21-1-1019
Sentite ciò che avvenne quando tutti gli animali domestici erano selvaggi. Il cane era selvaggio e il cavallo era selvaggio e il bue era selvaggio e la pecora era selvaggia e il porco era selvaggio__quanto più poteva selvaggio_e se n'andavano per foreste selvagge e umide nella loro solitudine selvaggia. Ma il più selvaggio di tutti questi animali selvaggi era il gatto, che se n'andava per conto suo, e tutti i luoghi gli erano uguali.
Naturalmente anche l'uomo era selvaggio, spaventosamente selvaggio.Non cominciò ad addomesticarsi che quando incontrò la donna che gli disse che non le piaceva quella sua vita così selvaggia. Essa scelse una bella caverna asciutta, sparse della sabbia pulita sul suolo, accese un bel fuoco di legna, appese una pelle secca di cavallo selvaggio, a coda in giù, a traverso l'apertura della caverna,e disse:_Asciugati i piedi, quando entri, ché ora abbiamo messo su casa. Quella sera essi mangiarono carne di pecora selvaggia arrostita sulle pietre roventi, e condita d'aglio selvaggio,e ripiena di riso selvaggio e di fiengreco o trigonella selvaggio e di coriandoli selvaggi;e ossa midollose di manzo selvaggio,e ciliege selvagge e granadiglie selvagge. L'uomo andò a dormire accanto al fuoco, sentendosi felice; la donna rimase in piedi a pettinarsi.Prese l'osso di una spalla di montone e osservò gli strani segni che v'erano incisi, e gettò altra legna sul fuoco, e fece il primo incantesimo sulla terra. Fuori, nelle foreste umide e selvagge, donde si poteva veder di lontano la luce del fuoco,si raccolsero tutti gli animali selvaggi, e si chiedevan che fosse.
Allora il cavallo selvaggio pestò gli zoccoli e disse:
_O miei amici, o miei nemici, perché l'uomo e la donna hanno fatto quella gran luce in quella gran caverna? E che vogliono farci?E il cane selvaggio sollevò il muso e fiutando odore di montone arrostito,disse:_Andrò a vedere ed osservare, e saprò;perché mi sembra un'ottima cosa. Gatto,vieni con me.---Cucù!--- disse il gatto.---Io sono il gatto che se ne va solo,
---Allora non possiamo essere amici,---disse il cane selvaggio, e trotterellò verso la caverna.
Quando il cane selvaggio arrivò all'ingresso della caverna, sollevò la pelle secca di cavallo col muso e fiutò il buon odore dell'arrosto di montone, e la donna, guardando la scapola, lo sentì e rise, e disse:
---Ecco il primo. Animale selvaggio delle foreste selvagge, che vuoi?Il cane selvaggio disse:
--O mia nemica e moglie del mio nemico, di che cosa è questo buon odore nelle foreste selvagge?
Allora la donna raccolse un osso del montone arrostito e lo gettò al cane selvaggio, e disse:
--Animale selvaggio, uscito dalle foreste selvagge, prendi ed assaggia.
Il cane selvaggio addentò l'osso, che gli parve il più delizioso di quanti cibi avesse mai assaggiati,e disse:---O mia nemica e moglie del mio nemico, dammene un altro.
La donna disse:Animale selvaggio,uscito dalle foreste selvagge, aiuta il mio uomo nella caccia durante il giorno e guarda questa caverna durante la notte, e avrai tutte le ossa arrosto che vorrai.
--Ah!---disse il gatto, sentendo questo, --la donna è molto astuta, ma io sono più astuto di lei.
Il cane selvaggio si fece avanti nella caverna e andò a mettere la testa in grembo alla donna, dicendo: ---O mia amica e moglie del mio amico, aiuterò il tuo uomo nella caccia, il giorno, e la notte guarderò la vostra caverna.
--Ah!-- disse il gatto--che stupidissimo cane!--E se ne ritornò nelle foreste selvagge agitando la coda,e camminando per conto suo. E non disse nulla a nessuno. Quando l'uomo si levò disse:
---Che fa qui questo cane selvaggio?
E la donna disse:
---Non si chiama più cane selvaggio, ma il primo amico, perché sarà nostro amico sempre,e sempre. Conducilo con te quando vai a caccia.
La sera appresso la donna tagliò delle grandi bracciate di erba fresca sui prati,e l'asciugò innanzi al fuoco, così che odorava come fieno falciato allora,e si sedè all'ingresso della caverna; tagliò una striscia della pelle di cavallo, guardò la scapola del montone e fece un'incantesimo, il secondo incantesimo sulla terra. Fuori, nelle foreste selvagge, tutti gli animali si domandavano che ne fosse del cane selvaggio, e finalmente il cavallo selvaggio scalpitò e disse:
--Andrò io a vedere perché non è ritornato il cane selvaggio. Gatto vieni con me.
--Cucù!--disse il gatto---io sono il gatto che se ne va solo e tutti i luoghi mi sono uguali. Non vengo.
Ma cautamente, molto cautamente,seguì il cavallo selvaggio, e si nascose dove poteva udir tutto. Quando la donna vide il cavallo correre e impigliarsi nella lunga criniera rise e disse:
--Ecco il secondo. Animale selvaggio,uscito dalle foreste selvagge, che vuoi?
Il cavallo selvaggio disse:---O mia nemica e moglie del mio nemico, dov'è il cane selvaggio?
La donna rise; prese la scapola,l'osservò e disse:
--Animale selvaggio, venuto dalle foreste selvagge, tu non sei venuto qui per il cane selvaggio,ma per l'amore di questa buon'erba.
