il Signore non  manca  alcun  bene.     (Sal.   33[34],  7-11)
Soprattutto  il Sal. 118, il più lungo di tutti,  è  una litania  di lode  che esalta la pace  goduta da chi  fa la  volontà  di Dio. Questo  salmo, che sulle  prime  potrebbe  apparire  monotono e " giuridico"--poiché  loda  la  Torah  dall'inizio  alla fine --,  se  frequentato  con familiarità  , risulta  uno dei  salmi  più  contemplativi di  tutti. Sant'Ambrogio ne fece un  commento  in  termini che  sarebbero  adatti al  Cantico   dei cantici.  è  un canto  dell'anima che  si rallegra nella  totale  resa  di sé a Dio.
Facendo  notare  che  in questo  Sal 118,  come  nei  vari  libri sapienziali , il senso morale e quello mistico sono  mescolati insieme , Sant'Ambrogio descrive  come  la chiesa in  esso dia  il proprio benvenuto a Cristo:
            La  Santa  Chiesa ,  che all'inizio  del mondo era  sposa  di Dio in paradiso , che  fu  prefigurata             nel  diluvio ,  annunciata  dalla Legge , chiamata  dai  profeti  , ha  atteso per  lungo  tempo  la                 redenzione  degli uomini e  la bellezza  del vangelo. Ed  ora  corre  , insofferente  di fronte                      agli  indugi  , a  baciare  lo sposo  esclamando  :" Possa  baciarmi con il  bacio  della sua  bocca"(In  Psalmum   68, in  PL  15, 1201).
Cantando  i  numerosi  versetti  di questo  lungo  inno alla volontà di Dio , impariamo a riconoscere , nella  volontà  di Dio per noi , il  compimento  del mistero di Cristo nelle nostre  esistenze  , e ci affrettiamo  a  cooperare con  l'azione  dello Spirito Santo , il quale  ,  in tutto  quello  che  fa, si  sforza  di unire più intimamente  i figli  della chiesa nell'unità  del  Cristo mistico.
Quando   siamo  uniti  pienamente  , e con  tutto il cuore , alla  volontà  di Dio , e  ci  sforziamo di  portare  gli uni  i pesi  degli altri , troviamo che dai  nostri  cuori  ricolmi di pace  sgorga  spontaneamente la lode  a Dio ; è la gioia del  povero  , che  egli  s'è  degnato  di chiamare  alla  ricchezza della  sua  figliolanza divina . Rectos decet collaudatio!(La lode  s'addice  a coloro  che  sono  sinceri davanti  a Dio).  Altri  salmi  che  esprimono  la pace  come  luminosa  caratteristica  di quanti  vivono nell'obbedienza sono 15, 19,  24,  111,  124 ecc.
                    Io pongo  sempre  innanzi  a me  il Signore;
                    sta  alla mia destra ,
                    non  posso  vacillare .
                    Per  questo  gioisce il mio cuore,
                    ed esulta la  mia anima;
                    anche  il  mio corpo  riposa sicuro.          (Sal. 15[16], 8s.)

                Tutti   i sentieri  del Signore sono amore  e fedeltà
                per chi  custodisce  la sua alleanza 
                e  i suoi  precetti(Sal.  24[25],10).

                Solo  in Dio riposa  l'anima  mia;
                da lui  la mia  speranza .
                Lui  solo  è   mia roccia e mia salvezza,
                mia  difesa :  non potrò  vacillare.
                In  Dio  è la  mia  salvezza e la  mia  gloria;
                il mio riparo       sicuro, il mio  rifugio  è in Dio.
                Confida in  lui,    o popolo  , in  ogni  tempo ;
                 davanti  a lui  aprite  il vostro  cuore :
                nostro rifugio è Dio (Sal 61[62], 6-9).

