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venerdì 18 gennaio 2019

per: " il giorno della memoria"

18-1-2018
Dal : "Diario di Anna Frank"
Ho letto questo  libro  quando avevo l'età della protagonista; ho vissuto la lettura come se avessi Anna accanto a me e l'ho considerata una mia cara amica. Devo a lei se poi ho iniziato a scrivere anch'io un ,diario.
Sabato, 20 giugno 1942
Per alcuni giorni non  ho scritto nulla, perché prima ho  voluto riflettere un poco su  questa idea del diario. Per una  come me, scrivere un diario fa  un curioso effetto. Non  soltanto perché non  ho  mai  scritto, ma perché mi  sembra che più tardi nè io nè altri potremo trovare interessanti gli sfoghi di una scolaretta di tredici anni. Però, a dire il vero, non  è di questo che  si tratta; a me piace scrivere e  sopratutto aprire il mio  cuore su ogni sorta di cose, a fondo e completamente.
"La  carta è più paziente degli uomini",rimugino entro di me questa massima in una delle giornate un po' melanconiche mentre  sedevo annoiata con la testa fra le mani, incerta se uscire o restare in  casa, e finivo col rimanermene nello stesso posto a  fantasticare. Proprio così, la carta è paziente, e  siccome non  ho  affatto intenzione di far poi leggere ad altri questo quaderno rilegato di cartone che porta il pomposo nome di" diario", salvo il caso che mi  capiti un  giorno di  trovare un amico o un'amica che siano veramente l'amico o l'amica, così la  faccenda non  riguarda che me.Eccomi al  punto da cui ha  preso origine quest'idea del diario:io non ho un'amica.
Per essere più chiara debbo aggiungere una  spiegazione, giacché nessuno potrebbe credere che una ragazza di  tredici anni sia sola al  mondo.Neppur questo è vero: ho  dei cari genitori e una sorella di sedici anni; conosco, tutto sommato, una  trentina di ragazze di  alcune delle  quali potreste dire che sono mie amiche....Ho  dei parenti, care zie e cari zii, un buon ambiente familiare; no,  apparentemente non  mi manca nulla, salvo l'amica. Con  nessuno dei miei conoscenti posso far  altro che chiacchierare, nè parlar d'altro che dei piccoli fatti quotidiani. Non  c'è  modo di  diventar più intimi, ecco il punto. Forse questa mancanza  di  confidenza è colpa mia; comunque è  una realtà ed è un peccato non poterci fare nulla. Perciò questo diario
Mia cara amica, il tuo diario è stato ed è letto da tante piccole coetanee, con il tuo candore di ragazzina hai sconfitto i tuoi assassini,grazie Anna

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