28-1-2019
Così legò il filo con un sassolino al fuso, e lo tirò sul pavimento e il gatto corse dietro al sassolino e lo carezzò con la zampa, e se lo fece rotare di sotto, e lo inseguì tra le gambe posteriori e finse di perderlo, e poi a un tratto lo riprese con un balzo, e il bambino rideva, rideva, e si sforzava di afferrare il gatto, andando carponi sul suolo della caverna, finché si sentì stanco e si sdraiò per dormire col gatto fra le braccia.
---Ora --disse il gatto, -- canterò al bambino una canzone che lo terrà addormentato per un'ora.---E cominciò a far le fusa in tono alto e basso,basso e alto, finché il bambino si addormentò. La donna sorrise guardandoli entrambi, e disse:
---Ti sei condotto a meraviglia. Non c'è dubbio, tu sei molto abile, o gatto.
---In quello stesso minuto e in quello stesso secondo, cari miei, il fumo del fuoco della caverna discese a nuvole dal tetto--puff!--perché ricordava il patto che s'era stretto col gatto; e quando svanì, il gatto s'era seduto a tutto suo agio accanto al fuoco.
---O mia nemica e moglie del mio nemico e madre del mio nemico, ---disse il gatto--sono io; giacché tu hai detto una seconda parola in mia lode, io posso sedermi accanto al fuoco nel fondo della caverna per sempre, sempre. Pure io sono ancora il gatto che se ne va solo e tutti i luoghi gli sono uguali.
Allora la donna si mostrò molto, molto inquieta e si lasciò cader le trecce sulle spalle e mise altra legna sul fuoco e, ripresa la larga e grossa scapola di montone, cominciò a fare un incantesimo che le impedisse di dire una terza parola in lode del gatto. Era un incantesimo tranquillo e la caverna era diventata così tranquilla che un grazioso e piccolo topolino spuntò da un angolo e traversò il pavimento.
--O mia nemica e moglie del mio nemico --disse il gatto,--- quel topolino fa forse parte del tuo incantesimo?
--Uh! no, no!-- disse la donna, facendo cadere la scapola e saltando sullo sgabello accanto al fuoco, reggendosi le trecce per paura che il topolino vi si aggrappasse.
--Ah!--disse il gatto, in atteggiamento di vigilanza,-- allora il topo non mi farà male, se lo mangio?
--Ah!--disse la donna reggendosi i capelli, -- mangialo immediatamente ed io te ne sarò grata.
Il gatto diede un balzo ed acchiappò il topolino, e la dona disse:
--Mille grazie. Neanche il primo amico è così svelto. Tu sei molto saggio.
In quello stesso minuto e in quello stesso secondo, cari miei, il vaso del latte che stava accanto al fuoco si fece in due pezzi-ffft!-- perché ricordava il patto concluso col gatto; e quando la donna discese dallo sgabello,il gatto se ne stava tranquillamente a lambire il latte caldo e bianco,rimasto nel fondo rotto del vaso.
--O mia nemica e moglie del mio nemico e madre del mio nemico,-- disse il gatto-- sono io . Giacché hai detto tre parole in mia lode, io posso bere il latte bianco e caldo tre volte al giorno per sempre, e sempre. Pure io sono ancora il gatto che se ne va solo, e tutti i luoghi gli sono uguali.
Allora la donna rise e gli diede al gatto una scodella di latte caldo e bianco, e disse:
--O gatto , tu sei abile quanto un uomo; ma ricordati che il tuo patto non fu concordato con l'uomo e con il cane, ed io non so che faranno essi al loro ritorno.
--Che m'importa?-- disse il gatto.--Se io ho il mio posto accanto al fuoco nella caverna e il mio latte caldo e bianco per tre volte al giorno,non mi curo di ciò che diranno l'uomo e il cane. Quella sera, quando l'uomo e il cane ritornarono alla caverna, la donna narrò loro del patto, mentre il gatto sedeva accanto al fuoco e sorrideva. Allora l'uomo disse:
--Si , ma egli non ha fatto un contratto con me e con tutti gli uomini dopo di me.
Allora si cavò gli stivali e prese la piccola accetta di pietra( che fa tre);prese anche un pezzo di legno e un'ascia( che in totale fa cinque) e li mise in fila, dicendo:
--Ora faremo il nostro patto. Se non acchiappi i sorci quando sarai nella caverna, ti getterò appresso questi cinque oggetti quando ti vedrò, e così faranno gli uomini dopo di me.
--Ah!--disse la donna --il gatto è molto abile, ma non quanto il mio uomo.
Il gatto contò i cinque oggetti( che avevano un aspetto molto bitorzoluto) e disse:
--Acchiapperò i sorci sempre, quando sarò nella caverna; pure ancora il gatto se ne va solo, e fa lo stesso conto di tutti i luoghi.
--Non quando ti sono vicino, --disse l'uomo.-- Se tu non avessi detto quest'ultima parola, io avrei messo da parte tutte queste cose per sempre,e sempre;ma ora ti getterò dietro gli stivali e la piccola accetta di pietra(che fa tre) tutte le volte che t'incontrerò. E così tutti gli uomini dopo di me. Allora disse il cane:
--Aspetta un minuto. Egli con me non ha fatto patti e neanche con tutti i cani dopo di me.
E mise in mostra i denti e disse:
--Se tu non sarai sempre cortese col bambino mentre io sarò nella caverna,ti correrò dietro finché ti acchiapperò e quando ti avrò acchiappato ti morderò; e ti perseguiterò sugli alberi quante volte ti incontrerò. E così tutti i cani dopo di me.
Ah!-- disse la donna ascoltando--il gatto è molto abile ma non quanto il cane.
Il gatto contò i denti del cane( apparivano molto aguzzi) e disse:
--Sarò gentile col bambino mentre sono nella caverna, finché non mi tiri la coda troppo forte, per sempre, e sempre. Pure sono ancora il gatto che se ne va solo e tutti i luoghi gli sono uguali.
--Non quando ti sono vicino--gli disse il cane.-- Se tu non avessi detto quest'ultima cosa, io mi sarei chiusa la bocca per sempre, e sempre. Ma ore ti caccerò su un albero quante volte ti incontrerò. E così faranno tutti i cani dopo di me.
Allora l'uomo tirò gli stivali e la piccola accetta di pietra(che fa tre) al gatto, e il gatto si slanciò fuori della caverna, e il cane lo perseguitò su un albero; e da allora in poi, tre uomini su cinque, sempre tirano degli oggetti al gatto, quando lo incontrano, e tutti i cani a modo lo cacciano su un albero.
Ma il gatto, da parte sua,mantiene il patto. Acchiappa i sorci, ed è gentile con i bambini quando è in casa, se non gli tirano la coda troppo forte. a quando ha fatto questo, e a intervalli, e quando spunta la luna e viene notte, egli è il gatto che se ne va solo, e fa lo stesso conto di tutti i luoghi. Allora se ne va nelle foreste umide e selvagge o sugli alberi umidi e selvaggi o sui tetti umidi e selvaggi, agitando la coda selvaggia e camminando in solitudine selvaggia. fine della fiaba
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