            Chi  confida  nel Signore  è come  il monte Sion:
            non vacilla , è  stabile per sempre.
            I monti  circondano  Gerusalemme   ;
            il Signore  circonda il suo popolo 
            da  ora  e  per sempre (Sal. 124 [125], 1s.).

mercoledì 22 settembre 2021

Arrivare alle comunità più lontane e promuovere il benessere di tutti (2 GETHER AIFO)

 22-9-2021

La  pandemia   da  COVID-19  ha  da  un lato  evidenziato  le  criticità  dei  sistemi  sanitari  , le  lacune  sociali  e le  disuguaglianze  fra  i Paesi  , dall'altro  la forte  necessità di fare  sistema , in un  mondo fortemente  interconnesso.  Mai  come ora , alla luce  della  situazione  che  stiamo vivendo da oltre  un anno, si può  comprendere  l'importanza  di sistemi  sanitari forti e sostenibili , in grado  di garantire  una  Copertura  Sanitaria  Universale in tutti  i Paesi  del mondo , ed  arrivare  fino  all'ultimo villaggio.
La  buona  salute  ed  il benessere  , fortemente focalizzati  nel 3° dei  17  Obiettivi  per lo  Sviluppo  Sostenibile  definite nel 2015  dalle Nazioni Unite,  sono  centrali e in  realtà  strettamente  correlati  a molti  degli altri obiettivi:
=1  povertà   zero;
=2  fame zero;
=3  salute e benessere;
=4  istruzione  di qualità;
=5 uguaglianza  di genere;
= 6 acqua  pulita  e igiene;
= 7 energia  pulita e  accessibile;
=8 lavoro dignitoso e  crescita  economica;
=9  industria  rinnovazione e infrastrutture;
= 10 ridurre le discriminazioni;
=11 città e crescita sostenibile;
=12 consumo e produzione responsabile:
=13 agire per il clima;
=14 la vita sottacqua;
=15 la vita sulla terra;
=16 pace  giustizia e  istituzioni forti;
=17patrnership  per gli obiettivi;
La salute  globale  è  un  approccio  che  mira  ad  attuare  concretamente una  visione della  salute come  stato  di benessere  bio-psico-sociale e come  diritto  umano  fondamentale  .  Salute  e malattia  sono  considerate  risultati di processi  non  solo biologici  ma anche  economici  , sociali  , politici , culturali e ambientali , trascendendo  e superando  le  prospettive  nazionali.
Questo  paradigma, basato  su  evidenze  scientifiche  e sulla  conoscenza dei  determinanti della salute (fattori  comportamentali , socio-economici , culturali , ambientali , che influenzano  lo stato  di salute di un individuo o  di una  comunità ) è quello  in cui  anche AIFO  crede ed applica nei suoi progetti.


=="La  pandemia ha  evidenziato  la  centralità  della  salute quando  la  salute è  protetta tutto  è possibile ; quando  è a rischio  , tutto  è  a  rischio . La  salute non  può  essere  vista  come  risultato  di nazioni prospere ma come  suo  fondamento."
          [Tedros  Adhanom , direttore  generale  OMS , intervento  all'Africa  HEALTH  Agenda  international conference , marzo  2021]

domenica 19 settembre 2021

Guillaume Apollinaire Poesie Alcools

 20--9--2021

Osservo  il riposo  domenicale
E  lodo  la pigrizia
Come   come  ridurre
L 'infinitamente    piccola  scienza
Che  m'impongono  i sensi
Uno  è simile  alle montagne  al cielo
Alle città  al mio  amore
Somiglia  alle stagioni
Vive  decapitato   la sua testa  è il sole
E   la luna  il suo  collo mozzato
Vorrei  provare  un ardore  infinito
Mostro  del mio  udito  tu  ruggisci  e piangi
Il tuono   ti fa  da chioma 
E  i tuoi  artigli  ripetono  il canto  degli uccelli
Il  tatto   mostruoso m'ha  penetrato  m'avvelena
I miei  occhi  nuotano  lontano  da me
E  gli  astri  intatti  sono  i miei  arbitri  senza  prova  
La  bestia  dei  fumi  ha la testa  fiorita 
E  il mostro  più bello  si desola
Nel  suo  sapore  d'alloro.

giovedì 16 settembre 2021

Lettere sull'educazione estetica dell'uomo Friedrich Schiller "Lettera settima"

