18-1-2018
Dal : "Diario di Anna Frank"
Ho letto questo libro quando avevo l'età della protagonista; ho vissuto la lettura come se avessi Anna accanto a me e l'ho considerata una mia cara amica. Devo a lei se poi ho iniziato a scrivere anch'io un ,diario.
Sabato, 20 giugno 1942
Per alcuni giorni non ho scritto nulla, perché prima ho voluto riflettere un poco su questa idea del diario. Per una come me, scrivere un diario fa un curioso effetto. Non soltanto perché non ho mai scritto, ma perché mi sembra che più tardi nè io nè altri potremo trovare interessanti gli sfoghi di una scolaretta di tredici anni. Però, a dire il vero, non è di questo che si tratta; a me piace scrivere e sopratutto aprire il mio cuore su ogni sorta di cose, a fondo e completamente.
"La carta è più paziente degli uomini",rimugino entro di me questa massima in una delle giornate un po' melanconiche mentre sedevo annoiata con la testa fra le mani, incerta se uscire o restare in casa, e finivo col rimanermene nello stesso posto a fantasticare. Proprio così, la carta è paziente, e siccome non ho affatto intenzione di far poi leggere ad altri questo quaderno rilegato di cartone che porta il pomposo nome di" diario", salvo il caso che mi capiti un giorno di trovare un amico o un'amica che siano veramente l'amico o l'amica, così la faccenda non riguarda che me.Eccomi al punto da cui ha preso origine quest'idea del diario:io non ho un'amica.
Per essere più chiara debbo aggiungere una spiegazione, giacché nessuno potrebbe credere che una ragazza di tredici anni sia sola al mondo.Neppur questo è vero: ho dei cari genitori e una sorella di sedici anni; conosco, tutto sommato, una trentina di ragazze di alcune delle quali potreste dire che sono mie amiche....Ho dei parenti, care zie e cari zii, un buon ambiente familiare; no, apparentemente non mi manca nulla, salvo l'amica. Con nessuno dei miei conoscenti posso far altro che chiacchierare, nè parlar d'altro che dei piccoli fatti quotidiani. Non c'è modo di diventar più intimi, ecco il punto. Forse questa mancanza di confidenza è colpa mia; comunque è una realtà ed è un peccato non poterci fare nulla. Perciò questo diario
Mia cara amica, il tuo diario è stato ed è letto da tante piccole coetanee, con il tuo candore di ragazzina hai sconfitto i tuoi assassini,grazie Anna
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