E il cavallo selvaggio, scalpitando e inciampando nella lunga criniera, disse:
---è vero, dammi da mangiare.
La donna disse:
--Animale selvaggio, venuto dalle foreste selvagge, china la testa selvaggia e porta ciò che ti do , e tu mangerai l'erba meravigliosa tre volte al giorno.
-Ah!-- disse il gatto udendo questo,-- la donna è astuta, ma io sono più astuto di lei!
Il cavallo selvaggio piegò la testa selvaggia, e la donna la strinse nella cavezza, e il cavallo selvaggio respirò ai piedi della donna, e disse:
--O mia padrona e moglie del mio padrone, io sarò tuo servitore per amore dell'erba meravigliosa.
-Ah!-- disse il gatto, udendo questo,--che stupidissimo cavallo! E se ne tornò nelle foreste umide e selvagge, agitando la coda e andandosene via solo per conto suo. Ma non disse nulla a nessuno. Quando l'uomo e il cane ritornarono dalla caccia, l'uomo disse:--Cosa fa il cavallo selvaggio? E la donna disse:
--Non si chiama più cavallo selvaggio, ma il primo servitore perché ci porterà sempre, e sempre da una parte all'altra. Cavalcalo quando vai a caccia.
Il giorno appresso, tenendo la testa bassa, perché le corna non inceppassero negli alberi selvaggi, la vacca selvaggia si diresse alla caverna e il gatto la seguì, e si nascose come aveva fatto, altre volte; e tutto andò come le altre volte; e il gatto disse le stesse cose delle altre volte. E quando la vacca selvaggia ebbe promesso di dare il suo latte alla donna ogni giorno in compenso dell'erba meravigliosa,il gatto se ne ritornò nelle foreste umide e selvagge, agitando la coda, camminando nella sua solitudine selvaggia, appunto come le altre volte Ma non disse mai nulla a nessuno. E quando l'uomo,il cavallo e il cane tornarono a casa dalla caccia e l'uomo fece le stesse domande delle altre volte, la donna disse:
---Non si chiama più vacca selvaggia, ma la dispensatrice di buon cibo. Essa ci darà il tiepido latte sempre, e sempre ed io l'accudirò mentre tu e il primo amico e il primo servitore andrete a caccia.
Il giorno appresso il gatto aspettò per vedere se qualche altro animale selvaggio si dirigesse alla caverna, ma nessuno si mosse nelle foreste umide e selvagge; e allora egli vi andò solo, e vide la donna che mungeva la vacca, e vide la luce del fuoco nella caverna e odorò l'odore del latte bianco e caldo. Il gatto disse:
-O mia nemica e moglie del mio nemico, dove è andata la vacca? La donna rise e disse:
----Animale selvaggio, venuto dalle foreste selvagge,ritorna nelle foreste selvagge, perché ho annodato i miei capelli e ho messo da parte la scapola magica, e non abbiamo più bisogno di amici e servitori nella caverna. Il gatto disse:
---Io non sono un amico e non sono un servo.Io sono il gatto che se ne va solo e desidero di venire nella caverna. La donna disse:
---Allora perché non venisti col primo amico, la prima sera? Il gatto si adirò e disse:
---T'ha il cane selvaggio detto qualcosa? Allora la donna rise e disse:
----Tu sei il gatto che se ne va solo, e tutti i luoghi ti sono uguali.Tu non sei nè un amico nè un servo. L'hai detto tu stesso. Va' via , e cammina da te indifferentemente in tutti i luoghi. Il gatto finse di essere triste e disse:
---Non debbo entrar mai nella caverna? Non debbo mai sedermi accanto al fuoco? Non debbo bere mai il caldo e bianco latte? Tu sei molto savia e molto bella. Non dovresti esser crudele neanche con un gatto. La donna disse:
--Lo sapevo di essere savia, ma non sapevo di esser bella. Così io farò con te un patto. Se io dico in tua lode una parola, tu puoi entrare nella caverna.
--E se ne dici due di parole?-- disse il gatto.
---Non le dirò mai , ma se ne dico due, puoi sederti accanto al fuoco nella caverna.
--E se ne dici tre?-- disse il gatto.
---Non le dirò mai ,ma se dico tre parole in tua lode, puoi bere il latte tre volte al giorno. Allora il gatto inarcò il dorso e disse:
--Ora lascia la cortina all'ingresso della caverna, e il fuoco, e ricorda ciò che ha detto la mia nemica e la moglie del mio nemico.
E se ne andò attraverso le foreste umide e selvagge, agitando la coda selvaggia e camminando selvaggiamente solo. Quella sera quando l'uomo e il cavallo tornarono a casa dalla caccia, la donna tacque del patto stretto col gatto, perché temeva che loro potesse dispiacere. Il gatto andò lontano, molto lontano,e si nascose nelle foreste umide e selvagge nella sua solitudine selvaggia, per lungo tempo, finché la donna dimenticò tutto di lui. Soltanto il pipistrello, il piccolo pipistrello che dormiva a testa giù nella caverna, sapeva dove il gatto si nascondeva; e ogni sera il pipistrello se ne andava, volando,dal gatto, a informarlo di ciò che accadeva. Una sera il pipistrello disse:
---V'è un bambino nella caverna. è nuovo e roseo e grasso e piccino e la donna lo ama molto.
---Ah!-- disse il gatto udendo questo;---ma al bambino che cosa piace?
--Gli piace di esser trastullato-- disse il pipistrello---e gli piace tutto.
---Ah!-- disse il gatto.---Questo è il tempo.-------continua.
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