 16---9--2021
--lo stato  , così  com'è  ora  costituito  , è  la causa  del male ;  così  come  se  lo propone la  ragione  nell'idea , invece di poter  fondare  questa  umanità  migliore , dovrebbe  esso  stesso  venir  fondato  su di essa.
La  natura  ci traccia  nella  sua  creazione   fisica  la via che   si deve  seguire  nella  creazione  morale.   Finché  non è  placata  la lotta  delle  forze  elementari  negli  organismi inferiori, essa   non  si eleva  alla nobile   formazione  dell'uomo fisico.  Così    nell'uomo morale  deve  innanzi  tutto  calmarsi  il  contrasto   degli  elementi  , il  conflitto  dei  ciechi  istinti  , e  deve  finire  in lui  la rozza  contrapposizione, prima  che  si possa  tentare  di  favorire  la verità. D'altra  parte  dev'essere  assicurata  l'indipendenza  del  suo  carattere  , e  la soggezione  ad  estranee  forme  dispotiche  deve  cedere  il posto  ad una  conveniente  libertà , prima  che  si possa  sottomettere  in  lui  la  varietà   all'unità  dell'ideale  . Non  si  deve  indicare  la libertà all'uomo  primitivo  che  abusa  illegalmente  del suo  arbitrio ; mentre  all'uomo educato  dall'arte , che  fa  ancora  così  poco  uso  della  sua  libertà,  non  si  deve  togliere  il suo  arbitrio . Il  dono di  principii  liberali diventa  un  tradimento  verso  il tutto , se  si  unisce  ad una  forza  ancora  in  fermento , e  rinvigorisce  una   natura  già  prepotente  ;la legge  dell'armonia  diventa tirannia verso  l'individuo, se  si  connette  con  una  debolezza già  dominante e con  una  limitazione fisica , e  spegne  così  l'ultima  scintilla  ancora  accesa  di autonomia e  di  originalità . Il   carattere   del  tempo  deve  dunque  prima  di tutto risollevarsi dalla  sua  profonda  degradazione ; là sottrarsi  alla  cieca  forza  della  natura  , qui  ritornare  alla  sua  semplicità, verità  e pienezza  ; un  compito  che  richiede  certamente  più  di un secolo  . Ammetto  volentieri che  intanto  possa  riuscire   qualche  tentativo  in  particolari individui  , ma  ciò   non  porta   alcun  miglioramento  all'insieme  , e  la  contradizione  del   comportamento  deporrà  sempre  contro  l'unità  delle   massime. Nelle  altre  parti  del mondo  si  onorerà  l'umanità  nel  negro e in Europa  la  si  vitupererà  nel  pensatore . Gli  antichi   principii  rimarranno, ma   porteranno la  veste  del secolo ,  e  all'oppressione  una  volta  autorizzata  dalla Chiesa  presterà  il suo  nome  la filosofia . Spaventata dalla libertà , che  nei   suoi  primi  tentativi  si  annuncia  sempre  come  nemica  , da una  parte  la società  umana  si  getterà  nelle braccia  di  una   comoda  schiavitù , e  dall'altra  , spinta  alla  disperazione  da una  pedante  tutela  ,  precipiterà  nella  selvaggia  sfrenatezza   dello  stato  di natura.  L'usurpazione  farà  appello  alla   debolezza  della  natura umana  , l'insurrezione  alla  dignità  della   medesima  , finché  interverrà  la grande  dominatrice  di tutte  le cose umane , la  forza cieca  , e  deciderà  la  pretesa lotta   dei  principii  come un volgare  pugilato.

=Queste affermazioni  sembrano  profetiche   se  si pensa alla   storia  successiva  fino ai giorni nostri. In  conformità  inoltre  all'individualismo   borghese , la società  come  "totalità" non esiste  ;  nessuna direzione  di insieme  , a parte  l'ordine  economico ,  caratterizza ancora oggi  l'umanità.

martedì 14 settembre 2021

Rainer Maria Rilke Incontro nel viale di castagni

 15--9--2021
All'ingresso   l'avvolse  il buio  verde 
come  in un fresco mantello di seta;
e mentre  ancora   al corpo  l' accordava
ecco   lontana  nella  trasparente 

opposta  estremità, da  un  sole  verde 
come  da vetri  verdi,  luminosa  ,
emerse sola  una figura  bianca
e restò  a lungo  lontana  , poi luci
spiovendo  ad  ogni  passo l'inondarono

e  all'indietro  le corse  un  chiaro  brivido  i capelli
timido  propagandosi  nel biondo.
Ma  a un  tratto  l'ombra  si fece profonda
e occhi  vicini  erano  aperti

ora  in un volto  nuovo  ,  chiaramente  visibile 
e fermo  come  in un ritratto
in  quell'istante  che  tornò  a dividerli :
prima  era  sempre  e poi  non era  più.

lunedì 13 settembre 2021

Sant'Agostino

 13--9--2021
" Se  qualcuno  vuol venire  dietro  di me  rinneghi  se stesso,  prenda  la sua  croce  e mi segua".  Cerchiamo  di capire  , con  l'aiuto  del  Signore e la sua  grazia , ciò  che vuole farci  capire  con  queste  parole "rinnegare  se stessi".
Come  ci si  può  rinnegare  quando  ci si ama? Ciò va oltre un  ragionamento  umano  . è  proprio  dell'uomo  dire:"  Come  ci si  può  rinnegare  quando  ci si ama? ".  Eppure  il Signore ci  insegna  che,  per amare se stessi , è  importante  rinnegarsi;  poiché  amandosi  ci si perde  , e  rinunciando  a sé ci  si  ritrova. "Chi  ama  la propria  vita  la perderà!", ci  ha detto .  Ecco un  ordine  che viene  da colui  che  sa  ciò  che  comanda ; egli  sa consigliare perché  sa  istruire , e sa ristorare perché  ha  voluto creare.
Dunque , colui  che  si ama  sappia   perdersi ;  costa  assai  perdere  ciò  a cui  si  è attaccati . E  non esiste una  persona  che  non  ami  se  stessa ;   e come  bisogna  cercare di amarsi "bene" , così bisogna  evitare di amarsi  male .  Amarsi lasciando  Dio  da   parte, lasciare  Dio  da parte per amare  se stessi , non è  restare in sé , al  contrario . Si  è  come  esiliati  dal  proprio  cuore , quando  si disdegna  la  vita  interiore e ci  si attacca alle cose  esteriori . Non  dico  forse la verità?  Non  è forse  certo  che  tutti  coloro  che fanno  il male  non hanno  che disprezzo  per   la loro coscienza?  Dal  momento  in cui  si hanno  dei riguardi  per quest'ultima , si mette  fine  ai propri  errori  .  è così  che,  dopo  aver  lasciato  Dio  per amare  se stesso ,  attaccandosi  alle cose  esteriori  , ad  altro  che a lui  , il peccatore  arriva  a  disprezzare  se stesso  così profondamente .
Dove  sei, ora,  amico di te stesso?  Fuori , purtroppo . Tu  ti  alieni  desiderando  la ricchezza esteriore .  Perché  agire  così? Torna  in te! Lascia  le cose  esteriori  per tornare   in te , e  va' da  colui  che ti  ha creato ed è  venuto a cercarti!

Poesie Emily Dickinson

 13---9--2021

728
Giochiamo a ieri-
io- l'alunna a scuola-
tu  e  l'eternità-
la  favola taciuta-

A saziar   la mia fame
il  dizionario-
bevanda---i  logaritmi-
un vino  un poco  amaro-

Dev'esserci  qualcosa  di diverso -
i  sogni  dipingono il sonno-
ai  rossi  maliziosi del mattino
anche  il cieco  sussulta-

Ancora  dentro  l'uovo-
scaldavo  il guscio--quando
tu  disturbasti l'ellisse-
e  cadde  l'uccellino-

Si dice che  non badi  alle  catene
chi  è libero  da poco-
per me  la libertà
non  sarà  mai abitudine-

l'ultimo  grazie -a notte-
quando  m'addormentavo-
ed   il primo  miracolo
quando  spuntava  il giorno-

Può  l'allodola  ritornare al guscio
rassegnata per aver visto  il cielo?
Non  sarebbero  i vincoli 
più  gravosi di ieri?

La  prigione  è   tormento più  cocente
se  il prigioniero ha  goduto di un  solo
sorso di libertà
e  di nuovo subisce  la condanna-

Dio delle carceri-
Dio  dei  redenti-
non mi privare mai 
della mia libertà-

giovedì 9 settembre 2021

Fraternizzare anche nell'incertezza di: Franco Colizzi 5° festival della cooperazione all'insegna dell'arte di vivere insieme

 9--9--2021

La  5° edizione  del Festival  della  cooperazione  internazionale  si  svolgerà  ancora una volta  in un periodo  di grande  incertezza. Lo scorso anno  ci siamo  interrogati  sulle  possibili  lezioni  che si possono  trarre  dalla  pandemia, quest'anno  vogliamo indicare  le necessità  di un'arte  di vivere  insieme  durante  e dopo  la pandemia . Per  la  RIDS  ,   la   Reta  italiana  disabilità  e sviluppo  (AIFO , FISH , DPI , EducAid , OVCI), promotrice  della manifestazione questa  necessità  è presente  già da tempo  nell'umanità  ed è dunque universale.  Nel corso della manifestazione, la linea guida  è  rappresentata  dall'Agenda  ONU  2030  con i  suoi  17  Obiettivi  di sviluppo  sostenibile , ma  vorrebbero  soprattutto  contribuire  ad alimentare  una speranza  che  si opponga  all'attesa  passiva  del futuro  .
Stiamo vivendo  dentro una  sindemia , un evento  di proporzioni  catastrofiche  che è insieme  personale, sociale  ed ambientale.  Viviamo  tempi  di grandi  cambiamenti  ( la  quarta  rivoluzione   industriale  segnata  dalla  digitalizzazione , i  cambiamenti  climatici   planetari  che  reclamano  una  rivoluzione  ecologica)  e  di inattesi  mutamenti  (lo shock  del terrorismo  islamico  globale , lo shock economico -finanziario del 2008--2009  che ha fatto traballare  il mito  della crescita che  sembrava  vincente secondo  la narrazione  della globalizzazione). In  questi  ultimi  venti anni è aumentata  l'incertezza e in  parte  si è  incrinata  la fiducia  su cui  si regge  l'ordine sociale.
Con  l'arrivo  della  sindemia  , che  ha  aggiunto  tanta  insicurezza   alla nostra  nuda  vita, corriamo  il rischio  che  si rafforzi   la spinta  verso  quella  che  Martha  Nussbaum definisce "  la monarchia   della paura" . Una  paura  che  si mescola  facilmente con diversi  sentimenti  tossici  , come  la rabbia,   il  risentimento , la colpa e l'invidia  , tutti    ostacoli  per la costruzione  cooperativa  di un futuro  migliore e induttori  di errori anche gravi  nella  vita democratica.  Il  Covid 19  ha  rilanciato  la   fragilità  come  una delle  questioni  centrali per l'agenda  dei prossimi   anni.  Gli  anziani  sono  fragili in particolare  nella  salute , i giovani  lo sono  specialmente  nell'economia . Ma  c'è  di più  .  La  scienza , come  scrive  Telmo  Pievani , aveva  già  svelato  la  finitudine  di tutte  le cose . Oggi  però  possiamo  imparare  che  la  finitudine  non  comporta  necessariamente  nichilismo , ma  anzi  può  suscitare  solidarietà , rivolta  ,  ricerca di una vita  piena , pur  sospesa  tra fragilità  e libertà . Insomma , hanno  ragione  Chiara  Giaccardi  e  Mauro Magatti a farci   riflettere  a fondo  sul  fatto  che "  nella  fine  è l'inizio" . Ci  occorre  per questo  una  consapevolezza  profonda  un nuovo  pensiero  e una  vera  e  propria  arte  del sapere  vivere  insieme  nonostante  la grande  incertezza nella  quale  siamo  gettati.
Nel cammino  verso  questo  orizzonte  possiamo  farci  accompagnare  dalle  grandi  visioni  di  speranza  , come  quella  che Raoul   Follereau  ha  condensato  nella  frase"  l'unica  verità  è amarsi"  e  come  l'approccio  del  convivialismo  che  ci ricorda  innanzitutto  la nostra  comune  naturalità  , il  nostro  essere  in un  rapporto  essenziale di  interdipendenza    con  la Natura . Le  esperienze   di speranza  di cui  è ricca  la  genuina  cooperazione  internazionale valorizzano  anche  la  comune  umanità  e la comune  socialità  di ogni  essere  umano,  riconoscendone  il bisogno  legittimo  di individualizzazione e di  opposizione  creatrice  . Ecco  allora  che  la cooperazione  internazionale  si  presenta  a tutti  noi  come  un grande  patrimonio  di  pratiche  di  speranza , al  cui  interno  possono  fiorire  visioni  di giustizia  sociale  , movimenti  di protesta  e  di  volontariato , religiosità  inclusive  , il  pensiero  critico  e le  arti  espressive  della  diversità  umana.

mercoledì 8 settembre 2021

8----settembre 2021


 Oggi  :  Natività  della  Beata  Vergine  Maria.

Alla  tua  nascita o Purissima ,  Gioacchino e Anna, figli  di Abramo e Sara , sono stati  liberai  dal  disonore  di una  vita  spirituale  apparentemente  sterile , divenendo la fonte di una  nuova  generazione  di uomini  e di  donne. O Immacolata  ,  Adamo  ed Eva  vedono  levarsi  l'alba  dell'affrancamento  dalla  corruzione  e dalla  morte  . Il   tuo popolo  , che  festeggia  questa  nascita , liberato  dal peso  del peccato  , grida  verso   di te;  colei che era sterile  ha  messo al mondo  la  madre  di Dio ,  nutrice  della  nostra   vita.  La  tua nascita  , o Madre  di Dio , ha  annunciato  la gioia  a tutto  l'universo , poiché  da te  si è  levato  il Sole  di giustizia , Cristo  nostro  Dio che , togliendo la  maledizione e annientando  la morte  , ci  ha donato  la vita eterna.

=  Questa  celebrazione , che  ricalca  sul  Cristo  le prerogative  della  Madre  , è stata  introdotta  dal Papa  Sergio 1°  (sec. 7°)  nel solco  della tradizione  orientale.

lunedì 6 settembre 2021

Divina Commedia Dante Alighieri "Inferno" Canto 1

 6--9--2021
    Nel  mezzo  del  cammin di nostra  vita
mi   ritrovai  per  una  selva  oscura,
ché  la  diritta  via  era  smarrita.
        Ahi  quanto  a dir  qual  era  è  cosa  dura
esta  selva  selvaggia  e aspra  e forte 
che  nel  pensier  rinova  la paura!
        Tant'è  amara  che poco  è  più morte;
ma  per  trattar  del bene  ch'i'  vi trovai,
dirò  de  l'altre  cose  ch'i'  v'ho  scorte.
        Io  non so  ben  ridire  com'i' v'intrai,
tant'era  pien  di  sonno  a quel  punto
che  la  verace  via  abbandonai.
        Ma  poi  ch'i'  al piè d'un  colle  giunto,
là  dove  terminava quella  valle
che  m'avea  di paura   il cor   compunto,
        guardai  in alto  e vidi  le sue  spalle
vestire  già  raggi  del  pianeta
che  mena  dritto  altrui  per ogni  calle.
        Allor  fu  la paura un poco  queta,
che  nel lago  del cor  m'era  durata
la notte  ch'i'  passai  con tanta  pieta.
        E come  quei  che  con lena   affannata ,
uscito  fuor  del  pelago a la riva,
si volge a l'acqua  perigliosa e guata ,
        così  l'animo  mio,  ch'ancor  fuggiva,
si volse  a retro  a  rimirar lo passo 
che  non lasciò  già  mai  persona viva.
        Poi  ch'èi  posato  un poco  il corpo lasso,
ripresi via  per  la piaggia diserta,
sì che  'l'  piè   fermo  sempre  era  'l più  basso.
        Ed  ecco  ,  quasi  al  cominciar  de  l'erta,
una lonza    leggiera  e  presta  molto,
che  dì  pel  macolato  era coverta;
        e  non mi  si  partia  dinanzi al volto,
anzi  'mpediva  tanto  il mio  cammino ,
ch'i'  fui  per  ritornar  più  volte   volto.
        Temp'era  dal  principio  del  mattino,
e  'l  sol  montava  'n sù con  quelle  stelle 
ch'eran  con  lui  quando  l'amor  divino 
        mosse  di prima  quelle  cose  belle;
si  ch'a bene  sperar  m'era  cagione 
di  quella  fiera  a la  gaetta  pelle
        l'ora  del tempo  e la  dolce  stagione ;
ma  non  sì  che  paura  non mi desse
la vista  che  m'apparve  d'un  leone .
        Questi  parea  che  contra  me  venisse
con  la  test'alta  e con  rabbiosa  fame,
sì che  parea  che  l'aere  ne  tremasse.
        Ed   una lupa  , che  di tutte  brame
sembra  carca  ne la  sua magrezza,
e molte genti  fé già  viver  grame,
        questa  mi porse  tanto  di gravezza
con  la paura  ch'uscia  di sua  vista,
ch'io  perdei  la speranza de  l'altezza.
        E  qual  è  quei  che  volentieri  acquista ,
e giunge  'l tempo  che   perder  lo face,
che  'n  tutt'i  suoi  pensier  piange  e s'attrista;
        tal  mi fece  la bestia  sanza  pace,
che,  venendomi  'ncontro  , a poco a poco
mi  ripigneva  là  dove  'l sol   tace.
        Mentre  ch'i'  rovinava in basso loco,
dinanzi  a li  occhi  mi  si fu  offerto
chi  per  lungo  silenzio parea   fioco.
        Quando  vidi  costui  nel  gran  diserto ,
"Miserere di me!, gridai  a lui,
"qual  che tu sii , od  ombra  od omo certo!".
        Rispuosemi  :" Non  omo, omo già fui,
e li  parenti  miei  furon  lombardi,
mantoani per  patria  ambedui.
        Nacqui  sub  Iulio,  ancor  che fossi  tardi,
e vissi  a  Roma  sotto  'l buono  Augusto
nel  tempo  de  li  dei  falsi  e bugiardi.
        Poeta  fui,  e cantai  di quel  giusto 
figliuol  d'Anchise  che  venne  di Troia ,
poi  che  'l  superbo  Iliòn fu combusto.
        Ma  tu perché  ritorni  a tanta noia?
perché  non sali il  dilettoso monte
ch'è   principio  e cagion  di tutta  gioia?".
        "Or  se'   tu  quel Virgilio  e quella  fonte 
che spandi  di parlar  sì  largo  fiume?".
rispuos'io  lui   con vergognosa  fronte.
           "O  de  li  altri  poeti  onore  e lume,
vagliami  'l lungo  studio e 'l grande  amore
che  m'ha  fatto  cercar lo tuo  volume.
        Tu  se' lo mio  maestro  e 'l mio  autore ,
tu  se' solo  colui  da cu'  io  tolsi 
lo bello  stilo  che  m'ha  fatto onore.
        Vedi  la bestia  per cu'  io mi volsi;
aiutami  da lei  , famoso saggio,
ch'ella  mi fa  tremar  le vene e i polsi ".
        "A  te  convien  tenere  altro viaggio",
rispuose  , poi  che  lagrimar  mi vide,
"se   vuo' campar  d'esto  loco  selvaggio;
        ché  questa  bestia,  per la qual  tu gride,
non  lascia  altrui passar  per  la  sua  via,
ma  tanto  lo 'mpedisce  che l'uccide;
        e  ha  natura  sì malvagia  e ria,
che   mai  non  empie  la   bramosa  voglia,
e dopo  'l   pasto  ha  più  fame  che  pria.
        Molti  son  lì  animali  a cui  s'ammoglia,
e  più  saranno  ancora  , infin  che  'l veltro
verrà  , che  la farà  morir  con doglia.
        Questi  non  ciberà  terra  né peltro,
ma sapienza  , amor  e  virtute,
e sua  nazion sarà  tra  feltro  e feltro.
        Di  quella  umile  Italia  fia  salute
per  cui  morì  la vergine  Cammilla,
Eurialo   e  Turno e Niso  di  ferute.
        Questi   la  caccerà per ogni  villa,
fin  che  l'avrà  rimessa  ne  lo  'nferno,
là  onde  'nvidia  prima  dipartilla.
        Ond'io  per  lo tuo  me'  penso e discerno
che  tu mi segui , e io  sarò  tua  guida,
e  trarrotti   di qui  per loco etterno,
        ove  udirai  le disperate  strida ,
vedrai li  antichi  spiriti dolenti,
ch'a  la seconda  morte  ciascun  grida;
        e vedrai  color  che  son  contenti
nel foco , perché  speran  di venire
quando  che  sia  a le  beate genti .
        A le quai poi  se tu  vorrai  salire ,
anima fia  a ciò  più  di me degna:
con lei  ti  lascerò  nel mio partire ;
        ché quello  imperador  che  là  sù  regna,
perch'i'   fu'  ribellante  a sua legge,
non  vuol che  'n sua  città  per me  si vegna.
        In  tutte  parti  impera  e quivi regge;
quivi  è la  sua città  e l'alto  seggio;
oh  felice colui  cu' ivi elegge!".
        E  io  a  lui:" Poeta  , io ti  richeggio
per  quello  Dio  che  tu  non conoscesti,
acciò  ch'io  questo  male  e peggio ,
        che  tu mi meni  là  dov'or  dicesti,
sì  ch'io  veggia  la porta di san Pietro
e  color  cui  tu  fai  cotanto  mesti".
        Allor  si mosse , e io  li  tenni  dietro